Il debutto all’E3 di Marvel’s Avengers non mi convinse molto.
Nonostante la cattiva premessa, avevo ancora speranza nella buona riuscita del titolo e da appassionato Marvel non avevo dubbi che l’avrei comprato il giorno d’uscita.
Tutto questo è cambiato dopo aver giocato la open beta.
Marvel’s Avengers è praticamente un gioco mobile con il budget di un tripla A. Un titolo senza passione, senza idee e senza rispetto per personaggi che fanno parte della cultura pop da decenni.
Non è un gioco sugli Avenger ma un gioco per sfruttare nei modi più ignobili la licenza sui personaggi.
Tolta la fattezza degli eroi Marvel, quello che rimane è un action rpg ripetitivo, lineare, orrendamente ottimizzato per qualsiasi piattaforma, con un struttura da gioco di ruolo fastidiosa e costruito nelle fondamenta per incentivare le microtransazioni.
Dissonanza
In Marvel’s Avengers è presente un grave problema di dissonanza tra meccaniche di gioco e protagonista della storia.
Hulk nei fumetti quanto nei film è uno dei personaggi più forti, capace con un singolo pugno di spezzare la guardia di qualsiasi opponente e compiere salti di svariate decine di metri. In un videogioco in cui è giocabile ci si aspetta che il level design e gameplay permettano di usare appieno queste sue abilità.
In Marvel’s Avengers gli sviluppatori hanno limitato prepotentemente il suo potenziale per adattarsi meglio alla linearità delle missioni e ristrettezza della mappa. Trovo ridicolo e svilente vedere Hulk compiere sezioni platform quando potrebbe tranquillamente saltare l’ostacolo con un singolo balzo. Altrettanto ridicolo il fatto che apparentemente la potenza dei colpi tra Ms. Marvel e Hulk sia la stessa. Non mi è sembrato che il Golia verde facesse più danni rispetto all’inumana Kamala.
Invece di rendere ogni personaggio unico sono tutti basati sullo stesso modello e l’unica cosa che cambia sono le animazioni e la parte estetica. Una scelta comprensibile in un gioco come Marvel: La grande alleanza, dove i personaggi a disposizione sono molti di più. In un titolo come Marvel’s Avengers, con un budget più grosso, non esiste giustificazione.
L’ultima cosa che potrebbe sorprendere positivamente (ma ho molto riserve) è la storia. Il prologo sembra interessante, almeno come idea, ma rimane un grande punto interrogativo sullo sviluppo dei personaggi, la parte più importante in un prodotto con supereroi. Curioso di vedere anche come verrà trattata Kamala Khan, che a parte qualche serie tv d’animazione, è la sua prima comparsa su un prodotto di massa ad alto budget.
Non basta la fama
Il gioco esce tra due settimane e i problemi sono troppo grossi per essere sistemati in tempo, soprattutto perché si trovano nelle fondamenta.
Onestamente mi auguro non venda. Non per fare un torto agli sviluppatori ma come monito a tutti coloro che pensano che per avere successo basti semplicemente un nome famoso.