Trovare sviluppatori di successo nel nostro paese è alquanto raro. Forse perché la cultura videoludica è poco sviluppata; forse perché il governo non fa abbastanza. Ciononostante non cambia il fatto che team di sviluppatori di videogiochi italiani esistono, e uno di questi si chiama LKA, il quale ha creato il titolo oggetto di questa recensione: Martha is Dead.
Il team connazionale si è fatto conoscere nel 2016 con The Town Of Light. Si tratta di un particolare gioco horror, in cui però mancano jumpscare o mostri che inseguono il giocatore, ma parla invece dei “mostri” dentro la mente delle persone. Un esempio di come il medium possa essere utilizzato a fine educativo, per raccontare eventi storici e sensibilizzare su una tematica complessa come la salute mentale.
Martha is Dead segue gli stessi canoni.
Viaggio nella mente umana
Italia, 1944.
Giulia, una giovane con la passione per la fotografia e figlia di un generale tedesco, si trova a vivere, oltre la tragedia della guerra, anche quella della morte di sua sorella gemella Marta.
Marta è stata assassinata. Chi è il colpevole?
Martha is Dead non è un horror inteso come genere di videogiochi. Si tratta di un horror nel senso che mostri degli orrori, alcuni reali altri forse no. Come si riconosce il vero dal falso se sono entrambe frutto della nostra mente? Non è forse la realtà stessa un’illusione condivisa?
La definizione più adatta per Martha is Dead è quella di dramma psicologico.
Se devo trovare un parallelo cinematografico, il primo nome che mi viene in mente è il regista Darren Aronofsky, il quale nelle sue opere ha sempre approfondito le turbe mentali dei protagonisti.
Un’avventura, della durata di sei ore, vissuta interamente nei panni di Giulia. Un titolo prettamente narrativo, prettamente italiano e con una propensione, forse eccessiva, a mostrare immagini disturbanti. Mi chiedo, ma perché sono io in malafede immagino, se tutto quel sangue e mutilazioni fossero effettivamente necessarie, oppure un modo per attirare gli amanti del gore horror.
Narrazione interattiva
Martha is Dead è un gioco narrativo in prima persona.
Solitamente in questo genere la componente di gameplay è limitata a qualche interazione ambientale e il movimento del personaggio giocante. Lo stesso vale per Martha is Dead, ma gli sviluppatori hanno creato modi sempre diversi per stimolare il giocatore.
Si tratta perlopiù di piccoli enigmi, basati sulla ricerca di un oggetto nell’ambiente circostante oppure minigiochi in cui basta premere i pulsanti con il giusto tempismo. In altri casi invece, i ragazzi di LKA hanno inventato espedienti originali per narrare la storia, che però non voglio rivelare su questa pagina.
Nulla di particolarmente sofisticato perché il gioco non lo richiede, ma quanto basta per immergersi nei panni di Giulia. Tuttavia il ritmo è in alcune situazioni troppo lento, anche sonnolento, ma dipende molto dai propri gusti.
La maggior parte della storia si svolge a casa di Giulia e nelle sue vicinanze. Un piccolo mondo aperto esplorabile liberamente, e in cui svolgere anche alcune attività secondarie. Si tratta di semplici faccende che non danno in cambio nulla di particolare, ma piacevoli per chi vuole approfondire la storia.
Mettere a fuoco
Uno dei principali strumenti a disposizione di Giulia è la macchina fotografica. Questa è fondamentale per completare gli obiettivi principali, ma può essere anche usata liberamente per scattare foto a qualsiasi soggetto. La macchina fotografica è ovviamente a pellicola, e può essere “potenziata” con estensioni e pellicole. Per scattare una foto non basta semplicemente tirare fuori la macchina e premere un tasto, ma bisogna prima inquadrare correttamente il soggetto, assicurarsi ci sia sufficiente luce (e regolare l’apertura dell’obiettivo) e mettere l’immagine a fuoco. Le pellicole vanno poi sviluppate nella camera rossa, nella quale occorre completare correttamente tutti i processi per stampare la foto.
Paesaggio italiano
Martha is Dead fa uso della fotogrammetria per creare ambienti realistici. L’utilizzo di questa tecnica è evidente in quanto la casa di Giulia presenta dettagli e un realismo inaspettato per una produzione così piccola. Ciononostante, si nota un calo di qualità nelle situazioni in cui non era possibile utilizzare questa tecnologia. In generale Martha is Dead riesce a rappresentare perfettamente l’ambientazione italiana. Non solo tramite le immagini, ma anche con le canzoni dell’epoca.
Eccellente l’audio: i suoni sono reali e il montaggio ottimo. Grande plaudo al doppiaggio di Giulia, interpretata da Joy Saltarelli; meno professionale invece quello degli altri personaggi, in particolare il padre.
Commento Finale
Martha is Dead è un ottimo gioco che riesce a trovare un buon bilanciamento tra narrazione e giocabilità. Nonostante un ritmo lento, il titolo italiano offre sufficiente varietà di azione e attività interessanti. La componente tecnica è sopra la media e l'ambientazione italiana perfettamente riprodotta, sia dal punto visivo che quello audio. La storia è drammatica e matura, ben narrata grazie anche un ottimo doppiaggio della protagonista.