Dagli autori di Gris, un altro titolo che stupisce per direzione artistica e forte emotività. Neva è solo bello da vedere o anche da giocare?
In un articolo di qualche tempo fa, raccontai del videogioco come strumento artistico giungendo alla conclusione che il videogioco può essere arte ma che non tutti i videogiochi sono arte. Neva, l’ultimo titolo di Nomada Studio (autori di Gris) rientra appieno in questa categoria. Non è però, come qualcuno potrebbe pensare, la bellezza visiva è rendere Neva arte. Ciò che lo rende un gioco artistico è l’intento di raccontare un’idea, una storia, un’emozione sfruttando il videogioco come strumento comunicativo, attraverso scelte artistiche e di design finalizzate a tale scopo.
Crescere e lasciar vivere
Al centro di Neva ci sono i suoi protagonisti: un lupo mezzo cervo chiamato Neva e la sua amica umana Alba. I due viaggiano insieme in un mondo rigoglioso di natura e animali intossicato da un male oscuro, che uccide e corrompe tutto ciò che tocca. Un male che Alba può sconfiggere a colpi di spada, un nemico alla volta, nella speranza che ritorni la luce e cessi l’oscurità.
Il legame tra Alba e Neva è di protezione e affetto reciproco, lo stesso che esiste tra un cane e il suo amico umano. Un tipo di amore che io, come tanti altri, conosciamo bene e diventa quindi facile relazionarsi, e comprendere, la relazione tra Alba e Neva. Un’amicizia narrata tramite il solo utilizzo di immagini e musica, con eccezione di un’unica parola pronunciata da Alba: Neva.
Crescere e lasciar morire
Seppur concentrata sui due protagonisti, la narrazione di Neva è corale e tocca altri temi, riguardanti sempre la vita e il rapporto che abbiamo con essa.
Neva parla dell’accettazione della morte come naturale ciclo della vita. Del dolore della perdita, la commemorazione di chi ci ha lasciato (azioni che si svolgono anche a livello di gameplay) e la capacità di continuare, traendo gioia da chi nel mondo è appena nato.
Il male che citavo prima, oltre a svolgere il ruolo di “cattivo” nel gioco, è una metafora per un male reale che affligge il nostro di mondo: il cambiamento climatico. Una realtà terribile e innegabile, che come nel gioco, anche sulla Terra uccide interi ecosistemi e specie animali.
Simbiosi ludica
Il rapporto tra Alba e Neva matura nel corso delle stagioni, non solo sul piano emotivo ma anche quello ludico.
Neva è cucciolo in estate (i livelli sono divisi in stagioni, e poi in parti), e il giocatore, come Alba, deve difenderlo da ogni pericolo, e aiutarlo quando un precipizio è troppo grande da saltare e abbracciarlo quando ha paura.
Poi Neva cresce, acquisendo consapevolezza delle sue abilità e coraggio contro i nemici. Se a inizio gioco il lupo cucciolo si nasconde, a metà gioco il lupo adolescente attacca l’avversario con le fauci spalancate, fintanto che Alba lo deve calmare quando non molla la presa.
Neva diventa più agile e veloce, anche più di Alba, che passa dall’essere quella che deve aiutarlo a saltare a quella che rimane sempre indietro (chissà perché nei videogiochi c’è il compagno con il teletrasporto/jepack e altre cose che gli permettono di saltare le sezioni platform, e invece il protagonista si deve fare tutto, mentre lo stronzo guarda e pure impaziente).
Anche in combattimento la sinergia tra la coppia cresce. Neva, da cucciolo da proteggere, diventa più autonomo e formidabile partner in combattimento. Attacca insieme ad Alba, e può immobilizzare i nemici e anche lanciarsi contro di essi, come fosse una specie di arma a distanza (abilità che serve anche per il platform).
Meno cervello, più spada
Dove in Gris la protagonista si faceva strada con il suo mantello e la materia grigia, in Neva i nemici si uccidono a colpi di spada. Infatti, il nuovo titolo di Nomada Studio ha rimpiazzato la componente puzzle game in favore di un più action/platform, ricco di combattimenti e boss fight incluse.
