Sony non farà nessuna conferenza all’E3 di Los Angeles. Come per il 2019, anche quest’anno la società giapponese ha deciso di non mostrarsi sul palco della fiera più importante del panorama videoludico.
Come mai Sony ha scelto di saltare l’E3?
Sony è consapevole della parabola discendente dell’E3 e ha deciso di conseguenza di staccarsi dalla tradizione in quanto è più logico evitare il confronto con le altre conferenze e fare una presentazione a parte in cui può ottenere la piena attenzione del pubblico. Perché parlare di PS5 nello stesso momento in cui si parla di Xbox? Perché condividere le prime pagine dei giornali con la concorrente quando facendo un evento dedicato può esserne la protagonista assoluta?
La conferenza E3 mette pressione. Un appunto annuale costringe i publisher a rispettare una scadenza precisa. Il problema è che non sempre hanno qualcosa di interessante da mostrare e quando la conferenza è priva di annunci importanti il pubblico non è contento. L’E3 è una gara che può essere vinta quando sicuri del proprio potenziale altrimenti diventa solamente un rischio sconsiderato.
Sony vuole il suo spazio. Vuole il suo momento e fare le cose ai suoi tempi. Non gli interessa la tradizione come la conferenza E3 ormai solamente simbolica ma non più efficace come strumento pubblicitario. Una conferenza in meno è più comoda per la stampa e anche per gli utenti, soprattutto noi italiani che durante l’E3 passiamo notti in bianco.
Inoltre con una posizione dominante raggiunta grazie al successo di PS4, Sony può permettersi di aspettare e concedersi il tempo di concludere la generazione con il botto. Perché avere fretta di mostrare la nuova console quando su quella attuale hai The Last of Us: Part 2?
In conclusione la scelta di Sony è corretta.