Essendo Tiny Tina’s Wonderlands il mio primo capitolo della serie Bordelands, non avevo idea del genere di esperienza che sarei andato ad affrontare. Date le recensioni positive e la fama di cui la serie gode, nonché la mia passione per gli sparatutto, ero abbastanza sicuro che sarei stato entusiasta dell’avventura di Tyne Tina.
E infatti così è stato.
Una previsione rivelatasi errata.
Bojack Horseman meritava l’Oscar
Tiny Tina sta giocando con alcuni suoi amici una partita a un gioco di ruolo chiaramente ispirato a Dungeons & Dragons. Lei è ovviamente il master, mentre il giocatore ha il ruolo dell’ultimo arrivato.
Un gioco dentro il gioco, una partita dentro una partita. Questo escamotage viene spesso utilizzato per fare apparire nemici dal nulla o creare scorciatoie dove prima non c’erano. Un modo giocoso per giustificare qualsiasi forzatura della storia quando il game design lo richiede.
Tiny Tina’s Wonderlands non sarà ricordato per la sua complessa trama o per essere riuscito a sensibilizzare il pubblico su importanti tematiche sociali. Il suo punto forte sono i personaggi e l’ambiente amichevole che riescono a creare.
L’ironia e simpatia di Tiny Tina è la nota più dolce di questa ultima fatica Gearbox. Non è il master migliore della storia, alcune volte è impacciata, ma la sua compagnia è guaritrice di qualsiasi malumore.
Altro personaggio di spicco è il “cattivo”, interpretato da un sempre fenomenale Will Arnett (attore conosciuto per il suo ruolo in Bojack Horsemna, LEGO Batman e, perché no, la conduzione di LEGO Masters).
Seppur apprezzi la voce degli attori originali, la mancanza del doppiaggio in italiano si fa sentire. Spesso è difficile leggere i sottotitoli e giocare contemporaneamente, soprattutto quando vengono stampati interi paragrafi invece delle singole frasi.
L’avventura inizia…
Tiny Tina’s Wonderlands mi invogliava a giocarlo: in parte perché dopo un dramma come Martha is Dead necessitavo di qualcosa di più allegro, ma anche perché il mondo di Tyny Tina è quel genere di follia che riesce sempre ad attirare la mia attenzione.
Dopo una cutscene spassosa, si parte con la creazione del personaggio: le opzioni estetiche sono diverse e, anche se un po’ deluso dalla mancanza di tinte per capelli fuori dall’ordinario, bastano per creare un’avatar soddisfacente. Si può anche decidere il tipo di voce (ben sei, se non erro) e uno dei tre pronomi disponibili (non sia mai che i nostri amici non-binari si sentano discriminati).
Conclusa la parte visiva del personaggio, si passa agli attributi di classe e alla storia di origine: come nei più classici giochi di ruolo, questi due elementi determinano abilità e potenziamenti in base alla propria scelta. Io ho scelto una classe adatta a fare magie, di cui però non ricordo il nome e sono troppo pigro per aprire il gioco e controllare. Raggiunto un certo livello è possibile aggiungere una seconda classe, e potenziare il ramo di entrambe contemporaneamente. In questo modo, ad esempio, è possibile avere un soldato abile con la magia ma altrettanto forte con le armi bianche.
…ma non bene
Costruitomi il personaggio, inizia l’avventura vera e propria.
In poco tempo mi rendo conto che non sono per nulla entusiasta: i nemici sono carne da macello che poco stimolano al ragionamento strategico; il level design è troppo semplice e lineare, e le poche sezioni “platform” sono inserite con disinteresse; il feedback delle armi è buono ma non abbastanza da trovare sufficiente piacere nell’utilizzarle.
Tutta la parte di gestione del loot, statistiche e fesserie ruolistiche varie, che personalmente non mi esaltano, peggiorano ulteriormente la mia esperienza.
Cerco lo stesso di proseguire, per dovere di cronaca e perché mi auspico che possa migliorare.
