Quest’ultima settimana sono apparse sulla rete svariate indiscrezioni sull’apertura completa di Xbox alle altre piattaforme: titoli esclusivi dell’ammiraglia verde crociata su PlayStation 5 e Nintendo Switch.
Queste notizie si sono rivelate essere infondate: Phil Spencer ha dichiarato che Xbox manterrà la strategia delle esclusive, e solo alcuni titoli selezionati giungeranno sulle console concorrenti.
Ma le esclusive console servono veramente?
Una questione d’immagine
Le esclusive giocano un ruolo cruciale nel creare l’identità distintiva di una console, poiché costituiscono il cuore di ciò che i giocatori memorizzano e apprezzano. Le storie coinvolgenti e i personaggi iconici, marchi distintivi di un particolare pezzo di hardware, sono gli elementi che rafforzano il legame unico e indimenticabile a ciascuna piattaforma.
Sono i videogiochi a creare la relazione tra console e giocatore. Una relazione che nel tempo si consolida intrecciandosi con la nostalgia, la quale rende ancora più memorabili le serie che si conoscono da più tempo.
È proprio questa dimensione emotiva che svolge un ruolo determinante nella fidelizzazione dei giocatori nei confronti di una console specifica, influenzando la loro scelta e affinità nei confronti di un marchio piuttosto che di un altro.
Riflettendo sull’attuale successo della PlayStation e di Nintendo, emerge chiaramente come i loro giochi esclusivi abbiano svolto un ruolo cardine nel definire il percorso di successo. Sono proprio questi titoli unici e coinvolgenti che hanno contribuito a plasmare l’immagine e la reputazione delle rispettive console. In definitiva, è la qualità e l’unicità delle esperienze di gioco offerte attraverso queste esclusive che hanno solidificato il legame tra le console e i giocatori, rendendo ciascuna piattaforma una scelta affettivamente significativa.
Non per il profitto
Le esclusive svolgono indubbiamente un ruolo cruciale nell’identità delle console, ma la relazione tra il valore attribuito dalle esclusive e le vendite può variare notevolmente. Mentre tradizionalmente si credeva che le esclusive fossero il principale responsabile delle vendite di console, il panorama videoludico è cambiato e ormai sono i giochi di terze parti a fare il grosso dei profitti.
Le esclusive hanno perso la capacità di convincere le persone a comprare una console solo per una manciata di giochi.
Per questo, e i maggiori costi di produzione, Xbox fa uscire tutti i suoi giochi per PC e, come scritto a inizio articolo, anche su piattaforme rivali. PlayStation ha iniziato a portare i suoi giochi su PC, a distanza di due anni dal rilascio su console. Nintendo invece è ancorata alla tradizione, e non sembra minimamente intenzionata a spostare giochi esclusivi su altri lidi.
Vediamo caso per caso le strategie adottate da Xbox, PlayStation e Nintendo.
Xbox
La decisione di Xbox di pubblicare giochi su altre piattaforme è una mossa strategica volta a sfruttare al meglio le proprietà intellettuali e a focalizzarsi sulla fornitura di servizi, come il Game Pass. Questa strategia riflette la consapevolezza che, in termini di prestigio, Xbox potrebbe non raggiungere PlayStation e Nintendo, quindi preferisce concentrarsi su un approccio diverso.
Xbox sarà solamente una divisione e non più un console in un futuro prossimo. Phil Spencer ha capito che invece di sfidare gli altri con le stesse armi, gli conviene giocare a una guerra diversa.
PlayStation
PlayStation ha un marchio più potente di Xbox e intende mantenerlo. Per questo punta ancora molto sulle esclusive, spendendo budget sostanziosi (e anche omologandole nell’ultimo periodo). Come Xbox, cerca di trarre il massimo profitto dai suoi giochi, ma con maggior cautela perché non vuole inimicarsi il suo fedelissimo pubblico.
Diversi titoli Sony sono pianificati per approdare anche su PC, con un periodo di attesa dalla versione PlayStation di circa due anni in media. Questa strategia serve a mantenere la lealtà dei clienti, premiando l’acquisto di PlayStation 5 con la possibilità di sperimentare per primi le esclusive. Inoltre, permette di vendere due volte (grazie anche allo stratagemma delle remastered) lo stesso gioco, massimizzando il potenziale di ogni esclusiva.
Nintendo
Nintendo poggia l’intera sua identità sulle esclusive. Nonostante alcune carenze in termini di servizi online e hardware meno potente rispetto alla concorrenza, Nintendo mantiene la fedeltà dei suoi giocatori attraverso esclusive che incarnano l’immagine di un’azienda che rimane fedele alla sua tradizione. Per questo motivo continua imperterrita a sfruttare le sue proprietà intellettuali, e puntare su certe tipologie di giochi che il pubblico (e la critica) apprezza da sempre.
Un mondo diverso
Pensate a un mondo in cui tutti possono giocare a ogni titolo sulla piattaforma che vogliono. Un mondo in cui non è necessario spendere centinaia di euro solamente per accedere a specifici giochi, altrimenti inaccessibili. Un mondo in cui non si dibatte su chi possiede le esclusive migliori, ma in cui tutti possono godere dello stesso gioco nello stesso momento.
Sarebbe meglio il mondo dei videogiochi senza più esclusive?