In un futuro lontano l’umanità ha conquistato le stelle. Viaggiare tra un pianeta e l’altro, utilizzando navi ipervelocità e condotti dell’iperspazio, è una normale giornata nell’universo di Everspace 2. Com’è altrettanto quotidiano incontrare predoni armati fino ai denti e pericoli d’ogni sorta. Lo spazio è un luogo ricco di meraviglie e risorse, ma è anche terribilmente pericoloso. Per questo non conviene risparmiare su siluri e scudi a energia!
Maverick nello spazio
Creato da Rockfish Games, Everspace 2 mette il giocatore nei panni di un pilota spaziale. Il suo nome è Adam ed è uno degli ultimi cloni rimasti di un esperimento fallito. Cacciato e senza dimora, Adam vuole solo trovare un posto dove vivere in pace.
La storia di Everspace 2 è molto semplice e raccontata tramite dei fumetti narrati (come in inFamous). I personaggi sono ben scritti e caratterizzati tramite dialoghi dove emerge la loro personalità. Tuttavia, la sceneggiatura, come spesso capita nei videogiochi, è allungata trovando ogni volta una scusa che impedisce al protagonista di raggiungere il suo obiettivo. Un difetto presente nella stragrande maggioranza di storie nei videogiochi, e che pertanto non mi sembra giusto considerare un vero difetto, tantomeno su un titolo che punta su ben altri aspetti.
Manovre evasive
Il gameplay di Everspace 2 è di stampo arcade, con un elemento simulativo solo per quanto concerne la precisione dei comandi. Infatti, la nave può essere girata e controllata in ogni direzione, con particolare accuratezza, grazie all’impostazione dei comandi ben ingegnati. Everspace 2 offre anche la possibilità di personalizzare i comandi in maniera approfondita, e permette anche l’utilizzo di joystick da simulatore di volo. Il sistema di mira funziona molto bene, e permette di avere sufficiente controllo senza avere la sensazione che il computer stia aiutando troppo. Comunque sia, il sistema di mira può essere regolato nelle impostazioni.
Questa capacità di movimento dovrebbe garantire maggior controllo durante i combattimenti. “dovrebbe” perché onestamente non mi è chiaro, dopo 35 ore di gioco, se in Everspace 2 esistono strategie di combattimento o particolari manovre evasive per vincere gli scontri.
Mi sono fatto l’idea che Everspace 2 sia poco incentrato sull’abilità del giocatore, ma molto di più sulla componente rualistica. In poche parole, nelle battaglie spaziali più che le capacità del pilota a fare la differenza è il suo equipaggiamento.
Anche per questo è fondamentale fare missioni secondarie e comprare nuove armi per riuscire ad avere la meglio su avversari molti più forti. Avversari che il giocatore è costretto a fronteggiare in quanto previsto nelle missioni primarie.
Certe missioni, difatti, sono fastidiosamente mal bilanciate: frotte di nemici di livello superiore che si scagliano contro il giocatore dandogli pochissimo tempo di reagire. Anche al più basso livello di difficoltà si può essere annientati in pochi secondi, senza nemmeno capirne il motivo. Forse sono io malizioso, ma sembra quasi che questo sbilanciamento sia voluto per incentivare il giocatore a compiere attività secondarie e quindi livellare più velocemente. Non a caso, molti degli equipaggiamenti trovati sono spesso di livello superiore al giocatore, e corrispondono a quello consigliato per la missione.
Qualcuno di voi potrebbe obiettare dicendo che se gli sviluppatori mi consigliano di giocare una missione a un certo livello, e invece io ci provo a uno più basso, è normale sia molto difficile.
Personalmente io sono dell’idea che se uno vuole solo proseguire la missione principale, senza soffermarsi su quest secondarie, abbia diritto di farlo senza che lo sviluppatore lo rende impossibile tramite lo sbilanciamento, nello stesso modo di Tiny Tina’s Wonderlands.
Il motivo per cui non ho mai raggiunto il livello consigliato è dovuto al semplice fatto che ottenere punti in Everspace 2 è molto difficile. Pensate che per passare di livello ci vogliono almeno 20.000 punti e 2000 in più per ogni livello successivo. A circa metà gioco, ho calcolato che se avessi completato tutte le missioni secondarie a disposizione in quel momento sarei salito forse di due livelli, e sarei stato comunque sotto di tre livelli rispetto a quello consigliato per la missione principale.
Il gioco l’ho completato abbassando il livello di difficoltà al minimo (non ho bisogno di perdere tempo a morire se non mi sto divertendo) e ottenendo pian piano armi e navi più potenti. Queste ultime due hanno compensato per il mio livello inadeguato, permettendomi di rialzare il livello di difficoltà a normale.
Sinceramente non sono certo se etichettare questa scelta di design come un difetto oggettivo o come qualcosa che non mi piace e personalmente condivido. L’unica cosa che conta è che chi sta leggendo questa recensione ne sia consapevole, e posso decidere da sé nell’eventualità sia interessato a comprare il gioco.
Blaster, laser e cannoni a rotazione
Quando la nave è attraccata si può accedere a diversi servizi.
Nel negozio si possono comprare e vendere articoli. Consiglio, per guadagnare maggiormente, di stare attenti al valore dei prodotti per assicurarsi di comprarli o venderli a un giusto prezzo, il quale varia in base alla richiesta del mercato e la zona commerciale.
La nave può essere equipaggiata con svariati tipi di armi da fuoco, scudi, corazze e altri accessori utili in combattimento. Alla nave possono essere anche installati dei dispositivi, potenziabili con punti esperienza, che in gioco si traducono in abilità speciali. Ad esempio, si può installare un dispositivo di teletrasporto o uno che accelera velocemente. Infine, l’astronave può essere personalizzata esteticamente con svariati colori e forme.
