Nell’affollato stand della EA ho potuto toccare con mano uno dei titoli più attesi per questo autunno: Battlefield 4. La demo consisteva in un partita multiplayer con gli altri giocatori nello stand, alla modalità domination. Lo scontrò si è svolto nella mappa Zavod 311. Questa era di media dimensione e vedeva come campo di battaglia una fabbrica abbandonata in mezzo ad un bosco. Le possibilità di approccio offerte dalla mappa erano molte: si poteva passare attraverso i macchinari ormai spenti o i vari cunicoli per prendere il nemico alla sprovvista, oppure salire sul tetto per avere una visuale migliore e muoversi senza farsi vedere. In Zavod 311 non ho scoperto nessun evento dinamico, probabilmente data la dimensione ridotta della mappa non erano disponibili, incompenso la distruttibilità era di ottimo livello: colpi di armi da fuoco, granate e RPG facevano saltare in mille pezzi gli interni della vecchia fabbrica. Durante la sessione di gioco erano sbloccate tutte le armi e gli accessori, davvero tanti e variegati, purtroppo però non sono riuscito a provarli in modo approfondito, limitandomi a qualche fucile d’assalto e da gegniere. La partita si è svolta in modo frenetico e veloce, con sola fanteria, per una durata di 5 minuti circa. Battlefield 4 girava su xbox one: il comparto tecnico era di buon livello,rispetto alla controparte PC ho notato una maggior sporcizia e texture a risoluzione più bassa, ed effetti particellari meno efficaci. Nonostante ciò il titolo era tranquillamente godibile grazie ai 60 fps stabili anche nelle situazioni più frenetiche e alla risoluzione di 720p; Giocare con il joystick xbox non è stato un bell’esperienza, non perché sia un brutto prodotto anzi è assolutamente di qualità, ma con un gioco come BF4 in cui è difficile controllare il rinculo della armi non è il massimo della precisione (per lo più se come si è abituati a giocare agli sparatutto col mouse). La prova con Battlefield 4 si è rivelata molto positiva, mi ha fatto soprattutto piacere in gran lavoro svolto nel rendere la mappe più variegate e con più approcci di gioco possibili. Il titolo è atteso per il 31 ottobre 2013.
“La prova con Battlefield 4 si è rivelata molto po…
Ryse: Son of Rome
Ryse: Son of Rome è sicuramente uno dei titoli più attesi per coloro che hanno deciso di comprare xbox one, il titolo era giocabile allo stand presso Microsoft: La demo provabile era la modalità Gladiator, ovvero una specie di modalità arena dove bisogna affrontare una serie di ondate crescenti di nemici, il tutto nella famosa arena del Colosseo (o uno che ci assomiglia). Prima di iniziare la partita bisogna scegliere la divinità, ognuna delle quali da al protagonista specifiche abilità. L’arena cambia ad ogni ondata, con pareti che si muovono, trappole, catapulte e armi da utilizzare per sconfiggere gli avversari. Il combattimento è dinamico e fluido, e rispetto a quanto molti pensano, e abbastanza impegnativo: i nemici attaccano su più lati, parano i nostri colpi e usano strategie di accerchiamento. La Crytek ha puntato molto a rendere i combattimenti realistici, con la possibilità di fare capriole ma non salti, è un gioco cui piedi a terra, in cui è necessaria un certa concentrazione per sconfiggere i nemici. Le combo disponibili non erano molte, e di quick time event non è ho visti, nonostante ciò i combattimenti sono stati soddisfacenti lo stesso.I combattimenti, rispetto a quanto dicono in molti, li ho trovati realistici, ma non lenti e abbastanza divertenti. Oltre a combattere e schivare i colpi di catapulta, bisogna tenere il divertimento del pubblico alto; nello schermo c’è un barra che indica l’eccitamento del pubblico, che va da “noia” ad “eccitato”, aumenta se combattiamo in modo spettacolare o se esultiamo davanti alla folla. Graficamente il titolo è davvero impressionante: texture di altissima qualità, ottimi modelli e animazione curate; gli effetti di luce sono ricreati magistralmente, così come il sangue ed il fuoco; il tutto ad un frame rate di 30 immagini al secondo. Ryse è sicuramente un titolo interessante, che ha molto da far vedere. Per tutti quelli che prenderanno xbox one, sicuramente non è un titolo da perdere.
