The Last of Us 2: l’imbecillità delle critiche negative

Prima di scrivere la recensione di The Last of Us 2 ho letto diverse recensioni con pareri negativi.

Ho cercato di comprendere le motivazioni dietro la valutazione negativa. Ho confrontato la loro esperienza con la mia per trovare un punto d’intesa. Mi sono sforzato di capire come mai un gioco che considero capolavoro per loro è immondizia.

Nessuno di loro mi ha convinto, anzi:

Molte delle persone che criticano negativamente la storia di The Last of Us 2 sono estremamente superficiali. 

The Last of Us 2 necessita della giusta chiave di lettura per poter essere apprezzato.

Tutte le recensioni dei detrattori questa chiave non l’hanno trovata. Lo si capisce dal modo in cui hanno interpretato le intenzioni degli sceneggiatori, dalla loro convinzione di conoscere meglio dei loro creatori i personaggi e dalla presunzione di saper raccontare meglio una storia che nemmeno hanno compreso.

Non affermo di avere la verità assoluta: l’arte è soggettiva e ognuno la interpreta in maniera diversa. Tuttavia con la mia chiave di lettura ciò che per loro sono scelte folli nella mia hanno perfettamente senso. Dove nella loro visione i personaggi non hanno valore narrativo, nella mia sono tasselli fondamentali della narrazione.

Le loro convinzioni gli impediscono di accogliere il pensiero altrui in quanto nella loro mente è sbagliato a prescindere.

Il loro disprezzamento per il gioco acceca l’oggettività. Usano la lente di ingrandimento in cerca di difetti e quando non li trovano se li inventano.

Il loro comportamento è paragonabile a quello dei complottisti: persone che invece di cercare la verità affermano di conoscerla già e cercano prove a sostegno delle loro convinzioni. Distorcono la realtà negando l’oggettiva, anche quando è palese.

Spero che tra qualche anno la gente si sarà dimenticata di tutte le stupide controversie, per ricordare solamente di tutte le emozioni, positive e negative, scaturite da questo immenso gioco.