Risorse e soldi possono essere utilizzati per sbloccare o potenziare i talenti, ovvero dei miglioramenti di alcune abilità, tipo maggior velocità nelle riparazioni tramite nanobot o velocità di crociera maggiore; oppure ancora l’abilità per catturare più risorse insieme, come anche ridurre i costi per le riparazioni o chiamare in aiuto un compagno.
Questi elencati sono i talenti dei compagni di Adam, mentre quelli di Adam stesso funzionano in maniera differente: si attivano ogni cinque livelli e sono divisi in gruppi da tre e, seppur non richiedono punti per essere sbloccati, se ne può attivare solo uno su tre.
Non ci sono talenti che aumentano particolari statistiche come resistenza o potenza di fuoco, le quali migliorano ogni volta che si sale di livello. Apprezzo questa scelta perché rende più vari i talenti e anche più utili.
Complessità resa semplice
Nonostante la quantità di elementi l’interfaccia utente rimane semplice e chiara, di facile lettura e comoda da navigare. Non si fatica a comprendere come utilizzare il menù e il gioco agevola la personalizzazione con alcune scorciatoie intelligenti. Ad esempio, si possono avere quattro diversi slot per la pittura della nave, in modo tale da poter cambiare tinta senza distruggere quella precedente e trasferirla anche alle altre navi.
Per concludere, il sistema di crafting permette di creare nuovi oggetti o potenziarne di nuovi già esistenti. In entrambi i casi ci vogliono materiali che vanno comprati o trovati. Gli oggetti che si trovano possono essere smontati, un lavoro utile per ricavare componenti rare. Ad esempio, per aumentare di rarità un oggetto o aumentare di livello un oggetto raro, ci vogliono risorse che si trovano dentro oggetti della stessa rarità. Molto spesso ho smontato armi ottime, ma poco interessanti per la mia build, per ricavare le parti e potenziare oggetti che invece volevo montare sulla mia nave.
Meccaniche note, problemi noti
Il gioco si porta dietro altri elementi da RPG e i suoi relativi difetti. Ogni volta che si abbatte un nemico solitamente rilascia risorse (munizioni, armi, elementi estetici) che possono essere catturate. Ogni elemento ha un suo livello e grado di rarità (come qualsiasi altro gioco di ruolo). Le navi hanno spazio limitato, e può capitare che quando si trova un nuovo oggetto bisogna decidere se lasciarlo, distruggerlo o prenderlo sacrificando un altro oggetto per liberare spazio.
Io non sono un’amante di questa gestione da RPG: sono meccaniche viste e riviste che non aggiungono nulla di nuovo, ma anzi distraggono e basta. Non comprendo come si possa trovare divertente combattere a bordo di una nave spaziale, interrompere l’azione per recuperare qualche oggetto, fare i confronti tra le statistiche, guardare se oggetto x e migliore di oggetto y, e tutto questo esteso per decine di ore.
I livelli degli oggetti determinano quanto è efficiente, quindi più è alto di livello più alte sono le sue statistiche. La rarità invece aggiunge caratteristiche speciali. Pertanto può essere sensato scegliere un oggetto più raro piuttosto di una potente perché questo primo possiede bonus che lo rendono più efficace.
Spazio, ultima frontiera..per fare crafting
Oltre a combattere, Everspace 2 invita il giocatore a esplorare il mondo di gioco.
Non fatevi l’idea sbagliata: Everspace 2 non è un openworld ma più simile a un sandbox. Infatti, non si può esplorare lo spazio liberamente, ma bisogna puntare verso un sistema, attivare il motore a iperluce, e poi continuare a subluce fino a quando non si raggiunge l’obiettivo.
Nello spazio si possono trovare risorse naturali come metalli e cristalli, e anche container lasciati a vagare nel vuoto cosmico. Alcuni di questi sono sigillati, e possono essere aperti solamente risolvendo un semplice enigma ambientale.
Gli spettacoli del cosmo
Everspace 2 non cerca di colpire l’occhio del giocatore con avanzate tecniche di computer grafica, ma lavorando sulla direzione artistica. Infatti, ogni scena del gioco è un eccezionale dipinto cosmico cosparso di pianeti, detriti di navi, asteroidi ed effetti di luce che impreziosiscono la scena.
Tutto questo senza impattare sull’hardware, permettendo anche a chi possiede un PC non più moderno di girare tranquillamente. Il gioco implementa le tecnologie di upscaling di AMD e Nvidia, e permette un controllo preciso sulla risoluzione di rendering. Anche sulla mia vecchia GTX 1070, Everspace 2 gira tranquillamente a 60fps 1440p senza particolari compromessi.
Commento Finale
Everspace 2 è un titolo solido e complesso che garantisce ore di divertimento a qualsiasi appassionato di action RPG, soprattutto se ambientati nello spazio. Gli unici reali difetti, almeno per me, sono i classici dei giochi di ruolo: uno sbilanciamento voluto per costringere il giocatore a livellare e troppo tempo perso ad analizzare e confrontare oggetti. Avrei preferito un videogioco più incentrato sull'abilità che sulla qualità della build. Tuttavia, dipende molto dai gusti, e vi invito a prendere queste critiche come un mio disappunto personale piuttosto che come reali difetti del gioco. Non è invece soggettivo lo splendore visivo della grafica e la buona ottimizzazione, come la quantità di opzioni che permettono al giocatore di pilotare la nave come preferisce.