Il 7 novembre uscirà sul mercato Xbox One X, la nuova console Microsoft che promette il vero gaming in 4K. Un successo assicurato o un tonfo nell'acqua?
Dopo mesi di speculazioni e notizie del sottobosco, la nuova console Microsoft “Project Scorpio” è stata finalmente svelata all’E3 2017 di Los Angeles.
La portabandiera di casa Redmond si chiama Xbox One X, una macchina da gioco più potente e più piccola della sua predecessora e creata per offrire la miglior esperienza in ambito multipiattaforma. Si pregia di essere la console con più cavalli sotto la scocca e l’unica a poter offrire una vera esperienza in UHD 4K, oltre a supportare la gamma dinamica estesa HDR, la tecnologia audio Dolby Atmos e includere un lettore BluRay UHD.
Un gioiellino di ingegneria che giustifica assolutamente il prezzo di 500$ necessari per portarsela a casa, ma nonostante le indubbie prestazioni, Xbox One X è destinata a diventare un probabile insuccesso commerciale.
In questo momento molti di voi mi staranno accusando di essere della sponda concorrente, della casata Sony e della sua PlayStation. Vero, non sono un fan delle console Microsoft e il mio cuore da giocatore è legato a titoli come Uncharted o God of War. La mia non vuole però essere una opinione personale dettata dalle mie preferenze, piuttosto un’analisi del mercato attuale e del perché penso che Xbox One X non sarà l’ancora di salvezza del settore console di casa Redmond.
Come mai sono state vendute più PlayStation 4 rispetto a Xbox One?
Il fattore determinante della vittoria di Sony è stato il prezzo. Non è stata la potenza leggermente superiore alla One e nemmeno il parco di titoli in esclusiva; la verità è che quei 100 euro in meno rispetto alla concorrente hanno determinato il successo di PS4.
La decisione di Microsoft d’includere obbligatoriamente il Kinect in ogni confezione di Xbox One, facendo salire il prezzo di quei 100 euro, si è ripercossa inesorabilmente sulle vendite in modo negativo. Inoltre, certe politiche iniziali come il blocco dei giocati usati e l’always online hanno messo in cattiva luce la console fin dall’inizio, costringendo Microsoft a compiere un immediato cambio di rotta per accontentare l’utenza.
Microsoft ha successivamente eliminato il Kinect dalla confezione e abbassato il prezzo a 400 euro. Mentre la casa nipponica puntava come sempre sulle esclusive, Microsoft ha cercato di riconquistare i propri fan con i servizi: la retrocompatibilità per permettere di giocare ai titoli per Xbox 360 su Xbox One (ora estesa anche ai titoli della prima Xbox). Il programma Xbox Play Anywhere, il quale permette di giocare su PC le esclusive Xbox One comprando il gioco una sola volta e con i salvataggi sincronizzati tra le due piattaforme.
Sony non è rimasta a guardare: l’anno scorso ha rilasciato PS4 Pro, la prima console a scrivere 4K sulla confezione anche se di giochi a tale risoluzione se ne sono visti pochi. Venduta a 400 euro, la nuova PS4 è finita nelle case di 240.000 acquirenti nel primo periodo di rilascio (10 novembre-31 dicembre).
Xbox One X è la risposta a PS4 Pro. Più potente, più piccola, tecnologicamente più avanzata e l’unica console, a detta di Microsoft, a garantire una vera esperienza in 4K. Un prodotto premium con un prezzo premium: 500 euro. 100 euro in più rispetto a PS4 Pro. Esattamente quanto successe nel 2013 all’uscita di PlayStation 4 e Xbox One.
Alla ricerca di un pubblico
Chiunque voglia offrire un servizio o vendere un prodotto deve necessariamente sapere chi sono i potenziali compratori. Per questo motivo le grandi aziende spendono milioni in analisi di mercato, ricerche e sondaggi vari per scoprire i diversi tipi di clienti esistenti e come soddisfarli con offerte a loro adatte.
