Dopo anni di attesa, ritorna finalmente una delle serie ispirata a Star Wars più amate, Battlefront. La DICE è al lavoro, vediamo che cos’ha da proporci.
Sono passati ormai 11 anni, dalla prima volta che i miei occhi posarono lo sguardo sulla confezione di quel gioco con cui avrei passato centinaia di ore: Star Wars Battlefront era un titolo unico, almeno per me. Pomeriggi interi passati a combattere tra le vallate di Naboo e la città volante di Bespin, nella luna boscosa di Endor e nell’arido Tatooine. Quegli scontri frenetici accompagnati dalle pompose melodie di John Williams, interminabili partite giocate da solo o in compagnia di amici (a quei tempi lo split screen andava ancora di moda).
L’anno dopo, con l’uscita di Star Wars Episodio III: La Vendetta dei Sith, arrivò con mio sommo piacere il secondo capitolo, il quale aggiunse una modalità campagna più interessante: niente di speciale perché alla fine erano le stesse mappe e modalità del multiplayer con alcune leggere variazioni, con l’aggiunta di cutscene d’intermezzo per raccontare la storia. Le novità sostanziali per questo nuovo capitolo furono gli Eroi: i personaggi iconici della saga di Star Wars come Luke Skywalker, Han Solo, Chewbecca, Darth Vader e tanti altri. C’era anche una modalità specifica, per la sola mappa di Tatooine, in cui gli Eroi si affrontavano in un deathmatch a squadre. Le battaglie nello spazio furono la seconda importante aggiunta: prima l’uso dei velivoli era delimitato alla mappe a terra, ora in Star Wars Battlefront II era possibile darsi battaglia nello spazio attaccando i caccia avversari o addirittura entrare dentro l’incrociatore nemico per sabotarlo!
Star Wars Battlefront III, il successore diretto sviluppato dalla Free Radical, non è mai giunto nei negozi a causa di problemi di sviluppo poco chiari. Il titolo, dall’unico filmato a disposizione proveniente da una presentazione, mostrava alcune caratteristiche davvero interessanti: ad esempio si poteva decollare con la navetta dal pianeta e decidere se continuare lo scontro nel cielo o andare in orbita nello spazio. Pare inoltre ci fosse una buona componente narrativa con personaggi inediti, la possibilità di usare veicoli speciali come lo Slave di Boba Fett o il Millennium Falcon, e navigare all’interno della navi (la Morte Nera II?) con le navette spaziali.
Il titolo è passato di mano a LucasArts, il nome fu cambiato in Star Wars: First Assault e lo sviluppo andò nelle mani di Rebellion. Lo spirito di Battlefront rimase anche se assunse una piega più vicina ai moderni shooter fintantoché la visuale passo esclusivamente in prima persona. Il gioco però fu cancellato, insieme ad altri titoli su Star Wars quando la Disney compra la società di Lucas.
Il Passaggio a DICE: il nuovo Star Wars Battlefront
Il titolo passò di mano a LucasArts, il quale cambiò il nome in Star Wars: First Assault e lo sviluppo andò di Rebellion. Lo spirito di Battlefront rimase anche se assunse una piega più vicina ai moderni shooter, fintantoché la visuale passò esclusivamente in prima persona. Il gioco però fu cancellato, insieme ad altri titoli su Star Wars quando la Disney comprò la società di Lucas.
Anche se il titolo Radical sarebbe stato un Battlefront stupendo è inutile rimpiangere il passato e pensiamo al presente. Star Wars Battlefront non è morto, anzi è più vivo che mai grazie all’aiuto di Electronic Arts che all’E3 2013 ne annunciò il remake in lavorazione presso DICE, la casa di sviluppo nota per la serie Battlefield. Si tratta di un reboot completo, ambientato nella trilogia originale e dotato di grafica avanzata resa possibile grazie al potente Frostbite. Anche se avrà uno stile differente rispetto al passato, DICE ha assicurato i fan della serie che sono state mantenute alcune caratteristiche come il cambio di telecamera da prima a terza persona e gli Eroi, al momento confermati solo Darth Vader e Boba Fett. A livello grafico la casa svedese è rimasta fedele al lavoro originale di Lucas, usando il materiale di repertorio usato nei set della trilogia originale per creare accurati modelli tridimensionali da implementare nel gioco. Sono stati fatti sopralluoghi nelle zone dove fu girato il film e usati gli effetti audio originali (e unici) di Ben Burtt. La DICE sta lavorando per ottenere la migliore resa visiva raggiungendo un livello di fotorealismo sbalorditivo, in cui il confine tra film e videogioco è quasi inesistente. La grafica è già da ora a dir poco spettacolare e non necessiterà nemmeno di chissà quale computer, visto che la demo presentata alla stampa girava a 60 fps su PS4. Il suono sarà anch’esso fondamentale come in tutti i titoli DICE, il mixaggio sarà addirittura nel nuovo formato Dolby Atmos permettendo al giocatore di vivere un’esperienza uditiva superiore.
