L’ultima fatica Bulwark Studios, Ixion, è un titolo sci-fi che da amante del genere non volevo farmi perdere. Un amore durato veramente poco, data la difficoltà incomprensibile e ingiustificata.
Tutti vogliono andarsene da casa
Anno 2047. Terra. A causa degli ormai classici danni climatici al pianeta, l’umanità è determinata a lasciare casa e dirigersi verso nuove stelle. Vascello di questa odissea, la nave spaziale dalla forma cilindrica Tiqqun.
La Tiqqun è dotata di motori in grado di piegare lo spazio per raggiungere sistemi altrimenti irraggiungibili. Tutto sembra andare per il verso giusto, ma al momento del primo salto qualcosa va terribilmente storto. Un evento di scala apocalittica.
Da nave esploratrice Tiqqun diventa nave di salvezza, quella dell’intera specie umana.
L’ultima speranza per l’umanità
La Tiqqun è progettata per ospitare centinaia di persone. Una specie di città nello spazio completamente autosufficiente. La nave è divisa in sei sezioni (che si sbloccano se rispettati certi parametri), al cui interno è necessario costruire strutture per sopperire ai bisogni della missione.
Il giocatore, nei panni dell’amministratore della nave, è responsabile del benessere dell’equipaggio e della manutenzione della nave. Svolge anche la funzione di capitano, in quanto può comandare verso quale nuova stella salpare e gestire le missioni scientifiche e di trasporto.
Edilizia cosmica
Come amministratore della Tiqqun la prima cosa da costruire è la strada. Queste sono necessarie per collegare tutti gli edifici, senza le quali non funzionano e non possono essere nemmeno demoliti. Oltre a questa basilare costruzione, ci sono depositi, mense, infermerie, fabbriche, centri per insetti e tanti altri edifici. Le costruzioni si sbloccano tramite ricerca scientifica, e ogni progetto richiede punti scienza che si guadagnano in vario modo nel gioco.
Ogni progetto richiede risorse materiali. Questi possono essere trovati all’interno dei depositi della nave (che non possono essere demoliti fino al loro esaurimento) oppure estraendoli da altri pianeti. Infatti, tramite navi scientifiche e sonde è possibile perlustrare la galassia in cerca di risorse o informazioni. Questo sistema è molto basilare e ricorda un po’ la ricerca di risorse in Mass Effect 2.
La Tiqqun va provvista di energia e la struttura mantenuta integra. Alimentare la nave richiede semplicemente l’installazione di pannelli solari. Questi non richiedono, a differenza di tutto il resto, risorse ma solamente tempo. Fin da inizio gioco è possibile ampliare l’energia molto facilmente.
L’integrità strutturale è invece un’incognita: tecnicamente la nave si auto-ripara, ma il decadimento della struttura può passare da un punteggio positivo a uno molto negativo in un attimo, senza una reale motivazione. La Tiqqun si danneggia per motivi poco chiari, e non vengono dati sufficienti mezzi al giocatore per risolvere il problema.
Morti sul lavoro
Oltre alla nave stessa, l’amministratore deve anche gestire l’equipaggio. Esiste un indicatore di felicità: se questo è verde va tutto bene, se inizia a virare verso il giallo o rosso e la fiducia è in calo insorgono proteste e scioperi.
Questo genere di ammutinamenti sembrano avvenire anche quando le cose vanno bene. Infatti, seppur tutte le statistiche siano positive possono accedere incidenti sul lavoro molto frequentemente, portando oltre a danni alla nave (gli edifici possono esplodere a caso), malumori tra gli abitanti e l’insorgere di proteste. Proteste che non è in alcun modo possibile sopprimere.
Completamente incomprensibile
Ixion sembra programmato per portare il giocatore al fallimento. Infatti, dopo un prologo piacevole, la situazione diventa esasperante: la nave perde integrità strutturale a un tasso allarmante, e l’equipaggio perde immediatamente fiducia provocando disagi in tutti i settori.
Qualsiasi tentativo di cambiare la situazione è risultato fallimentare. Sempre e comunque si giunge alla distruzione della nave. E di certo non aiuta un sistema di salvataggio automatico che salva poco prima del game over.
Qualsiasi tipo di strategia sembra portare sempre e comunque alla distruzione della Tiqqun.
Non ho molto esperienza nel genere, ma nemmeno pochissima e trovo impossibile che, nelle prime fasi del gioco, sia tutto così incomprensibile e casuale.
Sembra che gli sviluppatori abbiano voluto proporre un’esperienza hardcore, e per farlo abbiano mandato completamente in merda il bilanciamento. Non solo i tutorial sono completamente inutili, ma le meccaniche appaiono superficiali e non aiutano in alcun modo il giocatore. La sensazione è sempre quella di essere in balia dell’algoritmo e non avere mai il controllo della situazione.
Quest’anno ho provato un titolo simile chiamato The Wondering Village. Un gioco in cui quando perdevo mi era ben chiaro il motivo, e al checkpoint sono riuscito a rimediare ai miei errori. In Ixion si muore e non si impara nulla. Si ripete sperando le cosa vadano diversamente.
Sinceramente non ho né la voglia né il tempo da perdere per un gioco che non mi esalta per nulla, non brilla sotto nessun aspetto e fa di tutto per allontanare i giocatori che non sono super appassionati del genere.
Se non fosse abbastanza, Ixion presenta problemi di performance. Seppur il gioco non brilli graficamente e gli elementi su schermo siano abbastanza ridotti, il framerate oscilla sui 40-50fps e nemmeno a dettagli massimi. Inoltre, queste performance variano in base alla visuale: nella mappa spaziale è superfluido mentre la visuale della nave è sui 35-40fps.
Commento Finale
Ixion è un gioco adatto forse al giocatore accanito del genere, capace di decifrare le meccaniche di gioco quanto basta per proseguire. Se siete alla prima esperienza, e volete qualcosa di chiaro e comprensibile, Ixion non è un bel gioco. La mancanza di controlli per gestire efficacemente la situazione, le troppe restrizioni e le performance pessime non vendono di certo un prodotto che fa di tutto per abbandonare il giocatore quando ne ha più bisogno.