Risolvere casi di omicidio utilizzando solo mouse e tastiera. The Case of The Golden Idol è un ottimo videogioco per novelli investigatori.
Un cadavere, un assassino e un mistero da risolvere. In un romanzo o una serie televisiva con protagonista una rompiscatole di scrittrice, questi tre elementi si trovano in un qualsiasi racconto giallo, compreso il videogioco oggetto di questa recensione: The Case of The Golden Idol.
Indagare con il cursore
The Case of The Golden Idolè un punta e clicca investigativo.
Ogni livello mostra una scena del delitto, e il compito del giocatore è quello di scoprire cosa è avvenuto. Quali sono i nomi delle persone presenti? Che relazione hanno tra loro? Chi è l’assassino e qual è il movente?
L’investigazione avviene usando due schede diverse chiamate exsploring e thinking. La prima permette di osservare lo scenario e ispezionare ogni angolo in cerca d’indizi. Per i novellini, i punti da controllare vengono illuminati, ma per chi desidera un’esperienza vecchio stile, tale opzione si può disattivare.
L’interfaccia della sezione thinking.
La sezione thinking si divide in diverse parti. Quella in basso contiene tutte le parole annotate automaticamente durante l’ispezione in exsploring. Queste parole vanno utilizzate per compilare le altre schede che, seppur possano variare in base al livello, si dividono solitamente in tre parti: la prima è un racconto di ciò che è avvenuto, la seconda nome e cognome degli indagati e la terza è unica per ogni scenario.
Per spiegarla semplice, per completare un livello è sufficiente trovare tutte le parole e poi inserirle negli spazi corretti. In aiuto del giocatore è presente un sistema di allerta: il colore rosso segnala molteplici errori; quello giallo uno o due al massimo, e se è verde la soluzione è corretta.
Deduzione
The Case of The Golden Idol richiede capacità deduttive, una buona conoscenza dell’inglese (nulla è in italiano) e tanta pazienza. A parte l’inglese, la mia mente deduttiva è poco affilata e la pazienza pochissima. Se non fosse che il gioco l’ho ricevuto gratis (anche se la scrittura di una recensione è una specie di forma di pagamento) probabilmente non sarebbe mai stato installato sul mio computer. Per quanto infatti apprezzi i puzzle game, non sono un’amante dei gialli. Pertanto, il primo approccio a The Case of The Golden Idol non è stato il più positivo. Non perché sia un brutto gioco, ma semplicemente lontano dalla mia tipologia d’intrattenimento ludico.
Tuttavia, dopo una prima fase in salita (in cui dopo dieci minuti volevo già giocare a Call of Duty: Modern Warfare II) e arrivata la discesa. Ovvero, ho cominciato a comprendere meglio le meccaniche (in realtà abbastanza semplici, ma sono io lento a imparare) e ragionare con la giusta mentalità.
The Case of The Golden Idol propone misteri il cui risolvimento necessita di una mente acuta. Una mente capace d’intrecciare e ordinare correttamente le informazioni. Con pazienza, si riesce piano a piano a sciogliere la matassa e avere un quadro sempre più chiaro della vicenda.
Si tratta di un gioco enigmistico nella sua forma più pura, adatto agli amanti del genere ma che tende una mano anche ai novelli Sherlock Holmes. Infatti, in caso l’indagine fosse a un porto morto è possibile chiedere degli indizi svolgendo un semplice minigioco. Questi suggerimenti indicano solamente una direzione e aiutano il giocatore a pensare in un certo modo, ma non forniscono mai in maniera esplicita la soluzione.
L’unico modo per barare (si fa per dire) è andare a tentativi quando il gioco indica pochi errori e le opzioni limitate. Non è il metodo corretto per risolverlo, ma non è nemmeno contro le regole.
Giochi di potere e magia
Ogni scenario di The Case of The Golden Idol è collegato da una storia. Un racconto che parla di politica, magia, complotti, nuovi ordini mondiali e, ovviamente, molto omicidi. La trama è scritta bene e stuzzica l’interesse. Pecca per un eccesso di mistero: anche alla sua conclusione certi elementi rimangono poco chiari.
Lo stile grafico adottato da The Case of The Golden Idol è quello della pixel art. Nulla di originale ma l’esecuzione rimane una delle migliori in circolazione. Questa tecnica viene utilizzata per creare scenari sempre chiari e personaggi perfettamente distinguibili (necessario in un gioco del genere).
scritto da Filippo Giacometti e pubblicato il giorno
Commento Finale
Anche se, come me, non siete interessati a giochi in cui bisogna solo leggere e pensare, una prova di The Case of The Golden Idol la consiglio comunque. Il titolo punta e clicca dalle tinte gialle di Color Gray Games colpisce affondo, come farebbe un feroce assassino, regalando un ottimo esponente del genere. Anche se la barriera d'ingresso potrebbe scoraggiare, per quelli abbastanza pazienti da proseguire il gioco fornisce tutti gli strumenti per non rimanere bloccati, anche per chi è alle prime armi. Lo stile grafico particolarmente curato e una durata buona (che dipende però molto dal giocatore), rendono The Case of The Golden Idol un titolo da giocare.
Gameplay
Meccaniche di gioco e level design
80
Tecnica
Grafica e ottimizzazione
75
Arte
Direzione artistica, storia e musiche.
80
Esperienza utente
Interfaccia utente, accessibilità e fruibilità
90
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Commento Finale
Anche se, come me, non siete interessati a giochi in cui bisogna solo leggere e pensare, una prova di The Case of The Golden Idol la consiglio comunque. Il titolo punta e clicca dalle tinte gialle di Color Gray Games colpisce affondo, come farebbe un feroce assassino, regalando un ottimo esponente del genere. Anche se la barriera d'ingresso potrebbe scoraggiare, per quelli abbastanza pazienti da proseguire il gioco fornisce tutti gli strumenti per non rimanere bloccati, anche per chi è alle prime armi. Lo stile grafico particolarmente curato e una durata buona (che dipende però molto dal giocatore), rendono The Case of The Golden Idol un titolo da giocare.