La DICE punta non solo ad avere il comparto tecnico migliore ma anche ad un’ottima ottimizzazione, infatti ha dichiarato che su tutte le piattaforme (PS4, Xbox One e PC) il titolo girerà a 60 frame per secondo.
Del gioco in sé non sappiamo moltissimo, non è stato rilasciato nessun video di gameplay effettivo e possiamo solo basarci sulle anteprime e le dichiarazioni uscite in questi giorni. DICE punta a ricreare le battaglie delle trilogia originale in tutta la loro spettacolarità: i pianeti confermati fino adesso sono 4 ovvero Sullust (un pianeta vulcanico), Endor, Hoth e Tatooine più verrà aggiunto tramite DLC gratuito (disponibile una settimana prima per chi prenota il gioco) Jakku, nuovo pianeta in cui si svolgerà una battaglia del nuovo film di Star Wars; il rilascio del DLC è previsto verso il primo di Dicembre. La mappe saranno di diverse grandezze e ce ne saranno almeno due per pianeta, sarà possibile utilizzare i veicoli e velivoli iconici della seria come gli AT-AT e AT-ST , e Ala-X, caccia TIE, Ala-Y e il Millennium Falcon. Gli sviluppatori hanno affermato che sarà possibile personalizzare il proprio alter ego virtuale in maniera più approfondita, personalizzando armi e equipaggiamento; queste saranno numerose e variegate, ad esempio come gadget si potrà usare uno scudo cupola portatile e come armi i detonatori termici. Altra peculiarità del gameplay sono le armi intese come fucili e pistole, sembra infatti che i colpi siano infiniti (come nei giochi predecessori) ma l’arma si surriscalderà se si spara troppo allungo. Sarà interessante vedere come riusciranno a ricreare un feedback credibile non avendo, come per Battlefield, delle armi di riferimento a cui ispirarsi.
Il trailer di annuncio di Star Wars Battlefront, sviluppato da DICE e pubblicato da Eletronic Arts
I giocatori saranno massimo 40, 20 per ciascuna fazione, più del precedente capitolo e meno rispetto ai 64 a cui DICE ci ha abituato con Battlefield. La scelta di diminuire il numero di partecipanti è sensata: con meno giocatori è più facile gestire le partite online, con meno latenza e un netcode migliore (in teoria, si spera abbiamo sistemato dopo il disastro con Battlefield 4), in secondo luogo 64 giocatori andavano bene per le sterminate mappe del titolo bellico di DICE e per quel tipo di gameplay; DICE punta a dinamiche più incentrate sulla cooperazione e la strategia con squadre che collaborano insieme (dopo nella realtà ognuno fa quel cazzo che vuole ma va beh), pertanto un numero minore di giocatori permette di evitare il caos più totale. La mappe non saranno molte, come detto prima, al momento sono stati confermati solo 4 pianeti, molti meno rispetto alla dozzina se non di più del titolo Pandemic ma bisogna pensare che una volta le ambientazioni erano quattro sputi di texture, niente a che vedere con la miriadi di dettagli della grafica nex-gen: il lavoro di creazione di una singola mappa richiede molto più tempo e da parte di più persone, insomma meglio la qualità che la quantità (altri pianeti ce li appiopperanno via DLC, non preoccupatevi).
