Non sono quel genere di persona che chiede scalpitando l’innovazione per ogni titolo. Un buon seguito per me è un miglioramento generale, con qualche nuova idea, ma che non rivoluziona fino a quando la formula è diventata vecchia, per la saga stessa e il mercato.
Far Cry 6 segue pedissequamente le orme di Far Cry 3. Esattamente come hanno fatto gli ultimi capitoli, ma se questi un minimo di nuove idee le aggiungevano, questa ultima reiterazione del franchise Ubisoft è composta praticamente da materiale riciclato.
Il troppo stroppia
Far Cry 6 è strapieno di contenuti, fino all’eccesso.
Colpisce il giocatore con infinità di missioni e attività secondarie. Queste includono una ricerca al limite del maniacale di risorse, collezionabili e altre fesserie. Impossibile godersi la lussureggiante Yara senza imbattersi in soldati, camion, elicotteri, aerei, carri armati o semplici passanti da accontentare. Sembra di essere in quei ristoranti con il menù ricco di piatti, così tanti che non sai scegliere ma poco importa perché nessuno è speciale.
Non c’è nessuna nuova esperienza in Far Cry 6 perché i suoi contenuti sono la somma dei capitoli precedenti.
Nelle mie 36 ore di giocato, raramente sono stato stupito da una missione. Ho sempre avuto la sensazione che la maggior parte dei contenuti fossero puramente riempitivi. Poco divertenti e appaganti, molte scocciature e pessime idee.
Diverse missioni si possono riassumere in “vai in quel posto e poi un altro ancora, e ancora”. Per citare un caso, ma solo uno dei tanti, in una missione lo scopo era raggiungere un luogo in una mappa e trovare qualcosa, da questo raggiungere altri due luoghi e trovare qualcosa, alla fine altri tre luoghi e in questi trovare qualcosa.
Questo vale per missioni primarie come quelle secondarie (che onestamente ho trovato migliori).
A parte gli immancabili avamposti da conquistare, la maggior parte delle attività secondarie sono dei perditempo. Ci sono cannoni antiaerea da distruggere (altrimenti non si possono usare velivoli in quell’area), missione che richiede giusto quei pochi secondi per colpire il singolo cannone, senza necessità di pianificare o nemmeno essere presente nella zona. I blocchi stradali possono essere completati ammazzando i pochi soldati a protezione e distruggendo un cartellone. Inoltre sono tutti uguali, letteralmente. Non mancano missioni di recupero in cui bisogna andare in un luogo e poi andare in un altro prima che scada il tempo giusto per recuperare il rifornimento. I quali vanno anche raccolti nell’imboscate, in cui si aiutano, in teoria, i compagni di guerriglia a sconfiggere il nemico, ma ovviamente loro stanno fermi e il giocatore fa tutto il lavoro.
Ci sono altri contenuti come le corse su veicoli, un minigioco gestionale veramente imbarazzante in cui si mandano in missione i compagni, missioni pensate per il coop (come le escursioni in Far Cry New Dawn), la caccia, la pesca e il combattimento tra galli (effettivamente l’unica cosa nuova di Far Cry 6).
Solitamente evito di fare un elenco dei contenuti nelle recensioni, e l’ho fatto solamente per trasmettervi la mia sensazione di fastidio nel vedere così tanta abbondanza ma poco qualità.
Un gioco all’insegna del riciclo
Far Cry 6 è proprio ecologista. Infatti, oltre a essere costruito con solo materiale riciclato insegna anche questa importante abitudine.
Ritorna da Far Cry New Dawn la ricerca dei materiali. L’intero isola di Yara è piena di rottami, pezzi di vetro, filo, medicine, carburante da raccogliere e utilizzare in seguito per la costruzione di potenziamenti del campo e accessori per armi e veicoli.
