Da diverso tempo alcuni giocatori utilizzano un termine inventato (che non voglio scrivere per rispetto verso la lingua italiana) per definire quei videogiochi che traggono ispirazione dalle opere Naughty Dog.
Si tratta di titoli dalla forte impronta cinematografica, in terza persona e di genere action/adventure singolo giocatore. Caratteristiche che si possono trovare in diversi titoli moderni, ma che spesso descrivono i giochi più recenti di PlayStation Studios.
I PlayStation Studios sono come la Marvel. Oltre alla somiglia delle due sigle, entrambe le società decidono la direzione che i loro prodotti devono prendere. Infatti, seppur Sony professi la totale libertà di scelta per i suoi team di sviluppo, è anche innegabile che ci sia una certa tendenza verso giochi di un certo tipo, giochi che hanno caratteristiche simili a quelli di Naughty Dog.
Rispetto alla precedente generazione, ma ancora più evidente ai tempi di PlayStation 3, la varietà dei titoli Sony è nettamente inferiore. Ad esempio, gli sparatutto sono spariti dal catalogo, quando una volta erano presenti con Resistance e Killzone. Anche il più recente God of War ha subito una trasformazione che l’ha molto avvicinato allo stile dei creatori di The Last of Us, lontano quindi dall’action Hack and slash, irritando parte dei fan. L’unica serie a tenere testa al cambiamento, ma non sono certo in quanto mi manca l’ultimo capitolo, è Ratchet & Clank.
Come mai questa scelta?
Lo scopo di una qualsiasi azienda è guadagnare soldi. Seppur il mercato ludico, soprattutto per PlayStation, sia florido i costi di produzione per ogni singolo titolo sono aumentati (non che giustifichi i giochi a 80 euro, sia chiaro), e pertanto PlayStation Studios vuole assicurarsi che questi giochi abbiano un alto potenziale di vendita. Nello stesso modo in cui Marvel Studios impone regole o “consigli” su come girare un film/serie, lo stesso trattamento riservato da Sony per i suoi videogiochi. Regole che possono sembrare opprimenti per la creatività e la libertà, e in parte è vero, ma sono anche fondamentali per garantire gli alti standard qualitativi per cui è nota la casa giapponese.
Sony punta molto spesso su videogiochi di alto livello ma in grado di accontentare più pubblico possibile. Per questo lo stile artistico è curato e tecnicamente solido, ma manca anche di una reale identità artistica (ad esempio il grigio/verde in Killzone 2). La storia è scritta bene, ma ci sono certe regole da rispettare per non infastidire un certo tipo di pubblico. Anche, e forse più importante, un’importante battaglia per rendere i videogiochi estremamente accessibili, causa che sposo appieno.
Seppur detto così può sembrare brutto, e per alcuni di voi può esserlo, una certa coerenza tra i prodotti PlayStation è normale che ci sia. Alla fine, seppur tutti questi giochi abbiano caratteristiche comuni, sono anche indipendenti e unici. Non ritengo un titolo come Marvel’s Spider-Man simile alla mia esperienza con The Last of Us: Parte 2 o God of War: Ragnarök. Esiste un comune denominatore, ma questo non significa che siano uguali, ma anzi serve a garantire al giocatore una certa qualità.
La terza e ultima domanda è: perché Naughty Dog?
Semplicemente perché allo stato attuale è il miglior studio di PlayStation, e i loro sono i titoli più apprezzati dalla critica (cosa a cui Sony tiene parecchio). Pertanto è naturale prendere come riferimento il miglior studio, e chiedere agli altri d’imparare a fare lavoro simili.
Paradossalmente Naughty Dog è libera da queste regole, essendo praticamente loro a dettarle. Ed è anche per questo che sono il team con più libertà. Sono quelli di cui Sony si fida di più.