I giocatori PC sono degli amanti dei milioni di pixel su schermo e il framerate a palla di cannone; amano i tecnicismi e vantarsi che la propria piattaforma è la più potente di tutti. Xbox One X è un PC high-end in una piccola scatola a un prezzo vantaggioso per quello che offre (allo stato attuale) e questo tipo di utenza non si fa troppo problemi a spendere cifre importanti per il proprio hobby, inoltre se è un possessore di Tv di ultima generazione un lettore BluRay 4K potrebbe essere un plus gradito.
Tuttavia Xbox manca di vere esclusive, in quanto grazie a Xbox Play Anywhere qualsiasi titolo esce anche su Windows 10. Il giocatore PC potrebbe quindi pendere verso PS4 Pro, che seppur meno performante, si fregia di un parco di titoli esclusivi e di eccellente qualità. Ancora meno improbabile l’acquisto di Xbox One X da parte dei possessori sia di PC che di PS4 (come me).
I detentori di PS4 (standard) potrebbero prendere la console Microsoft per giocare al meglio i titoli piattaforma. Se non fosse che la differenza tra PS4 Pro e Xbox One X con i titoli terze parti si presenta al momento marginale, se non inesistente: l’ennesima reiterazione del franchise di Ubisoft, Assassin’s Creed: Origins girerà nello stesso modo su entrambe le console utilizzando una risoluzione dinamica. La colpa non è di Microsoft: loro la potenza la offrono ma sta poi agli sviluppatori decidere come sfruttarla e Ubisoft ha fatto la scelta tecnica/economica di non usare al massimo Xbox One X, in quanto lo stacco con PS4 Pro non è così abissale da giustificare due versioni diverse.
L’unico potenziale cliente di Xbox One X è il possessore di Xbox One.
I fan della console Microsoft sono quelli più inclini a comprare Xbox One X perché hanno scelto Xbox come piattaforma su cui vogliono giocare. Xbox One X offre gli stessi giochi e la stessa esperienza ma potenziata grazie a un hardware al passo coi tempi. Il costo non è un problema e può anche essere ammortizzato vendendo la vecchia console.
Non stupisce infatti che Xbox One X sia la più desiderata su Amazon. Chi pensate abbia già preordinato la nuova console? Quelli che attendevano che fosse disponibile all’acquisto per metterla subito nel carrello e aspettare intrepidi fino all’uscita. Inoltre un tutto esaurito (senza sapere quante unità sono state effettivamente vendute) non significa un trionfo, quello si vede diversi mesi dopo il rilascio ufficiale; giusto per farvi un esempio, anche HTC Vive e Oculus Rift hanno fatto finire le scorte in poco tempo, ma dopo più di un anno non si possono di certo definire periferiche popolari.
La massa
Chi fa veramente guadagnare a Sony, Microsoft e Nintendo è il pubblico medio.
Quelle persone disinformate sulla novità del momento, estranee ai siti specializzati e non soliti stare su fino alle 4 di notte per vedere una conferenza dell’altra parte del mondo.
I giocatori casual non guardano i dettagli tecnici, non vedono le analisi comparative e approfondite di Digital Foundry e non leggono nemmeno i Tweet di Spencer od ogni volta che Kojima va in bagno.
Le loro scelte videoludiche sono sancite dalla popolarità del brand, dai gusti personali o l’influenza di qualche amico o qualche youtuber dalle improbabili competenze.
Non valutano l’acquisto di una console con la stessa filosofia e perplessità che facciamo noi ma si pongono domande più semplici: Ci gira COD e FIFA? Quanto costa? Punto.
I titoli più venduti ogni anno sono sempre Call of Duty e FIFA da ormai sempre perché è quello che il pubblico medio compra, anche se come noi sappiamo c’è di meglio in giro. Infatti siamo noi che ci lamentiamo ogni anno, sotto i commenti che anche quest’anno Call of Duty fa schifo e ci chiediamo sempre ogni anno come faccia a vendere così tanto. Perché noi che scriviamo quei commenti siamo una fetta importante ma comunque piccola rispetto al grande popolo.
I giocatori della domenica non vengono a conoscenza di una nuova console fino a quando non arriva nei negozi o vedono uno spot in TV, fintanto che una sondaggio svolto il mese scorso da Nielsen Games ha dimostrato che la stragrande maggioranza degli utenti non abbia mai sentito parlare di PlayStation 4 Pro o Xbox One X (al tempo Xbox Scorpio).
