Ultimo capitolo della serie, Call of Duty: Modern Warfare II riesce a portare diverse nuove idee mantenendo integra l'anima del franchise.
Nonostante l’anzianità della serie (siamo vicini al ventennio) la serie sparatutto di Activision non sembra mollare la presa sul mercato. Grazie a una base di appassionati e una tripletta di sviluppatori (ma in realtà sono di più) che si alterna garantendo così l’annualità, Call of Duty è un titolo che difficilmente sparirà dai negozi di videogiochi.
Come ogni autunno, attendo l’arrivo dell’ennesimo capitolo chiedendomi quali novità hanno aggiunto per mantenere “fresco” il prodotto. Non è compito facile riuscire a partorire nuove idee in una serie che sembrava aver detto tutto già da tempo. Eppure, con alti e bassi, la saga militare più famosa di sempre continua a ottenere il consenso dei giocatori, della critica e, se la cosa vi interessa, anche il mio.
Call of Duty: Modern Warfare II conferma quanto scritto.
Il prezzo del sapone fantasma
Parto dalla parte meno riuscita (così da fare contenti i detrattori della serie): la storia.
Il taglio cinematografico e la regia hollywoodiana non sono sufficienti per nascondere la banalità degli eventi narrati. La trama è la sempreverde minaccia contro gli Stati Uniti (o il mondo) da parte di qualche terrorista. Il solito gruppetto di soldati pronti a sputare sangue e piombo per sconfiggere il nemico di turno, e finire il tutto con un pugnetto mentre si beve birra da quattro soldi.
Nel 2022 sarebbe piacevole vedere qualcosa di diverso dal classico stereotipo. Qualcosa di diverso dalla solita americanata, vagamente propagandistica, con quel tocco di internazionale che altrimenti sembrano razzisti.
Onestamente ho perso anche la voglia di criticare. Non sono interessati a quel genere di narrazione e va bene così. D’altro canto la storia è fruibile, con i suoi colpi di scena, e nella sua mediocrità funziona come sempre.
Guerre moderne II
Ogni capitolo successivo porta sempre dentro di sé la conoscenza del suo predecessore. Ogni nuova versione punta a migliorare i difetti di quella precedente.
Dopo tutto questi anni, dopo tutti questi giochi, è naturale che Call of Duty sia arrivato a un punto in cui le meccaniche di base rasentino la perfezione. Infatti, se devo essere sincero, faccio fatica a trovare una deficienza in una struttura talmente collaudata e limita. Anche sotto un’attenta ispezione, scovare un difetto richiede una pazienza e una testardaggine che io non possiedo.
Call of Duty: Modern Warfare II continua dalle ottime basi del suo precedente, e trovo pertanto inutile ribadire la bontà del gunplay, dei movimenti fluidi e precisi, e l’enorme varietà di armi e accessori. Preferisco invece concentrarmi sul contenuto della compagna, che porta con sé alcune interessanti idee.
Sparando sotto la pioggia
Gli sviluppatori di Call of Duty: Modern Warfare II hanno creato una nuova tecnologia di simulazione dei fluidi. Invece di usarla come semplice orpello grafico, hanno preso la saggia decisione di implementare l’elemento dell’acqua in diversi livelli creando situazione inedite.
Tuttavia, questa idea non è sviluppata al suo massimo a causa di un level design incapace di sfruttarne appieno il potenziale. In diverse occasioni è un bello, ma inutile, effetto visivo che rende l’atmosfera molto più interessante.
Mancanza di coraggio
Seppur mantenga il suo spirito rocambolesco e pirotecnico, Call of Duty: Modern Warfare II è più lento e pacato confrontato con i precedenti giochi.
Infatti, le scene scriptate e spettacolari caratteristiche delle serie sono presenti in misura minore rispetto al passato. Sostituite da un’esperienza di maggior tensione e, in un certo senso, realismo.
Una continuazione di Call of Duty: Modern Warfare.
Tuttavia, nessuna delle missioni del gioco raggiunge la conflittualità di Modern Warfare del 2019. Seppur cerchi di replicare le stesse situazioni tanto apprezzate nel remake (come ad esempio la missione “Clean House”) mancano quei picchi di ansia e angoscia. La crudezza delle immagini non è altrettanto soverchiante. Anzi, a voler essere critico, i tentativi di replicare quelle sensazioni sono fin troppo palesi da risultare ridicoli. Può darsi che non tutti abbiano apprezzato la violenta concretezza di Call of Duty: Modern Warfare; e data la popolarità della serie, gli sviluppatori hanno puntato a un compromesso senza però accontentare nessuno.
Un vero peccato.
Migliorare senza cambiare
Call of Duty: Modern Warfare II mescola diverse idee dei suoi predecessori in un mix funzionale, ma che per i veterani della serie potrebbero puzzare di già visto. Infatti, diverse parti di missioni sono prese quasi di pari passo dai vecchi capitoli facendo storcere un po’ il naso.
Tuttavia, la campagna non è una semplice minestra riscaldata. Ciò che contraddistingue Call of Duty: Modern Warfare II rispetto agli anni precedenti è la libertà d’azione.
Ci sono alcune missioni in cui, invece del solito corridoio, la mappa è più aperta e ci si può muovere liberamente. In queste sezioni il giocatore ha un obiettivo preciso ma sta a lui decidere come raggiungerlo.