“Ryse è sicuramente un titolo interessante, che ha…
Killzone Shadow Fall
Come prima tappa alla Games Week mi sono catapultato allo stand Sony, dove oltre ai titoli PS3, era possibile provare la nuova PS4. Purtroppo sono riuscito a provare un solo titolo, ovvero Killzone Shadow Fall, ecco qui le mie impressioni: KIllzone SF si svolge dopo gli eventi del terzo capitolo, sul pianeta Vekta dove umani e helghast convivono “non molto pacificamente” insieme. Noi impersoniamo un agente ombra, un soldato speciale che viene inviato in missione per scoprire i piani degli helghast. Nella missione provata mi sono ritrovato con due agenti ISA al mio fianco pronti a salvare degli ostaggi catturati dalle forze nemiche. Siamo entrati dall’alto, sfondando un pavimento in vetro, per poi farci strada a suon di pallatole eliminando i nemici, i quali hanno la stessa, se non ancora migliore, intelligenza artificiale del precessore. Durante la demo ho putato usare diverse abilità del protagonista, ad esempio premendo una delle frecce è possibile usare il potere adrenalina che ci farà vedere le cose al rallenty in modo da poter mirare più facilmente. Altri potere vengono dal robot che ci accompagna, un unita di supporto dotata di un radar per individuare gli avversari, arpioni e sistemi di offesa, inoltre può rianimarci quando veniamo uccisi, ma una solo volta. Rispetto al passato in questo capitolo è possibile usare più approcci per arrivare all’obbiettivo, per lo più basati sulla distruttibilità dell’ambiente: dopo aver individuato degli helghast dietro una parete, ho usato il mio fucile per romperla per poi sparare a raffica contro gli avversari, oppure avrei potuto lanciare dell’esplosivo sulla parete, usare adrenalina e sparare alla testa per un azione più spettacolare. Purtroppo non sono riuscito a concludere le demo, anche perché in una certa parte non era chiaro cosa bisognasse fare (non c’erano cuffie e con il baccano la intorno non si riusciva a sentire niente) inoltre il tempo era piuttosto limitato. Graficamente il titolo è di gran impatto, con un ottimo orizzonte visivo, un ambientazione fantascientifica ben fatta e ottimi modelli della armi e dei personaggi, animazioni comprese. Killzone è stato l’unico titolo che mi ha permesso di usare PS4: la sensazione che ho avuto è stato atipica, da un parte ho apprezzato la solidità e la precisione ma dall’altra mi sono ritrovato un po’in difficolta a mirare ed il fatto di usare i grilletti per sparare mi ha messo un a disagio. Tutto sommato comunque è un ottimo joystick, ci vorrà un po’ prima di abituarsi ai nuovi stick, ma sicuramente Sony ha fatto un eccellente lavoro.
“KIllzone Shadow Fall si svolge dopo gli eventi del terzo capitolo”
Dead Rising 3
Nell’affollato stand Microsoft, tra Ryse e Killer Instict, era incastrato in mezzo lo stand di Dead Rising 3. All’entrata mi attendeva un simpatico zombie e la sua assistente ben fornita di davanzale. Pad alla mano, dopo aver letto velocemente i comandi, mi sono ritrovato in una città abbandonata strapiena di zombie (qualche centinaio) pronti per essere martassati. In Dead Rising qualsiasi cosa può essere un arma, dalla classica mazza da baseball alla chitarra di qualche roccketaro ormai zombie. I modi per ammazzare i non morti sono infiniti e variegati; nella breve sessione da me provata ho preso a calci e pugni, combinato gli attacchi formando delle combo che mi hanno permesso di strappare le interiora o afferrare uno zombie per poi lanciarlo contro i suoi simili. Qualsiasi cosa è un arma, che può uccidere e potenziata per essere ancora più letale.All’interno del gioco era possibile accedere all’inventario per usare varie armi e gadget, ad esempio c’era un utilissimo lancia fiamme per abbrustolire gli avversari zombie. Il titolo è divertente e molto caciarone, ottimo per essere giocato in compagnia di un amico (infatti integra una modalità coop) e farsi qualche risata. L’area esplorabile sembra abbastanza grande, con molte zone da esplorare e altrettanti zombie da eliminare; le potenzialità del gioco sembrano alte e sicuramente sarà un ottimo titolo di lancio. Dead Rising 3 si presenta molto bene agli occhi, con una riproduzione della città realistica e piena di dettagli, gli zombie si muovono in modo fluido come il protagonista d’altronde; Il gioco presenta una buona grafica, non sbalorditiva, ma contando il numero di zombie su schermo è comunque di alto livello. Dead Rising 3 è stato sicuramente uno dei titoli più divertenti che ho provato, e penso sia ideale per chiunque cerchi un po’di divertimento a base di zombie.