La situazione però non cambia.
Esperienza utente datata
Navigare nella mappa di Tiny Tina’s Wonderlands è qualcosa che non auguro a nessuno. Sembra che i designer si siano impegnati nel rendere il suo utilizzo il più possibile complicato e scomodo. Veramente difficile comprendere esattamente come è costruita una zona senza girare in ogni direzione la cartina tridimensionale. Inoltre, i viaggi veloci sono insensatamente divisi in zone, e bisogna ogni volta raggiungere un’area per accedere ai teletrasporti locali. Una scelta che porta a perdere un sacco di tempo, e che non trova nessuna giustificazione.
Armi, magie, scudi, corazze e altri oggetti
Se c’è una cosa a cui Tiny Tina’s Wonderlands manca non è certo la varietà di raccoglibili. Infatti, il loot è il secondo nome di questo gioco ed è impossibile passare un minuto senza stare con il muso a terra, a visionare i punteggi di ogni oggetto sperando ci sia qualcosa di decente.
Le armi sono molte ma sorprendentemente abbastanza differenti tra loro. Si utilizzano anche con piacere, escluso però il fucile da cecchino che, a causa di alcuni problemi di sensibilità con la telecamera, è scomodo da adoperare quando si mira.
Le magie sono tante quasi quanto le armi, ma ancora più variegate. Tuttavia non sono altrettanto divertenti da utilizzare, forse a causa dei danni poco visibili sul bersaglio.
Ci sono anche altri oggetti che potenziano in qualche modo il giocatore. Purtroppo le spiegazioni non sono mai chiare e le immagini aiutano ben poco. Onestamente non mi sono nemmeno posto il problema perché non mi pare facesse chissà quale differenza.
La parte brutta dei giochi di ruolo
Tiny Tina’s Wonderlands è sostanzialmente uno sparatutto a cui sono state incollate le parti più brutte di un MMORPG.
Mi riferisco a tutta quella parte relativa ai livelli dei personaggi e il loot.
Quest’ultimo elemento è forse la parte più fastidiosa del gioco, e non sono il primo a sferrare questa critica. Il loot in Tiny Tina’s Wonderlands è eccessivo e per lo più completamente inutile. Trovo uno spreco del mio tempo controllare le statistiche di decine e decine di oggetti, la cui funzione è spesso mal spiegata, quando alla fine la differenza è praticamente inesistente.
In un gioco il premio “vero” deve essere l’esperienza, non oggettume fine a se stesso che interessa solo ai maniaci del genere.
I nemici sono delle spugne a cui bisogna svuotare caricatori dopo caricatori. Non sono dotati di particolare intelligenza e non rappresentano un reale pericolo, se non quando superiori al livello del giocatore. In tale caso i combattimenti diventano logoranti e tediosi: non esistono abilità o tecniche per sopraffare l’avversario. Si è quindi costretti ad andarsene, svolgete attività per aumentare di livello e poi ritornare. Se i nemici si affrontano al livello consigliato o superiore, la sfida diventa inesistente e, si passa dalla frustrazione della situazione precedente alla noia.
I boss sono terribilmente mediocri ed estremamente ripetitivi. Per fare un esempio, ho combattuto uno scheletro che semplicemente mi seguiva cercando di colpirmi con la spada. Uno scontro durato momenti interminabili in cui dovevo semplicemente correre, girarmi verso il bersaglio e sparargli.
Inoltre i caricatori sono spesso pochi e, se non fosse già scocciante così, condivisi con altre armi. Pertanto, se magari avete due fucili e una pistola, entrambi saranno senza colpi se condividono lo stesso tipo di munizioni.
Il respawn a pagamento (in moneta virtuale) e l’inventario limitato sono la ciliegina su questa torta fatta di qualcosa che possa descrivere solamente con un francesismo.