Esempio: il compito assegnato è quello di entrare in un magazzino ed eliminare tutti all’interno. Si può passare per la porta principale ad armi spianate, usando magari del C4, oppure colpire dal tetto o anche lanciare del gas nel sistema di aereazione facendo uscire fuori tutti.
Un’altra missione è quasi a tinte horror, con il protagonista che deve scappare e nascondersi, mentre cerca risorse per costruire strumenti per avanzare.
Questi elementi sandbox portano arie fresca e accontentano chi vuole maggior controllo. Ciononostante, questo approccio appare ancora immaturo, in fase sperimentale. All’interno della campagna singolo giocatore è integrata bene ma ben distante dall’esprimere il suo massimo potenziale.
Aprite occhi e orecchie
Uno degli aspetti più curati di Call of Duty: Modern Warfare II è sicuramente l’audio. La qualità delle registrazioni e il missaggio sono eccellenti. Le armi hanno suoni potenti ma chiari, che le rendono perfettamente riconoscibili. Anche le voci si sentono pulite, compreso nel doppiaggio italiano.
Seppur non eccelli dal profilo meramente tecnico, Call of Duty: Modern Warfare II stupisce per un impatto visivo superiore alla media. Il lavoro fatto nel riprodurre ogni scenario in maniera realistica è quasi impeccabile, con alcune città ricostruite tenendo conti dei più piccoli dettagli. Gli ottimi effetti particellari e le luci restituiscono uno spettacolo per gli occhi, che insieme all’altrettanto eccellente sonoro, immergono completamente il giocatore nel mezzo dell’azione. Sotto questo punto di vista, aiuta un’interfaccia ridotta al minimo. Consiglio di disattivare il mirino virtuale per essere appagati maggiormente dalla grafica.
Tutte le opzioni più una
Uno dei vanti di Call of Duty: Modern Warfare II rispetto agli altri giochi è l’enorme quantità di opzioni (fintanto che hanno aggiunto un campo di ricerca).
Nella versione PC da me provata le opzioni sono veramente numerose, e permettono di personalizzare ogni aspetto più microscopico del gioco. Per quelle che sono le mie esigenze, e probabilmente della maggior parte dei giocatori, tutto questo controllo non è fondamentale. Tuttavia, non si può escludere, dati quanti giocano a Call of Duty, che anche se poche, sicuramente ci sono persone interessate a questo livello di profondità. D’altro canto aver più opzioni non è un male per nessuno.
Per quanto riguarda il fronte dell’accessibilità, le opzioni non sono tante e principalmente concentrate sulla visuale (sottotitoli e gestione dei colori). Sorprende infatti vedere inclusa una opzione per modificare alcuni suoni per chi, come me, soffre di acufene (a dir la verità io l’ho tenuta disattivata e non mi ha dato fastidio nessun suono. Tuttavia l’acufene è molto soggettivo).
Performance
In questi ultimi tempi sto aspettando il momento giusto per sostituire la mia ormai vetusta GTX 1070. Un’attesa che potrei prolungare se tutti i futuri videogiochi avessero la stessa quantità di opzioni fornite da Call of Duty: Modern Warfare II. Il gioco ultimo di Activision permette di settare centinaia di parametri diversi. Nella sezione grafica è possibile scegliere tra diversi upscaler (Nvidia, Intel, AMD) che aumentano sensibilmente le performance. Altrimenti è anche possibile optare per una risoluzione dinamica per mantenere fisso il numero di FPS o decidere il rendering interno. Sempre in questa sezione si può regolare ogni aspetto della qualità della grafica in maniera estremamente specifica. Si può impostare anche il rapporto d’aspetto, HDR e la gamma colore.
La GTX 1070 insieme a un i7 9700k, a 1440p con quasi tutti i dettagli al massimo e l’upscaler di AMD attivo garantiscono i 60fps nella maggior parte delle situazioni. Dove sembra far fatica è in alcuni spazi interni. Abbastanza strano visto che solitamente i frame si perdono negli spazi esterni.
scritto da Filippo Giacometti e pubblicato il giorno
Commento Finale
Call of Duty: Modern Warfare II conferma la renitenza di un franchise che non ha alcuna intenzione di arrivare a una fine. Anzi, continua inarrestabile la sua maratona, proponendo quest'anno un capitolo con alcune idee riciclate (che qualcuno potrebbe spacciare come omaggio) ma integrate in un'esperienza diversa dal solito, più pacata e meditativa. A parte una storia che si dimentica subito, la campagna di Modern Warfare II è perfettamente godibile, anche grazie una qualità dell'audio eccellente e un impianto visivo ben studiato e ottimizzato.
Gameplay
Meccaniche di gioco e level design
90
Tecnica
Grafica e ottimizzazione
90
Arte
Direzione artistica, storia e musiche.
70
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Commento Finale
Call of Duty: Modern Warfare II conferma la renitenza di un franchise che non ha alcuna intenzione di arrivare a una fine. Anzi, continua inarrestabile la sua maratona, proponendo quest'anno un capitolo con alcune idee riciclate (che qualcuno potrebbe spacciare come omaggio) ma integrate in un'esperienza diversa dal solito, più pacata e meditativa. A parte una storia che si dimentica subito, la campagna di Modern Warfare II è perfettamente godibile, anche grazie una qualità dell'audio eccellente e un impianto visivo ben studiato e ottimizzato.