“Dead Rising 3 è stato sicuramente uno dei titoli più divertenti che ho provato”
Call of Duty Ghosts
Non ci volle molto a capire che quella fila piena di ragazzini esagitati, portava al ben noto, e presenta ogni anno, nuovo titolo della serie Call of Duty. Dopo aver saltato col mio bel pass da vip quella coda di ragazzi foruncolosi, sono andato a provare il nuovo giochino Activision, questa volta denominato Ghost. Dopo che l’addetto è riuscito a far partire il gioco (crashato a causa delle troppe imprecazioni), ho potuto “godermi” la mia partitina. Lo dico subito, non sono un fan di COD (se non l’avevate capito), ma devo ammettere che questa volta sono riusciti veramente a stupirmi! Non solo il gameplay è lo stesso degli anni passati ma la grafica, nonostante girasse su xboxone, è quasi identica al predecessore, con zero distruttibilità e texture riciclate dal primo Doom. La partita (un classico cattura la bandiera) si è svolta in una mappa con ambientazione boschiva, piena di neve, con una sottospecie di villaggio e qualche grotta qua ela, il classico level design alla COD insomma, che schifo mai fa. Il match non ha evidenziato novità di rilievo, tranne per il fatto che si può usare il buon Riley dopo una serie di punti o uccisioni (ma che ci fa a caso ormai? Uccidi anche se ti gratti il culo) ed in grado di abbattere un AC-130 col suo latrato. Voglio fare una considerazione sul feedback delle armi e sulla precisione degli stick xone: se su BF4 mirare e sparare senza che il fucile fuggisse di mano era arduo, qui avviene l’apposto; la mira sembra quasi automatica, basta un leggero movimento della levetta per agganciare il nemico ed eliminarlo. Questa è la sensazione che ho avuto, forse sono semplicemente bravo io, ma tutta questo mi sembra pensato per permettere anche al babbuino più mentecatto di giocare. L’esperienza con l’ennesimo spara spara di Activision, e la stessa dell’anno prima, quello prima ancora e ancora; insomma la solita minestra riscaldata con qualche spezia in più per insaporirla, ma il gusto da fresco l’ha ormai perso. Anche se non centra proprio col gioco, vorrei far notare che se BF4 e Watch Dogs richiedevano di essere maggiorenni per essere provati (con tanto di controllo della carta d’identità) con COD se ne sono fregati, strano eh?
“L’esperienza con l’ennesimo spara spara di Activision è la stessa dell’anno prima, quello prima ancora e ancora”
Need For Speed Rivals
Mentre camminavo beatamente per la fiera, mi sono imbattuto in un bella Ferrari rosso fiammante, purtroppo non provabile, che serviva solo da specchietto per le allodole al nuovo titolo di corse targato EA. Mi sono detto “visto che tanto ho il pass proviamo pure questo”, così dopo aver sfoderato il mio salta la coda alla bona cosplay, sono andato a correre. Pad alla mano ho cominciato a girare per la strada, sfrecciando ad alta velocità e sbandando ad ogni due curve. I comandi sono gli stessi e la sensazione alla guida la medesima. Il classico stile arcade degli ultimi capitoli. Per iniziare una missione basta schiacciare RB1 sull’icona di un evento per cominciarlo, oppure avvicinarsi ad un altro giocatore per fronteggiarlo in una gara a chi arriva primo. Non ci sono altre macchine nel gioco, oltre i piloti e la polizia, questa ultima può apparire durante le gare e inseguirci. Ho smesso di giocare dopo poco, anche perché è difficile vedere in profondità un gioco quando è così limitato. Il gioco girava su PC (mi pare con GPU Nvidia) al massimo dei dettagli, il frosbite 3 ha reso il titolo molte gratificante visivamente parlando, con texture di qualità, ottimi modelli delle auto e un ambiente buono, ma non proprio ispirato.