Forse sono io ostile alla raccolta nei videogiochi, ma la quantità di queste risorse è assurda. Sono presenti in ogni luogo e ogni angolo, e anche se non c’è un obbligo effettivo, il naturale istinto da videogiocatore sprona ad agire quindi si vede un oggetto luminescente con cui si può interagire.
In un Far Cry voglio uccidere ed esplorare, non guardare in basso in cerca di cianfrusaglie. Rompe il ritmo e l’atmosfera.
Tutta questa fatica serve anche a poco: nel mio inventario sono accumulate centinaia di risorse che non posso utilizzare perché per fare gli aggiornamenti migliori sono necessari materiali rari.
Trovo contraddittorio un gioco in cui le armi vanno comprate con i soldi e invece gli accessori vanno costruiti con materiale di scarto.
Se i negozianti possono procurarsi ogni tipo di arma, nello stesso modo non riescono a ottenere gli strumenti complementari?
Semplificazioni
Far Cry 6 elimina tutti quegli elementi potenzialmente fastidiosi per l’utente. In modo tale da rendere il tutto più veloce e semplice.
Nato per uccidere
Il primo importante cambiamento è l’eliminazione dello sblocco delle abilità. Tutte le capacità che nei precedenti capitoli andavano sbloccate sono in Far Cry 6 immediatamente disponibili. Questa decisione ha senso perché il giocatore può così sfruttare tutti i talenti fin dall’inizio, evitando la scocciatura di non poter effettuare certe mosse, che tanto ormai sono sempre le stesse, solo alla fine della storia.
Ubisoft ha fatto una cernita e scelto solo quelle più utilizzate. Si possono effettuare uccisioni con arma bianca concatenate (al massimo sono arrivato a due, ma penso sia possibile fino a tre), come quelle con il lancio del coltello e uccisioni furtive da varie posizioni e ogni tipo di soldato.
Animali non più trasformarti in borse
Non è più necessario scuoiare animali per aumentare l’inventario, la quantità di armi trasportabili e medicine.
Si possono portare quattro armi (una secondaria e tre primarie), e se non basta si può accedere all’inventario in qualsiasi momento. Una scelta, quest’ultima, che spezza il ritmo dell’azione durante le fasi di combattimento (per cambiare arma ci vogliono sei passaggi praticamente) ma che purtroppo si rende necessaria per l’enorme presenza di carri armati ed elicotteri. Questi possono essere abbattuti con armi pesanti (lanciagranate, lanciarazzi) o proiettili speciali. Nel mio giocato tenevo sempre nella ruota delle armi un lanciarazzi, ma molto spesso ho dovuto cambiare (andando nell’inventario) perché le munizioni non bastavano.
Niente medicine, grazie
Le medicine non sono più presenti, come nemmeno le droghe che permettevano al protagonista di utilizzare poteri speciali. Le seconde sono completamente eliminate, invece le prime sostituite dalla dote di curarsi all’infinito ma con un tempo di ricarica. Questo significa che non è più possibile guarirsi fino a esaurimento kit medici, ma bisogna aspettare che questo potere si ricarichi (richiede un minuto circa). Una soluzione che elimina la scocciatura dei kit medici e la loro ricerca, ma costringe a ritirarsi in copertura molto più spesso. Mi chiedo se a questo punto non valesse sostituire tutto il sistema con la vita che si rigenera, stile Call of Duty.
Decisione forse controversa, ma funzionale
Questa semplificazione elimina il senso di crescita del personaggio e rende tutto troppo facile. Tuttavia, non la trovo un’idea sbagliata ma, anzi, in linea con l’anima fracassone e un po’ ignorante della serie. Far Cry 6 vuole essere immediato e non infastidire con attività secondarie accessorie e qualsiasi altro elemento che non crea divertimento immediato.
Ninja anziano
Far Cry 6 in stealth è ottimo. Costruito sulle solide fondamenta del terzo capitolo, l’approccio furtivo è sempre appagante e permette l’utilizzo di diversi approcci.
