Frenetico, frustrante e furioso sono tre parole con la F per descrivere Anger Foot, il nuovo gioco sviluppato da Free Lives (Broforce e Terra Nil) e pubblicato da Devolver Digital.
In una città di merda (si chiama Shit City) tutti fanno parte di una delle quattro gang, a loro volta comandate da un boss che tiene l’intera città sotto controllo. I poliziotti sono tutti corrotti, i giovani tutti criminali e non c’è nemmeno una pizzeria decente.
Il protagonista vuole sconfiggere tutte le gang. Per altruistico eroismo? No, gli hanno rubato le sneakers ed è disposto a tutto pur di indossarle ancora.
Piedi e proiettili
Anger Foot è un gioco molto veloce e immediato: livelli lineari in cui bisogna correre per raggiungere il traguardo, sfondare porte a calci ed eliminare nemici (anche se tecnicamente non è obbligatorio). Si ammazza con un colpo solo e si viene uccisi velocemente (due o tre colpi, non è chiaro). Il livello di sfida è pertanto alto ed è richiesto al giocatore di essere rapido e preciso.
Questo significa che, altro se non siete dei fenomeni (non è il mio caso), di dover ripetere ogni livello più volte prima di capire il modo migliore per affrontarlo e concluderlo. Anger Foot da questo punto di vista si colloca nei trial & error, una tipologia di gioco che può portare facilmente a frustrazione ed esasperazione.
Ogni tanto ci sono dei livelli di “intermezzo” in cui non si combatte ma bisogna semplicemente trovare l’uscita e parlare, opzionalmente, con i personaggi presenti. L’idea è quella di fare narrazione, ma francamente è più una perdita di tempo visto che è difficile interessarsi alla storia, elemento praticamente inesistente.
Gioco di piedi
A livello di gunplay (anche se in questo caso sarebbe più corretto dire footplay) è abbastanza basilare. Si calcia per colpire i nemici, rilanciare granate e sfondare porte, ma anche per saltare più a lungo. Inoltre, si possono indossare scarpe che aggiungano abilità speciali. Per esempio, una scarpa aggiunge una vita in più, un’altra fa esplodere le porte e un’altra ancora rende la testa dei nemici gigante. Le scarpe si sbloccano ottenendo un numero sufficiente di stelle, che a loro volta si guadagnano completando le sfide di ogni livello. Le sfide sono tre: la prima richiede semplicemente il completamento del livello, mentre le altre variano. Ad esempio, possono chiedere al giocatore di completare il livello senza uccidere nessuno, o sotto un certo tempo o colpendo tutti alla testa.
Oltre a calcio, che è comunque l’arma più potente, si possono usare le armi da fuoco lasciate dai nemici. Queste hanno pochi colpi, e non si possono ricaricare, e bisogna quindi raccoglierne di nuove dai cadaveri nemici. La raccolta è rapida, così da non rompere il ritmo dell’azione.
Come dicevo a livello di meccaniche è tutto molto semplice, scelta voluta dagli sviluppatori per concentrarsi sul level design. Questa è un parte fondamentale poiché, dato il livello alto di sfida, devono essere ben calibrati per non essere eccessivamente impegnativi. Posizionare i nemici nella giusta posizione, modificare lo scenario in modo che ci siano le coperture necessarie e il corretto equipaggiamento. Da questo punto di vista Free Lives ha fatto un buon lavoro, a parte alcuni livelli che risultano forse troppo difficili artificiosamente. Inoltre, comincia a essere varietà di nemici e armi solo dalla terza zona su quattro.
Anger Foot è stato pensato per essere rigiocabile e incentivare il giocatore a ripetere i livelli per completare le sfide extra e battere il proprio tempo. Per questo è attivo un timer e i livelli sono così brevi, e privi di checkpoint. La ripetizione sta alla base del gioco, soprattutto per la durata di solo 5-6 ore che ci vogliono per giungere ai titoli di coda.
Grandi, grossi e facili da calciare
A conclusione di ogni mappa c’è il fatidico scontro con il boss: a differenza del resto del gioco la difficoltà è molto più bassa perché le meccaniche si distanziano completamente dai livelli normali. Non è richiesta la stessa velocità e precisione, e rispetto a certi livelli più ostici è una passeggiata al parco. Difficoltà a parte, gli scontri sono ben congegnati, variegati e divisi in più stage. Anche se, a essere sincero, non mi hanno particolarmente divertito.
Accessibilità
Se non riuscite a vincere la sfida come proposta dagli sviluppatori, nella sezione accessibilità delle opzioni, si può modificare il gameplay in modo da ridurre la difficoltà: si può rendere i nemici più facili (non è chiaro in che modo, ad esempio nei boss hanno meno vita e i nemici normali fanno meno danno), sia di quelli normali che dei boss, o entrambi. Si può anche abilitare una modalità che rende invincibile il giocatore. Mi sarebbe piaciuto vedere un’opzione per aggiungere i checkpoint, soprattutto nei boss, per chi come me è interessato a completare il livello senza le sfide extra e non è interessato al tempo.
Colorato e cartoon
Anger Foot propone uno stile cartoon, con personaggi bizzarri che talvolta sono animali e altre volte.. beh non è propriamente chiaro. I toni sono accesi e colorati, con dose calcolate di sangue mai eccessive. Il gioco gira abbastanza bene su PC, anche se ho notato dei cali di FPS nelle aree più grandi. Non c’è supporto per le ultime tecnologie DLSS o equivalente di AMD.
Commento Finale
Anger Foot è un titolo veloce e frenetico pensato per chi cerca una sfida. Altro se non temete il dover ripetere i livelli, il titolo Free Lives è un gioco divertente e appagante, con un longevità teoricamente infinita, se siete disposti a migliorare le vostre prestazioni. Gameplay semplice e intuibili, buon level design e quel pizzico di assurdità tipico delle produzioni Devolver.