“Il classico stile arcade degli ultimi capitoli”
Dark Souls 2
Dopo aver aspettato seduto su un baule il mio turno, e finito che gli addetti togliessero quello che rimaneva dei giocatori precedenti, ho messo mano al dualshock PS3 per provare il titolo con il più alto numero di morti di questa gen. Dark Souls era presente con la stesso demo dell’E3, un sezione della mappa in un castello buio, stile gotico, pieno di nemici pronti a farci apparire su schermo la scritta che tutti noi giocatori temiamo, “sei morto”. Strano ma vero, durante la mia sessione di gioco, sono morto solo 5 volte, sconfiggendo con grande perizia ben due nemici per dopo soccombere ai colpi del terzo. La classa da me utilizzata è stato il guerriero, quella armata di spadona e scudo. I combattimenti sono lenti, si sente tutta la pesantezza delle armi e bisogna calcolare ogni singolo colpo con precisione; devo dire che è un gioco abbastanza irrealistico, non per l’ambientazione fantastica, ma perché nella vita vera i combattimenti sarebbero molto più facili. Dark Souls è un gioco difficile, pensato per un pubblico hardcore che ha pazienza e voglia di giocare, non un gioco per bimbetti ebeti. Non sono tipo da giochi del genere, non perché non mi piaccia la difficoltà, ma per il semplice fatto che quando gioco non voglio bloccarmi costantemente e stressare il mio povero cervello, già fuso di suo, ancora di più. Nonostante giri su current-gen, il titolo Capcom sa ben difendersi, grazie all’ambientazione buia e gli spazi ristretti, gli sviluppatori sono riusciti a creare degli ottimi modelli, belli e caratterizzati da un look unico e mostruoso. Se siete un’amante dei giochi difficili, sapete già quale videogioco comprare.
“Se siete un’amante dei giochi difficili, sapete già quale videogioco comprare”
Watch Dogs
Dopo un’estenuante ora di attesa, sono entrato nello stand dove veniva presento il gioco Ubisoft che tutti noi stiamo aspettando (almeno io): Watch Dogs. Il gioco non era provabile, probabilmente non è ancora abbastanza pronto per essere toccato con mano dal pubblico, ma vederlo in azione in tempo reale mentre girava su un computer di fasci alta, è stata lo stesso una bella esperienza. La dimostrazione era la stessa demo presentata poco tempo fa, la quale mostra Aiden impegnato ad accedere in uno dei computer centrali di Chicago, i Ctos, per potere controllare tutti i dispositivi in quella zona. Aiden è entrato tranquillamente nell’edificio, per poi salire sul tetto, azionare la trappola precedentemente piazzata e usare l’abilità “concentrazione” (o come diavolo si chiama) per rallentare il tempo è colpire le guardie con facilità. Eliminato tutti, ha potuto con calma accedere al server, usando una telecamera di servizio. Successivamente, il protagonista si è trovato ad inseguire un malvivente che stava per aggredire una donna. Il poveretto è stato sbalzato fuori dal suo veicoli per la fuga da dei paletti ferma traffico azionati da Aiden. Le demo è proseguita con un inseguimento dalla parte della polizia, in cui è stata mostrata la possibilità intercettare le frequenze radio della volanti per capire quanto sono vicine. Seminati gli sbirri, un altro giocatore è entrato in partita, questo ha cercato di accedere al dispositivo di Aiden. A differenza della demo che potete vedere nel web, alla presentazione ha potuto assistere all’azione del secondo personaggio, che se non ricordo male, non impersona i panni di Aiden. Lo specifico perché Ubisoft aveva affermato che quando giochiamo noi abbiamo sempre l’aspetto di Aiden, mentre agli occhi degli altri giocatori, siamo dei personaggi qualunque. La presentazione è finita con Aiden che si vendica del suo rapitore. Nonostante la demo fosse la stessa che avevo già visto in video, vedendo dal vivo ho potuto ammirare al meglio la grafica sull’enorme schermo dello stand. Il titolo, che ricordo girava su PC dotati di schede Nvidia, è un spettacolo per gli occhi, con un incredibile realismo delle luci, animazioni naturali e uno Chicago riprodotta in modo sensazionale. Prima che esca il gioco ci toccherà aspettare qualche mese, ma da quel che ho visto, ci sono tutto le premesse per un super gioco open world.
“Aiden impegnato ad accedere in uno dei computer centrali di Chicago”
scritto da Filippo Giacometti e pubblicato il giorno