Assenza di equilibrio
Essere abili negli sparatutto non è minimamente necessario in Tiny Tina’s Wonderlands perché l’unica cosa che conta è il livello delle proprie armi e resistenza del personaggio. L’intera esperienza è costruita intorno a questa assurda necessità di trovare oggetti più potenti, guardando attentamente le statistiche per creare la “build” migliore e annichilire poi qualsiasi bersaglio.
Tiny Tina’s Wonderlands finge solamente di permettere di proseguire avanti, ma è evidente che tutto sia stato progettato per impegnare obbligatoriamente chi gioca in attività secondarie.
Infatti, volendo si può seguire la quest principale fregandosene dei messaggi che consigliano il livello consigliato. Decisione che io ho fatto perché ero interessato a concludere il gioco con una certa fretta: all’inizio gli scontri erano estremamente più lunghi e logoranti, ma comunque fattibili. A un certo punto però mi era praticamente impossibile andare avanti perché le mie armi non facevano abbastanza danno, gli scudi dei nemici si rigeneravano troppo velocemente e i colpi subiti insostenibili. Ho cercato di seguire i consigli e provare a livellare, ma mi sono reso conto che per arrivare al livello necessario avrei dovuto spendere ore in attività incapaci di stimolarmi in qualsiasi modo.
Ho quindi deciso di abbandonare Tiny Tina’s Wonderlands.
Molti altri titoli adottato un sistema di crescita a livelli, ma si assicurano che il bilanciamento funzioni anche per coloro che vogliono solo andare spediti nella campagna principale. Anche in casi in cui è consigliato un livello superiore a quello attuale, è lo stesso possibile proseguire, con maggiori difficoltà certo, ma a causa dei nemici pericolosi e non per meccaniche che disincentivano pesantemente il proseguimento.
Fantasioso e colorato
Non mi soffermo molto sul lato tecnico perché le immagini parlano da sole. Personalmente non impazzisco per lo stile di Tiny Tina’s Wonderlands perché trovo il cell-shading così proposto ormai vecchio. Comunque, non posso negare la fantasia delle ambientazioni e dei personaggi.
Per quanto riguarda il lato tecnico, a parte alcuni bug, graficamente appare vecchio e nemmeno particolarmente ottimizzato. Sulla mia ormai vetusta GTX1070 e il più recente i7-9700k gira a 50-60fps con i dettagli a medi giocando a 1440p. Mancano però funzioni come la risoluzione dinamica e Amd Fidelityfx che avrebbero aiutato molto. Almeno c’è un benchmark che però non rappresenta al meglio le performance reali: durante i test il frame era sui 60-70, mentre in gioco più vicino ai 55.
L’onestà a volte fa male
Se questa vi sembra più una critica al genere in sé che a Tiny Tina’s Wonderlands, e pensate che probabilmente non sia la persona adatta per recensire questo titolo, avete perfettamente ragione.
Per me un videogioco con questo genere di meccaniche è sbagliato. Faccio veramente fatica a comprendere come un titolo del genere possa generare divertimento (altro se non giocato in coop, ma anche il videogame più brutto è bello con gli amici), e penso onestamente sia dovuto all’abitudine alla saga che ha reso le persone acritiche.
Persone talmente assuefatte da statistiche e numeri che nemmeno si rendono conto che l’esperienza di gioco è penosa e gli sviluppatori stanno sfruttando questa loro debolezza per vendergli un prodotto insulso, datato e privo di passione (a parte lato narrativo).
Commento Finale
Se siete giunti fino a queste righe probabilmente mi adorate per la schietta onestà o mi odiate perché non capisco un cazzo. Tuttavia il blog è mio, e se per me Tiny Tina's Wonderlands è un gioco fastidioso, ripetitivo e noioso, che si salva parzialmente per i suoi buffi personaggi, voi ci potete far ben poco se non lamentarvi (non modero i commenti, tranquilli). La mia prima avventura (e anche ultima, possibilmente) con il mondo di Borderlands mi ha portato a scoprire una serie il cui solo scopo è far sprecare tempo senza regalare nulla di bello in cambio. Una brutta esperienza forse godibile in compagnia di amici e, tanta tanta, birra.