Eliminata la possibilità di lanciare sassolini per distrarre i nemici (sostituita da palle da baseball limitate a 10di numero), per tutto il resto è lo stesso identico gameplay. Nulla di male perché è funzionale e rimane un sandbox validissimo, tuttavia sente il peso degli anni e certe meccaniche hanno perso di efficacia.
Innanzitutto, eliminerei la segnalazione visiva dei nemici. Non è divertente mettersi in una posizione sopraelevata e cercare tutti i nemici, in modo da sapere sempre dove sono. Si finisce sempre per fare affidamento su questa meccanica, per essere beccati da quelli che non sono stati segnati. Non è facile percepire un nemico solamente tramite l’audio e più volte ho dovuto rifare una sezione a causa di questo problema.
Come soluzione alternativa, propongo un potere speciale da attivare a piacimento per percepire i nemici (come l’udito in The Last of Us). In questo modo non si perde tempo a fare l’analisi della zona prima, e non si corre il rischio di essere eliminati da nemici che non si sentono arrivare.
Sempre prendendo ispirazione da Naughty Dog, introdurrei un checkpoint dopo ogni uccisione furtiva. In questo modo non è più necessario ricominciare l’intera missione, magari per uno stupido errore (ovviamente terrei l’opzione per ricominciarla dal menù di sistema).
Rimetterei anche la possibilità di rifare un avamposto (non resettarlo come in Far Cry New Dawn) per il semplice gusto di provare un approccio diverso.
In ultimo, toglierei i bonus per il completamento degli avamposti senza allarme e avvistamenti. Trovo sbagliato dare più risorse in base allo stile di gioco. Ognuno dovrebbe essere libero di completare l’obiettivo a piacimento, senza nessuna disuguaglianza.
Armi, Armi, Armi
Una delle critiche che accompagna la saga di Far Cry da anni è un pessimo gunplay. Far Cry 6 ha finalmente risolto questo problema: le armi hanno un rinculo molto più deciso e gli effetti sugli avversari sono più visibili. Il suono è possente e si sente maggiormente la differenza tra le bocche da fuoco. Anche gli archi hanno un suono differente tra loro, e si riescono a percepire i diversi livelli di potenza.
Le armi sono numerose, oserei dire anche troppe. L’armamentario include svariati fucili d’assalto, precisione, a pompa, mitragliatrici pesanti, mitra, armi anticarro e archi. A questi si aggiungono strumenti di guerra artigianali particolarmente originali ma non sempre utili. Tra questi è incluso una mitragliatrice gatling, un lanciarazzi di fuochi d’artificio, una lanciagranate appiccicose, lanciafiamme, lancia CD-ROM e tanto altro.
Tutto questo ben di Dio può essere trovato indagando nelle varie zone della mappa o comprato. A fine avventura, le armi a disposizione nel mio repertorio erano veramente tante, e la maggior parte mai o poco utilizzate. Come spesso capita, alla fine ci si affida sempre a quelle più versatili e pratiche. Ho provato a cambiare attrezzi di morte più volte ma sono sempre ritornato alle stesse.
Le armi possono essere decorate e potenziate con modifiche. Queste sono uguali per tutte e talvolta non hanno molto senso. Ad esempio, serve a poco un RPG che fa più danni ai nemici con poca salute. La quantità di queste modifiche è anche esigua e sono per lo più soppressori di diverso tipo, uno stabilizzatore e vari mirini.
Invece di concentrarsi sulla quantità di bocche da fuoco, sarebbe stato più saggio aumentare l’offerta di accessori. In questo modo, il giocatore avrebbe potuto personalizzare ogni arma al proprio stile.
D’altro canto deve essere il gioco a incentivare il cambio di approccio. Far Cry 6 non propone mai sfide che necessitano il cambiamento e pertanto questo non avviene mai.
