Preparate mani e mente per questo gioco platform ad alta precisione dall'atmosfera sci-fi e dettagliata grafica pixel art
Un’incidente dall’origine sconosciuta, catapulta una persona occhialuta in un luogo di difficile identificazione. Forse è la Terra, forse è aliena. Pochi passi e un raggio luminoso rende il poco atletico uomo incredibilmente forte, resistente ed elastico.
Sviluppato da Psychoflow Studio e Mureena Oy, Bionic Bay inizia in un modo misterioso e criptico. L’unica cosa chiara è il suo genere di appartenenza: un platform bidimensionale.
Salta e rimbalza
Dal punto di vista del gameplay, Bionic Bay offre un’esperienza basata su controlli fluidi, precisi e reattivi. Pur non richiedendo una precisione perfetta al pixel, il gioco esige comunque una buona padronanza tecnica, specialmente nelle sezioni più frenetiche. Talvolta sembra di trovarsi di fronte a un bullet hell, non tanto per la presenza di proiettili, quanto per la necessità continua di evitare trappole mortali disposte lungo i livelli. Il controllo completo del personaggio permette un’ampia libertà di movimento, ma richiede anche grande attenzione, poiché ogni errore viene punito in modo severo.
Ad aumentare ulteriormente la difficoltà è l’interazione con l’ambiente attraverso una fisica in tempo reale estremamente reattiva. Elementi esplosivi, strutture mobili e materiali instabili rendono ogni livello dinamico e spesso imprevedibile. Questa fisicità introduce un elemento di caos creativo che aumenta sia la difficoltà sia la varietà delle soluzioni possibili. In particolare, gli speedrunner (a cui questo gioco è rivolto) potrebbero sfruttare scorciatoie e soluzioni alternative per superare gli ostacoli nel modo più rapido possibile. Tuttavia, questa stessa imprevedibilità può generare frustrazione: non sempre i limiti del gioco sono chiari, e può capitare di morire senza comprenderne immediatamente il motivo, ad esempio per una caduta da un’altezza che sembrava sicura o per l’interazione improvvisa con un elemento dell’ambiente. Questa ambiguità, se da un lato aumenta il fascino del gioco, dall’altro richiede al giocatore una certa dose di pazienza e sperimentazione.
Bilanciamento regolare
La difficoltà generale di Bionic Bay si mantiene su livelli mediamente alti ma ben calibrati. I numerosi checkpoint permettono di non dover ripetere continuamente intere sezioni già superate, mantenendo il ritmo di gioco fluido e meno frustrante. In alcune occasioni, tuttavia, il posizionamento dei checkpoint risulta un po’ irregolare: capita che il gioco mandi avanti il giocatore anche senza aver completato perfettamente una fase, oppure che si senta la mancanza di un salvataggio in un punto particolarmente impegnativo. In generale, però, la curva di apprendimento è ben pensata e anche le soluzioni che sembrano più complesse potrebbero avere una soluzione più semplice di quanto sembri.
Level design di fortuna
Nonostante il numero contenuto di meccaniche di base, Bionic Bay riesce a svilupparle in modo vario e intelligente, evitando la ripetitività. Il gameplay si intreccia con la tematica sci-fi attraverso l’introduzione di tecnologie aliene, manipolazioni della gravità, rallentamenti temporali, raggi laser e materiali di natura sconosciuta. Ogni nuova area propone varianti e sfide inedite che costringono il giocatore ad adattarsi e a sperimentare continuamente. Anche nelle sezioni in cui i livelli sono riciclati, grazie alle diverse meccaniche dei due personaggi, sembra di giocare una sezione del tutto inedita.
Tuttavia, il level design è ben distante dall’essere perfetto: in alcune situazioni è difficile distinguere un elemento in primo piano, quindi dove è possibile saltare, da uno di sfondo. Come capita anche che la direzione corretta non sia sempre chiara, o che la piattaforma a cui aggrapparsi sia nella visuale e bisogna fare “un salto della fede” sperando che sia lì. Certo, i checkpoint sono vicini, ma rimane comunque una scocciatura non riuscire sempre a leggere chiaramente il livello.
