Nel caso uno dei vostri desideri fosse quello di dirigere un’azienda di trasporto merci nel 1800, Sweet Transit potrebbe essere il gioco adatto per voi.
Sviluppato e pubblicato da Ernestas Norvaišas, ora disponibile in early access su Steam, Sweet Transit è un gioco gestionale in cui bisogna sviluppare una fiorente industria basata sullo sviluppo e il trasporto di risorse.
Tra treni e villaggi
In Sweet Transit il giocatore deve costruire, mantenere ed espandere il suo mercato. La prima cosa da fare è costruire un villaggio: innanzitutto si crea il municipio, poi le case per i lavoratori e infine le strade per collegare tutto insieme. Si aggiungono poi mercati, pompe dell’acqua, e poi ancora fattorie e altro che si può sbloccare nel tempo.
Affinché la produzione prosegua senza intoppi i lavoratori devono essere felici. È quindi necessario assecondare le loro richieste, come ad esempio fornirgli case e acqua, un posto di lavoro e anche un villaggio “bello” in cui vivere. Quest’ultimo aspetto è fondamentale anche per attirare nuove braccia da lavoro, e di conseguenza far crescere la popolazione del villaggio. La reputazione si migliora adornando il paese con decorazioni vegetali e servizi di vario genere.
Occuparsi del villaggio (o dei villaggi) è solo il primo passo. Lo scopo del gioco è estendere la rete ferroviaria per tutta la zona (la quale viene generata casualmente a ogni nuova partita) e raccogliere, per poi trasportare le sue risorse.
Ciuf Ciuf!
Per fare ciò bisogna innanzitutto costruire un deposito dei treni da utilizzare per poi creare i treni stessi. Si possono creare nuovi treni scegliendo le tipologie di carrozze e la loro quantità, tra quelle per il trasporto merci e passeggeri. Occorre scegliere attentamente i tipi di vagone e la loro quantità, visto che le risorse richieste sono esose. Se ad esempio, si vuole avere un treno per il trasporto bisogna aggiungere il sufficiente numero di vagoni adatto, se serve per lo scambio di carbone è necessario attrezzare un vagone di quel tipo.
Dopo aver creato i treni, è tempo di edificare le stazioni (obbligatoriamente vicino a un villaggio o edificio) e posare i binari. Per fare le cose correttamente si aggiungono anche i segnali (per indicare il treno in che direzione andare e semafori per evitare gli incidenti). E con l’avanzare, se il percorso lo richiede, scambi, ponti e così via.
Ultima cosa prima di salire in carrozza, è la scrittura di un itinerario. Questo serve per impostare i percorsi che i treni devono seguire. Gli itinerari possono essere molteplici, e ognuno può contenere molteplici fermate. Per ogni fermata segnata nell’itinerario c’è bisogna di specificare il motivo: ad esempio, la tappa è per il carico o scarico di merci oppure per fare il cambio di lavoratori (gli stessi non possono mica lavorare tutto il giorno, vi pare, poi a sentirli i sindacati). Si possono anche mettere dei filtri, come trasportare solamente un certo tipo di risorse.
Una volta che tutto è sistemato i treni dovrebbero partire e trasportare risorse e persone in giro nella mappa.
Fare l’industriale è un lavoro stressante
Parte di quanto descritto prima è stato sintetizzato per semplicità di cronaca. Infatti, Sweet Transit è un titolo profondo e complesso, che però pecca per una rigidità e incapacità di spiegare il funzionamento del gioco.
Ad esempio, riuscire a far partire il treno è stato fastidioso: il gioco continuava a segnalarmi che c’era un problema, senza però mai specificare quale e dando solo dei vaghi indizi. Io, che non sono particolarmente avvezzo a questo genere di videogames, ho trovato frustrante non riuscire a comprendere cosa non funzionasse, soprattutto perché non si tratta di qualcosa che posso evitare ma una fase iniziale la quale senza la partita non può nemmeno proseguire.
Un caso simile mi è successo al villaggio: avevo costruito delle case per i residenti, e questi si lamentavano perché troppo distanti dalla stazione. Una critica senza senso visto che erano letteralmente dall’altra parte e collegati alla strada principale.
Questo genere di situazioni trasformano quello che dovrebbe essere un gestionale abbastanza tranquillo e puntato alla creatività in una frustrazione. Un gioco dovrebbe impegnare il giocatore con una sfida stimolante invece di fargli perdere tempo cercando di capire le meccaniche del gioco stesso.
Mancanza di flessibilità
Non sono un esperto di gestionali, ma quei pochi che ho giocato li ho sempre trovati rilassanti perché mi permettevano di esprimere la mia fantasia, imporre il mio controllo, e al contempo mantenermi stimolato con delle sfide.
Sweet Train mi è parso, in questa versione non ancora completa, troppo rigido e severo. Non sembrano esserci molte opzioni su come proseguire la propria industria, e anzi, la strada da seguire sembra obbligatoria.
La mancanza di spiegazioni lo rende ancora più fastidioso, e rischia anche di essere ripetitivo con il passare delle ore.
Gradevole alla vista e all’udito
Sweet Train è riuscito a placare in parte la mia frustrazione con un comparto estetico piacevole. Lo stile grafico è arricchito di dettagli ed è pulito a sufficienza per comprendere cosa succede nel mondo virtuale. Le interfacce sono grandi abbastanza e chiare.
La musica, che si presenta come sotto forma di playlist da cui scegliere il brano, è piacevole e in linea con il resto del titolo.