Supremo
A questi si affianca il Supremo, super abilità azionabili caricando la sua barra e che provoca un attacco devastante sui nemici (così potente che richiede la terza persona quando si attiva). Ce ne sono di diversi tipi, da quelli da danno da fuoco a quelli velenosi, e si possono costruire solo con l’uranio.
Il Supremo è un’idea simpatica ma assolutamente non necessaria data la facilità degli scontri a fuoco. Dopo un primo utilizzo, non l’ho mai più attività (ho addirittura eliminato l’icona dall’HUD).
Vestiti
Far Cry 6 propone un sistema ruolistico legata agli abiti. Ogni indumento, oltre a donare un look diverso alla protagonista giocante, fornisce delle abilità passive.
Questa meccanica è spazzatura: non serve assolutamente a niente e non vale nemmeno il tempo di perderci tempo. Scegliete gli abiti in base all’estetica perché è l’unica reale differenza tra i diversi capi.
Nemici imbarazzanti
Se l’utilizzo delle armi è stato migliorato, lo stesso non si può dire sui bersagli.
A parte quando presenti in gran numero, i nemici non sono mai una reale minaccia. Ne esistono di diverso tipo (normali, cecchini, pesanti, lanciafiamme etc.) ma non ho mai sentito il bisogno di cambiare arma o adattare particolari strategie per sopraffare un tipo di avversario.
Gli avversari hanno anche una barra dell’energia: elemento ludico completamente inutile. Affermazione che faccio con leggerezza in quanto è stata una delle prime cose che ho disattivato e mai avuto motivo di riattivare.
La barra dell’energia nemica ha senso su un RPG, in cui ci sono diversi avversari e altrettante abilità che provocano diverso tipo di danno. Se ad esempio si incontra un nuovo avversario è necessario sapere quanto è la sua barra vitale per capire quali armi gli fanno più effetto.
In un titolo come Far Cry 6 buona parte degli avversari muoiono con pochi colpi, di meno se alla testa, e quelli resistenti richiedono semplicemente più proiettili.
Parliamo dell’intelligenza artificiale: non sono solitamente troppo severo su questo fronte perché sono pochi i giochi che eccellono in questo campo.
Tuttavia..
In combattimento i soldati nemici sono veramente imbarazzanti.
In una situazione di difesa di posizione, i nemici correvano verso di me e si fermavano a pochi metri, e nonostante la breve distanza, riuscivano comunque a mancarmi. Sfruttano poco le coperture e sembrano costantemente disorientati.
Storia
Ambientato nell’isola immaginaria di Yara (ispirata chiaramente a Cuba), Far Cry 6 parla del movimento di guerriglieri contro il governo brutale di Diego Castillo.
Dani Rojas, questo il nome del protagonista (donna o uomo), è una nativa di Yara. Viene dalla strada e quello che vuole è scappare dalla dittatura e cominciare una nuova vita negli USA.
Dopo un fallimentare tentativo di fuga, decide di unirsi al gruppo di resistenza Libertad e perseguire il compito di convincere gli altri gruppi a unirsi e combattere insieme per sconfiggere Castillo e i suoi alleati.
Come potete ben immaginare, nel concreto bisogna svolgere delle missioni per questi gruppi, i quali infine si uniranno a Libertad. Le missioni si possono svolgere in qualsiasi sequenza. A prescindere dall’ordine il finale sarà sempre lo stesso.
La trama di Far Cry 6 è servile alla struttura openworld, come da tradizione. Dove invece questa si rompe è nel protagonista e l’antagonista.
Il protagonista, a differenza del passato, non è semplicemente una camera a forma di corpo umana atta solamente a mostrare le immagini al giocatore. Possiede una personalità e tridimensionalità inedita per la serie. Le sue opinioni vengono ascoltate e le sue decisioni hanno un peso.
Inoltre, Dani è una persona del luogo. Non è un americano che per caso diventa l’eroe di una guerra in cui non centra niente.