La notizia che ha destato più clamore è stata quella proveniente da Patrick Bach, General Manager di DICE, che durante la presentazione ha dichiarato che Star Wars Battlefront non avrà una vera campagna singleplayer ma delle missioni separate del comparto multiplayer completabile in cooperativa, splitscreen o in solitaria. Non è chiaro quanto possa essere lunga questa “campagna” ma come è stato dichiarato dalla stessa DICE, Battlefront è sempre stato focalizzato sul multiplayer quindi non vedo perché ci sia tanto clamore se la casa svedese abbia deciso di mantenere queste tradizioni, per dirla tutto sarebbe stato peggio il contrario visti i pessimi risultati della campagne single player di Battlefield.
Una scena della battaglia di Endor
Per quanto mi riguarda io sono eccitato e allo stesso dubbioso su quanto mostrato fino adesso: eccitato perché il gioco si presente fedele e appagante sia agli occhi che alle orecchie, mantiene i legami con il titolo originale e ho fiducia in DICE, che ha sempre creato titoli multiplayer di alto livello. D’altro canto sono dubbioso perché di gameplay vero e proprio non si è visto niente e permangono diversi dubbi da questo punto di vista. I veicoli saranno bilanciati? I velivoli potranno spiccare il volo da terra e raggiungere lo spazio? Quanti classi ci saranno e che ruolo avranno? Sorge inoltre un grande punto di domanda sul feedback delle armi: Sfatiamo innanzitutto il mito che le armi di Star Wars siano tutte a laser, è vero che alcune di esse lo sono ma la maggior parte in realtà sono al plasma come i rinomati blaster, una delle armi confermate nel gioco. Nell’universo di Lucas ci sono un gran varietà di armamenti che sfruttano diversi tipi di tecnologie e meccanismi, dai già citati blaster ai cannoni ionici e tanti altri modelli, basta farsi un giro su uno dei tanti Wiki di Star Wars o anche su Youtube per vedere l’intero catalogo dei cannoni, fucili, pistole, balestre e via dicendo. La varietà non sembra quindi un problema, lo è invece il feeling, difficile da ricreare o meglio inventare non avendo armi con cui avere dei paragoni (altro se qualcuno di voi non possiede un fucile blaster a casa) pertanto si può solo presupporre da quanto visto nei film cercando di emulare, ad esempio, il rinculo (se ne esiste uno), la gittata, velocità, peso, volume di fuoco e altri fattori. Sappiamo che alcune armi sono così veloci che si vedono prima i danni subiti che il raggio, quel tipico flash rosso/blu/verde o il colore che volete (il plasma è multicolore in teoria). Le armi non si ricaricano, hanno colpi infiniti ma bisogna badare il surriscaldamento affinché non spariate all’impazzata. Per me questo è un errore, visto che questo sistema è scomodo e inusuale, se non sbaglio usavano un sistema simile nel primo Mass Effect ma non funzionava bene fintanto che nel secondo capitolo hanno utilizzato le più comode clip termiche. Per di più anche le armi di Star Wars si ricaricano, seppur molto meno rispetto a quelle a proiettili odierne; le armi al plasma usano celle di gas tibanna come elemento da cui creare l’instabile plasma, le armi a energia possono usare celle energetiche e le armi a proiettili, beh, i proiettili. In Star Wars Jedi Knight 2: Jedi Outcast le armi non avevano munizioni infinite né il surriscaldamento, il che era più fedele all’universo lucassiano ma non molto funzionali visto che alla fine non si ricava praticamente mai, erano altri tempi però. Bisognerà fare un gran bilanciamento per garantire partite equilibrate, soprattutto per quanto riguarda i cecchini, spesso considerati troppo potenti e difficile da eliminare.
Un artwork di Star War Battlefront
Tirando i fili, al momento non possiamo avere certezze sulla qualità del nuovo nato DICE e i dubbi non ci mancano sapendo anche quanta pressione può mettere Electronic Arts, inoltre possiamo dire addio alle mod tanto amate sulla versione PC: il Frostbite non si tocca! Questa “nuova speranza” sembra avere, almeno sulla carta, le carte in regola per essere un ottimo titolo se tutto viene fatto con giusta cura e amore.
Star Wars: Battlefront vedrà il suo debutto il 19 novembre su Xbox One, Playstation 4 e Pc.
Che la forza sia con voi.
scritto da Filippo Giacometti e pubblicato il giorno