Se bazzicate sui siti di videogiochi (non questo, quelli con una sezione notizie) vi sarà sicuramente passata sotto gli occhi una notizia che vede protagonisti PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), associazione dedicata alla difesa degli animali, e l’ultima fatica di Santa Monica Studios God of War: Ragnarök.
ATTENZIONE: quanto segue anticipa un boss di God of War: Ragnarök.
PETA chiede agli sviluppatori di Santa Monica Studios di creare una modalità per God of War: Ragnarök in cui non è necessario ferire nessun animale per concludere il gioco, incluso il lupo gigante Garm.
Garm è una creatura che si trova in Helheim, il regno del ghiaccio e l’inferno della mitologia norrena. Si tratta di uno dei boss da combattere durante la storia principale, pertanto non è possibile in alcun modo evitare lo scontro se si vuole concludere il gioco.
Per questo motivo PETA chiede una modalità alternativa in cui questo scontro è opzionale (o comunque in cui non si deve ferire l’animale).
Il video denuncia
Il video con cui PETA presenta la sua causa afferma:
“Questo cane è stato incatenato all’aperto nel freddo per anni. Kratos e Atreus lo trovano in condizioni deplorevoli, mentre sopporta la gelida devastazione del Fimbulwinter senza alcun riparo. Non ha cibo (a parte Kratos) o acqua a sua disposizione. Tutti i cani meritano case amorevoli e divani caldi, anche se sono alti 60 piedi (quasi 20 metri ndr). Se tu hai freddo, loro hanno freddo.”
A parte l’assurdità nel voler prendere la difesa di animali virtuali, PETA dimostra una grandissima ignoranza sul gioco commettendo diversi errori nel messaggio.
“Questo cane è stato incatenato all’aperto nel freddo per anni”
Non è un cane ma un’animale mitologico in grado di aprire spaccature tra i nove regni. Viene imprigionato perché altrimenti ucciderebbe milioni di persone, devasterebbe città e mangerebbe montagne. Ha addirittura eliminato la stagione tra inverno e primavera (che a quanto pare esisteva a Midgard).
“Kratos e Atreus lo trovano in condizioni deplorevoli…” in realtà sono Atreus e Thrúd a trovare Garm, e lo liberano per compassioni senza sapere che è un distruttore di mondi. Kratos lo incontra successivamente per ucciderlo.
Atreus cerca di convincere Kratos a provare a calmare Garm, invece di ucciderlo. Atreus fallisce e pertanto gli rimane solo l’opzione più crudele.
Kratos fallisce perché Garm non ha un’anima e quindi è immortale. Atreus allora lo salva inserendo nel suo corpo l’anima di Fenrir, un lupo morto a inizio gioco a cui Atreus era molto affezionato, che era conservata (a sua insaputa) dentro il suo pugnale.
Garm diventa così Fenrir, un enorme e affettuoso cucciolo che si dimostra leale e utile per aprire portali tra i regni. Kratos può accarezzare Fenrir alla fine del gioco.
“…mentre sopporta la gelida devastazione del Fimbulwinter” in realtà il Fimbulwinter si manifesta come un rigido inverno solo a Midgard. A Helheim fa sempre freddo. Inoltre, dubito che l’animale soffra il freddo o il caldo essendo un essere magico.
“Non ha cibo (a parte Kratos) o acqua a sua disposizione” non sembra che Garm abbia bisogno di mangiare o bere. Ripeto: non è un cane, né un lupo terrestre ma una creatura magica. Non si possono presumere le sue necessità.
Un classico caso d’informazione sbagliata e superficiale
Come spesso capita a persone che parlano di argomenti che non conoscono, anche PETA ha fallito nell’informare correttamente il suo pubblico, rendendo la sua richiesta, già di per sé sciocca, ancora più stupida.
Se PETA avesse giocato God of War: Ragnarök saprebbe che in realtà gli animali vengono molto rispettati.