Se al protagonista viene dato maggior spazio, l’altra metà dello schermo è divisa da personaggi secondari. Seppur ben scritti e dotati di personalità, forse un po’ troppa forzata a volte, solo pochi di loro spiccano per carisma e diventano memorabili.
El Presidente
Antón Castillo è il “cattivo” di questo nuovo capitolo, interpretato da Giancarlo Esposito. El presidente Castillo è l’opposto dei folli psicopatici che si sono susseguiti da Vaas: una persona composta, disciplinata e professionale. Col popolo è uno spietato dittatore, col figlio una figura premuroso e paziente, almeno in apparenza.
Castillo è un buon antagonista e le sue scene sono le migliori. Tuttavia, manca completamente quella connessione personale con il protagonista e la sua malvagità non è quasi mai diretta, si percepiscono solo gli effetti delle sue decisioni.
Far Cry 6 prova timidamente a inserire qualche riflessione sociale. Tramite la voce dei suoi protagonisti, parla del potere e i suoi sbagliati utilizzi; della necessità di prendere scelte poco etiche per sopravvivere, sottomettendosi alle regole del capitalismo. C’è anche spazio all’inclusione e la diversità, argomenti che però ritengo fuori corsia in una storia del genere e palesemente forzati per una questione d’immagine aziendale.
Come da tradizione, Ubisoft ha fatto comporre diverse canzoni originali presenti nell’universo di Far Cry 6. Si possono sentire alla radio o come colonna sonora.
Potete ascoltarle su Spotify.
Impostazioni per tutti
Far Cry 6 ha come da tradizione Ubisoft un menù ricco di opzioni.
Quelle video permettono di regolare la qualità della grafica, mostrando sempre con un’immagine d’esempio le differenze tra i vari settaggi. Presente anche un comodo benchmark per testare le impostazioni e verificare la solidità del frame rate.
Il gioco è ben ottimizzato: un Intel i7 9700k e una GTX1070 riescono a tenere il video mediamente a 60fps, a dettagli alti e risoluzione 1440p. Per chi cerca un frame rate granitico è possibile attivare la risoluzione dinamica. Questa funzione cambia la risoluzione per mantenere gli fps prefissati. Il gioco offre anche l’ultima tecnologia AMD, il FidelityFX. Si tratta di un software di upscaling, il quale renderizza le immagini ha una risoluzione inferiore e usa algoritmi per aumentare la risoluzione a quella desiderata dall’utente. A differenza di Deathloop, il peggioramento grafico a settaggi ultra non si nota per nulla e il frame al secondo aumentano di 10-15.
Vecchia grafica
Il motore di gioco, il Duna Engine, è rimasto inalterato in questi cambi generazione. Far Cry 6 è bello da vedere ma per un ottimo lavoro artistico e molto meno per la grafica.
Yara è una bellissima isola, modellata e ricca di particolari. Il meteo dinamico regala scorci memorabili e i modelli di armi e personaggi sono di buona fattura. Tuttavia, lato puramente tecnico l’aspetto è vecchio.
Personalmente mi interessa molto di più il lato artistico che la mera grafica, anche perché quest’ultima invecchia molto più velocemente della prima che è invece eterna. Se però siete interessati a vedere videogiochi con grafica next-gen, Far Cry 6 non è quello che state cercando.
Commento Finale
Far Cry 6 è lo stesso quadro con una cornice nuova. La quale è stata pulita e levigata per eliminare tutte le imperfezioni delle precedenti. Le poche idee presenti servono a poco e si sente sempre di più la necessità di un rinnovo per la serie. L'eccesso di contenuti è soffocante e non rispetta il tempo del giocatore, intrattenendolo con attività raramente eccitanti. Graficamente guardabile ma comunque vecchio, l'ultima fatica di Ubisoft può essere un titolo divertente e godibile per coloro che amano la serie così com'è. Per tutti gli altri che cercano novità, è meglio si aggrappino alla speranza di un rinnovo per la serie, e che questo non sia un gioco solamente multiplayer.