Le azioni sono poche e semplici: un solo tipo di attacco orizzontale e verticale, schivata di terra e aria, salto e doppio salto, e un’abilità legata a Neva che si sblocca a metà gioco. Un sistema di combattimento quasi minimalista, pensato per essere facilmente padroneggiato fin dai primi istanti. Questo semplicismo è alla base di un game design molto più complesso e raffinato, in cui spicca creatività e ricerca di soluzioni originali. Difficile spiegare nei dettagli senza rovinare la sorpresa. Posso solo dire che certe idee, almeno stando alla mia esperienza, sono veramente intriganti e mi hanno stupito in positivo.
Non aspettativi però scontri contro i boss particolarmente articolati o lunghi, come nemmeno sezioni platform con percorsi folli. Neva è un gioco alla portata di chiunque, che non punta a quel tipo di sfida ma a fondere il gameplay con la narrazione. Infatti, il livello di difficoltà non è particolarmente alto, seppur ci siano state alcune sezioni che ho dovuto ripetere più volte. Esiste, come trovo sempre giusto, una modalità storia in cui non si muore per mano dei nemici o per le cadute, e aggiunge altre facilitazioni per i salti e la mira.
Col dito sopra il tasto F12
Come Gris, precedente lavoro di Nomad Studios, anche in Neva viene data primaria importanza al lato visivo del gioco.
Lo stile è basato su un saggio utilizzo dei colori, con sfumature diverse in base alla stagione. Molto spesso i gradienti sono da sfondo, mentre i personaggi e gli elementi di gioco sono delle silhouette nere (con accenni di bianco sulle parti interattive). Quando l’inquadratura si allarga, nella lontananza si vedono montagne distanti che sembrano quasi muoversi
La direzione artistico è delicato e atmosferico, con un forte uso della luce e dei toni sfumati. I colori sono tenui e c’è un effetto di sfocatura che dà un senso di distanza e profondità. Le scene sono paesaggi naturali, con montagne, alberi e prati stilizzati, e con un leggero gioco di parallasse per dare una sensazione di movimento.
Il paesaggio in Neva passa da colori caldi e un’illuminazione morbida, che crea un senso di calma e vastità, all’oscurità e tenebrosità di mondi sotterranei in cui la luce è flebile e il buio sovrano. Ogni stagione ha una sua palette di colori, che enfatizzano l’atmosfera e le sensazioni di quel periodo.
scritto da Filippo Giacometti e pubblicato il giorno
Commento Finale
Neva è un'esperienza artistica che riesce a fondere in modo magistrale il gameplay con una narrazione emozionante e profonda. La sua eccezionale direzione artistica e l'uso sapiente dei colori creano atmosfere suggestive e immersive, mentre il legame emozionante tra i protagonisti Alba e Neva, la cui relazione di protezione e affetto reciproco è al centro della narrazione, cattura il cuore del giocatore. Il sistema di combattimento, semplice ma efficace, si fonde bene con la componente platform e di esplorazione, mentre la colonna sonora contribuisce in modo determinante all'impatto emotivo del gioco. Sebbene rimangano alcuni dubbi sulla possibile mancanza di profondità nel combattimento a lungo termine, e sulla breve durata di 5-6 ore, Neva si conferma un'opera d'arte videoludica di altissimo livello, in grado di emozionare e coinvolgere profondamente.
Gameplay
Meccaniche di gioco e level design
85
Tecnica
Grafica e ottimizzazione
80
Arte
Direzione artistica, storia e musiche.
100
Esperienza utente
Interfaccia utente, accessibilità e fruibilità
80
Non conosci il sistema di valutazione?
Scopri il significato dei voti leggendo qui!
Commento Finale
Neva è un'esperienza artistica che riesce a fondere in modo magistrale il gameplay con una narrazione emozionante e profonda. La sua eccezionale direzione artistica e l'uso sapiente dei colori creano atmosfere suggestive e immersive, mentre il legame emozionante tra i protagonisti Alba e Neva, la cui relazione di protezione e affetto reciproco è al centro della narrazione, cattura il cuore del giocatore. Il sistema di combattimento, semplice ma efficace, si fonde bene con la componente platform e di esplorazione, mentre la colonna sonora contribuisce in modo determinante all'impatto emotivo del gioco. Sebbene rimangano alcuni dubbi sulla possibile mancanza di profondità nel combattimento a lungo termine, e sulla breve durata di 5-6 ore, Neva si conferma un'opera d'arte videoludica di altissimo livello, in grado di emozionare e coinvolgere profondamente.