Atreus è profondamente addolorato per la morte del suo amico lupo Fenrir, come anche per quella di qualsiasi altro animale innocente. La sua empatia verso gli animali è amplificata dai suoi poteri magici, che gli consentono di percepire il loro stato d’animo e in un certo senso parlarci.
Angrboda si prende cura di tutti gli animali del Bosco di Ferro, dandogli da bere e mangiare. Al contrario di sua nonna che invece gli ruba le anime. Incapace di tollerare tale atrocità, Atreus e la ragazza fermano la nonna salvando gli animali.
PETA ha accusato un gioco guardando semplicemente un video, ignorando il fatto che God of War: Ragnarök insegna l’osservanza e la cura degli animali.
Gli unici animali a morire sono quelli che costituiscono una minaccia. Tutti questi animali sono mitologici e quindi completamente di fantasia. Altro se PETA non difende anche i diritti dei draghi.
E se invece PETA avesse ragione?
Difendere i diritti di animali virtuali (per lo più mitologici) è abbastanza ridicolo. Lo è ancora di più in un videogioco in cui si brutalizza ogni genere di creatura, umani compresi.
Tuttavia, in un periodo in cui l’accessibilità è sempre più importante, può essere corretto pensare anche a quei giocatori che non sopportano di uccidere o ferire animali in gioco. Un concetto di accessibilità che non permette solamente di personalizzare l’esperienza per superare gli impedimenti fisici, ma anche a seconda della sensibilità di ogni giocatore.
Un’idea in realtà per nulla nuova: basti pensare ai giochi che permettono di disattivare gli effetti di sangue (funziona presente da molto tempo su diversi giochi Ubisoft), e presente tutt’ancora, nonostante ormai la maggior parte delle persone si sia abituata alla violenza nei videogiochi.
Più recentemente, il gioco I Was a Teenage Exocolonist consente al giocatore di vedere con maggior dettaglio i contenuti potenzialmente pericolosi.
Come potete leggere nella pagina, vengono fornite in maniera semplice ed esaustiva tutte le informazioni sui contenuti sensibili, inclusa anche la possibilità di vedere quali personaggi muoiano nel gioco.
Un ulteriore aiuto potrebbe venire da enti come PEGI (In Europa) ed ESRB (negli Stati Uniti).
Infatti, per quanto esaurienti per la maggior parte del pubblico, i bollini di PEGI ed ESRB non lo sono per persone con specifiche fobie o sensibilità. Ad esempio, PEGI indica quando un gioco è paurosa. Ma di quale paura si parla? Se, per esempio, un giocatore ha paura dei ragni? Oppure soffre di tripofobia? L’etichetta europea non è così dettagliata.
In soccorso di queste persone esiste da tempo un sito che segnala (facendo spoiler sostanzialmente) se un’opera (libro, film, serie etc.) tratta certi contenuti. Inizialmente (come il nome fa intuire) il sito teneva conto solo della morte dei cani, ma poi con il tempo si è espanso, includendo ogni genere di categoria.
Un nuovo tipo di accessibilità
La richiesta di PETA è assurda, nonché basata su una superficiale visione del gioco, e infine impossibile da accontentare senza cambiare radicalmente la trama.
Tuttavia, come dalla cacca si può ricavare il concime, anche dalle pessime idee si può trarre qualcosa di buono.
Chiedere modalità specifiche in cui non si maltrattano animali sarebbe una limitazione della libertà. Inaccettabile per qualsiasi opera creativa. Tuttavia, non è così sbagliato chiedere una comunicazione più dettagliata sulla tipologia di contenuti all’interno di un videogioco.
Sarebbe solamente un bene se in God of War: Ragnarök, come anche i futuri giochi Sony, fosse inclusa una pagina informativa nel menù del gioco. Non cambia nulla ai giocatori senza particolari sensibilità, ma aiuta invece chi ha particolari esigenze.