Sci-fi Pixel Art
Bionic Bay colpisce immediatamente per la sua pixel art raffinata e straordinariamente ricca di dettagli. L’atmosfera visiva è sci-fi, intrisa di mistero e angoscia, ed è resa ancora più potente da un uso magistrale del colore e della luce. Ombre profonde si alternano a bagliori acidi, come il verde fluorescente dei macchinari alieni o l’arancione bruciato dei tramonti, creando ambientazioni futuristiche e decadenti in cui dominano il senso di isolamento e la meraviglia.
Le silhouette minuscole dei personaggi, spesso ridotti a piccole figure contro paesaggi smisurati, accentuano ulteriormente il tema della vulnerabilità e dell’ignoto. Ogni schermata sembra un’opera pittorica che racconta una storia silenziosa, lasciando spazio all’immaginazione e alla tensione emotiva. Bionic Bay riesce a essere allo stesso tempo evocativo e cinematografico, trasformando ogni esplorazione in un viaggio visivo affascinante e inquietante.
La forza atmosferica del gioco non si esaurisce nella componente visiva, ma viene amplificata da una colonna sonora elettronica ambientale estremamente curata. Durante l’esplorazione prevalgono toni ipnotici e malinconici, che avvolgono il giocatore in una sensazione costante di straniamento e solitudine. Nei momenti più adrenalinici, il ritmo musicale accelera, con tempi pulsanti che aumentano la tensione e il senso di urgenza. La musica non è mai invadente, ma accompagna il giocatore in modo organico, sottolineando stati emotivi e dinamiche di gioco senza distrarre. L’insieme di suoni, colori e atmosfera crea un universo onirico e inquietante, perfettamente coerente con la visione artistica del gioco.
La non-trama
Dal punto di vista narrativo, Bionic Bay adotta un approccio criptico ed essenziale. La storia viene raccontata attraverso messaggi frammentari e simbolici che non forniscono mai spiegazioni esplicite, ricordando opere come Inside.
Non c’è una vera e propria trama da seguire: ciò che conta è l’esperienza sensoriale, l’immersione in un mondo alieno e senza risposte, dove ogni rovina e ogni tecnologia perduta suggerisce qualcosa senza mai chiarirlo. Questo tipo di narrazione si presta perfettamente al tono generale del gioco, lasciando il giocatore libero di costruirsi la propria interpretazione.
scritto da Filippo Giacometti e pubblicato il giorno
Commento Finale
Bionic Bay è un titolo affascinante e impegnativo, con una pixel art curata, atmosfera sci-fi angosciante e comandi fluidi. La fisica dinamica rende il gameplay creativo ma a volte frustrante, mentre la difficoltà è ben bilanciata grazie ai checkpoint. La musica elettronica ambientale accompagna perfettamente l’esperienza, e la narrazione criptica lascia spazio all’interpretazione. Un titolo ideale per chi cerca sfida e atmosfera.
Gameplay
Meccaniche di gioco e level design
95
Tecnica
Grafica e ottimizzazione
80
Arte
Direzione artistica, storia e musiche.
80
Esperienza utente
Interfaccia utente, accessibilità e fruibilità
78
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Commento Finale
Bionic Bay è un titolo affascinante e impegnativo, con una pixel art curata, atmosfera sci-fi angosciante e comandi fluidi. La fisica dinamica rende il gameplay creativo ma a volte frustrante, mentre la difficoltà è ben bilanciata grazie ai checkpoint. La musica elettronica ambientale accompagna perfettamente l’esperienza, e la narrazione criptica lascia spazio all’interpretazione. Un titolo ideale per chi cerca sfida e atmosfera.