La differenza sostanziale tra la Xbox One S e la versione X è la possibilità di giocare alla risoluzione di 2160p, conosciuto comunemente come Ultra HD 4k. L’interesse da parte del pubblico per questa funzionalità pare però scarso in quanto la diffusione di tale formato è ancora agli inizi e per godere effettivamente del cambio di risoluzione, lo schermo deve essere pari o superiore a un 55 pollici se visto a una normale distanza di visione.
PS4 Pro non promette né garantisce giochi a risoluzione 4K nativa perché Sony è ben consapevole che non conta la risoluzione reale ma solo quella percepita. Per un utente normale un gioco renderizzato a 1440p e upscalato in 4k e uno in 4k nativo sono quasi identici. Lo stesso fenomeno si può sperimentare con i filmati a 720p e 1080p sono uno schermo 1920×1080 di piccole dimensioni (massimo 32 pollici) a normale distanza di visione: l’occhio comune non vede alcuna differenza se i filmati sono compressi in maniera uguale e differiscono solo per la risoluzione.
Pertanto i vantaggi di Xbox One X rispetto a PS4 Pro non sono così rilevanti per un utente medio e a fronte di 100 euro in meno, tenderà a comprare la console della casa giapponese o le versioni standard di uno dei due produttori.
Come vendere un console: for dummies
Se Microsoft vuole vendere la propria console a questa grossa e remunerativa fetta di clienti deve cambiare la propria strategia.
Iniziamo analizzando la confezione che sarà negli scaffali a partire dal 7 novembre 2017.
Il nome: Xbox One X non indica in alcun modo che siamo di fronte a una console ad alte prestazioni e, anzi, rischia di essere confusa con la versione slim meno potente Xbox One S. Come Sony ha chiamato la versione pompata della propria console PS4 Pro, anche Microsoft dovrebbe usare un appellativo altrettanto esplicito come Xbox One Elite (in realtà pensato dal marketing di Microsoft ma poi escluso) o Xbox One 2 (ma a pensarci, questo suonerebbe male in inglese).
4K BluRay: il formato fisico home video più diffuso al mondo è tutt’oggi il DVD, con il BluRay ancora percepito come una novità e il nuovo BluRay UHD quasi semisconosciuto. Il formato fisico sta lentamente morendo, soppiantato da servizi di streaming come Netflix, Chili, Amazon Video etc. PS4 Pro è stata criticata per la mancanza di un lettore ottico 4k ma, essendo Sony un produttore di dischi Ultra HD, è anche quella più consapevole della scarsa richiesta di tale formato e ha deciso pertanto di non includerlo nella propria console.
Non sarà quindi il lettore Ultra HD a convincere l’utente medio all’acquisto di Xbox One X, ma potrebbe comunque attirare l’attenzione del consumatore più esperto che predilige ancora il formato di maggior qualità rispetto al risparmio e l’accessibilità.
4K Ultra HD: Xbox One X è sempre stata pubblicizzata come “La prima e unica console a permettere di giocare in vero 4k”. Una dichiarazione che nasconde però dei sotterfugi tecnici, in quanto sul sito ufficiale Microsoft è scritto che viene considerato 4k qualsiasi gioco con un output in uscita a tale risoluzione, inclusi quindi i giochi a risoluzione 4K nativa, checkerboarding e risoluzione dinamica.
Significa che l’immagine sul televisore è tecnicamente in 4K ma la risoluzione del rendering del gioco dipende solamente dallo sviluppatore. In poche parole, la funzionalità più pubblicizzata e vantata di Xbox One X è una mezza falsità.
Non stupisce quindi che, oltre al già citato Assassin’s Creed: Origins, anche il nuovo titolo Bioware Anthem non sarà in 4k nativo ma utilizzerà una tecnologia chiamata checkerboard rendering, una specie di upscaler avanzato, per arrivare a tale risoluzione.
PS4 Pro utilizza la medesima tecnica nella maggior parte dei giochi ma sulla confezione non ha riportato 4K Ultra HD e fin dalla prima presentazione Sony è stata molto chiara sul tipo di tecnologia utilizzata.
Gli unici giochi che gireranno quasi sicuramente in 4k nativo saranno le esclusive mentre per i titoli terzi parti dipende tutto dalla volontà degli sviluppatori.
Anche il miglioramento grafico (Xbox One X Enhanced) sembra essere un’utopia al momento e dipende anche in questo caso dagli sviluppatori, che perderanno interesse a migliorare i giochi su Xbox One X se le vendite della console saranno scarse.
HDR: Xbox One S è già dotata di HDR a 10bit come anche PS4 Pro (quello su PS4 standard è castrato e quindi non lo includo), pertanto tale funzionalità è obbligatoria più che un extra gradito.
Esclusive: tralasciando il fatto che escono anche su PC, i titoli in esclusiva per la piattaforma ludica di Redmond sono al momento pochi e dal dubbio appeal. All’E3 di quest’anno molti speravano nell’annuncio di qualche nuova I.P. ma invece ci siamo dovuti accontentare di Forza Motosport 7, il quale gira a 4K nativo e 60fps anche se con qualche sacrificio;Crackdown 3, in uscita al lancio stesso dalla console, titolo che non ha entusiasmato particolarmente chi l’ha provato e dalla grafica abbastanza arretrata; a seguire State of Decay 2, survival a tema zombie e Sea of Thieves, adventure a tema piratesco da giocare online in arrivo nel 2018.
Marketing: il problema di vendere una console il cui punto di forza è la potenza bruta sta nella difficoltà di comunicarlo all’utenza tramite i tradizionali canali. Per notare la qualità superiore del 4K bisogna per forza di logica avere uno schermo a tale risoluzione. La maggior parte degli utenti si stupisce con la grafica, gli effetti speciali e la spettacolarizzazione che possono essere trasmessi anche sui più antiquati degli schermi. In Tv, ad esempio, la differenza tra lo stesso gioco filmato su Xbox One X e Xbox One normale non si noterebbe per nulla.
Le persone si stupiscono per la qualità grafica e artistica e non per la mera risoluzione o il framerate.
L’unico modo per vendere la console dalla risoluzione ultra è tramite apposite postazioni, in negozio e in fiera, equipaggiate con enormi schermi Ultra HD 4k e HDR.
Successo o insuccesso?
Al lancio di una console il guadagno per singola unità è davvero risicato, se non addirittura nullo e talvolta anche in perdita. Il guadagno viene infatti principalmente da giochi e servizi, le licenze per pubblicare sulla piattaforma, gli abbonamenti online e la percentuale che finisce nelle tasche di Sony, Microsoft o Nintendo su ogni gioco (vi siete mai chiesti perché i titoli console costano di più rispetto quelli PC?).
Xbox One X verrà venduta a prezzo di produzione e quindi l’unico suo guadagno proverrà dal software. Sorge subito un dubbio: se i probabili clienti di Xbox One X sono quelli che già possiedono la versione standard della console, i giochi che comprano sono i medesimi. Infatti, Xbox One X non ha esclusive ma semplicemente i titoli su Xbox One sul suo fratello potenziato girano con una grafica migliore. Per Microsoft il profitto è veramente ridotto all’osso e proviene solamente da una ristretta fetta di pubblico.
Microsoft è consapevole che Xbox One X non sarà una console popolare e la più venduta continuerà a essere Xbox One S. Fin dall’inizio avevano dichiarato sarebbe stata una console per pochi eletti, per i fan più accaniti e i giocatori più esigenti. Il prezzo così alto indica infatti che si tratta di un prodotto premium, non adatto al consumatore medio ma a una fascia di pubblico specifica.
Quello che mi chiedo è quali siano le intenzioni di Microsoft: vuole tenere testa a PS4 Pro? Vuole accontentare i fan più fedeli? La mia opinione è che sta cercando di far parlare di sé mentre nel frattempo si prepara a lanciare la vera console next-gen tra 2-3 anni, magari anticipando Sony sul tempo. Tuttavia deve stare attenta a non rimanere indietro, con un PlayStation sempre più forte e una Nintendo che sta rimontando alla grande, Xbox rischia seriamente di essere il fanalino di coda di questa generazione.
Quanti di voi compreranno Xbox One X e perché?
scritto da Filippo Giacometti e pubblicato il giorno