Una fitta nebbia la notte si alza, e rende impossibile vedere oltre un palmo dal proprio naso. Scogli appaiono all’improvviso, e solo attenti riflessi possono evitare il naufragio. Il suono del dolce cullare del mare svanisce, sostituito da voci la cui malvagità rabbrividisci anche il più spavaldo dei marinai. Strane creature nuotano intorno alla barca, mentre si cerca la salvezza guidati dal faro. Forse a casa, dopo una buona dormita, passerà la paranoia.
Questo è il mare quando il sole cala in Dredge, titolo horror d’avventura sviluppato da Black Salt Games e pubblicato da Team17.
Ho visto qualcosa muoversi in acqua
Ambientato in un piccolo arcipelago, Dredge chiede al giocatore di interpretare un pescatore. Appena giunto sull’isola di Midolla Maggiore, il misterioso protagonista senza nome, si rende subito presto che quel posto non è normale: la gente ha paura per qualcosa successo in passato, le acque generano pesci mutanti e la notte strane voci si sentono provenire dall’acqua. Qualcosa di oscuro sta avvenendo.
Dredge ha il fascino da horror cupo e criptico. Un’atmosfera paurosa in cui le forze sovrannaturali sono protagoniste, e le quali agiscono in modi incomprensibili per un semplice umano. Uno storia del terrore che gioca con le tenebre del mare che nei suoi abissi nasconde segreti.
Un grande mistero che però tale rimane, in quanto nulla viene spiegato.
Infatti, alla conclusione della storia nulla è chiaro. Solo immagini evocativi, ma zero spiegazioni su ciò che è successo. Forse, indagando tra le isole in cerca dei vari indizi ancora più enigmatici della trama, si può risolvere, almeno in parte, il mistero dei mari. Ma allo stato dei fatti, non posso essere certo se esiste una soluzione ma il puzzle è più complesso di quanto credo, oppure che tutto questo mistero sia una pura cornice estetica. Una decorazione utilizzata per creare un’atmosfera brillante ma non supportata dal punto di vista narrativo.
Tuttavia, non sono convinto che tale mancanza sia di per sé un difetto. Alla fine la paura più grande è quella dell’ignoto. Quindi può darsi che l’intenzione fosse proprio quella di creare l’emozione di angoscia e terrore, senza dare una spiegazione logica lasciando nel dubbio il giocatore.
In fondo al mare
L’attività principale di Dredge è la pesca. Al timone di una piccola barca, bisogna prima trovare una zona in cui ci sono i pesci e poi iniziare la pesca vera e propria. Quest’ultima, a livello di gameplay si traduce in un semplice minigioco in cui bisogno premere un pulsante a tempo. Questi variano leggermente a secondo della specie di pesce, e nonostante sia abbastanza ripetitivo, la durata è breve e la difficoltà ben equilibrata. Dopo averne fatti decine comunque non li ho trovati fastidiosi.
Questi minigiochi si presentano in maniera simile anche per il drenaggio: una pratica che permette di ottenere risorse e oggetti preziosi. Le prime servono per potenziare la nave, mentre i secondi per guadagnare soldi vendendoli a un commerciante.
Il pesce si può anche catturare con delle reti (senza quindi bisogno di fermarsi a pescare) oppure con delle trappole, le quali vanno posizionate in un buon punto e aspettare che qualche granchio ci si infili.
Il pesce deve andare venduto nei mercati locali. Il valore della merce dipende dalla freschezza del prodotto: fresco, stantio e putrefatto. Per ottenere guadagni maggiori occorre pertanto consegnare il pesce abbastanza in fretta.
Pesce fresco!
Una giornata è estremamente breve: un minuto nel mondo di gioco equivale a mezze secondo del mondo reale. Il solo inizia a calare verso le 17:00 e la notte non si vede quasi nulla a causa della nebbia. Inoltre, il panico dilaga e appaiono nemici non presenti durante il giorno. Una giornata così rapida mette un po’ troppa fretta, rendendo la navigazione più una corsa contro il tempo che una piacevole esplorazione. Il risultato è che molto spesso si va a un molo per riposare anche se manca molto all’arrivo della notte. Infatti, se ad esempio mancano due ore (nel mondo di gioco), con quelle due ore riesci a fare ben poco, e conviene quindi riposarsi piuttosto che affrontare qualche brutto scontro a sole calato.
Una marea di pesci
Ci sono più di cento tipologie di animali da pescare, e questi sono divisi in valore e tipo di ambiente dove vivono. In base alla tipologia occorre scegliere la corretta canna da pesca (superficie, profondità costiera, vulcanico etc.). Tra queste specie sono incluse le versioni mutate, che sono esteticamente più grottesche e mostruose. Inoltre, se si è fortunati, è possibile pescare pesci di dimensioni record, che ovviamente rendono di più quando venduti.
Il giocatore deve affidarsi al suo senso di orientamento per capire dove andare in quanto non è presente una minimappa che indica il percorso da seguire. Il giocatore deve quindi consultare una mappa con solamente segnato il punto di destinazione, ma non la strada per arrivarci. Anche senza mappa, l’area di gioco è semplice e poco estesa, due caratteristiche che la rendono facilmente navigabile. Inoltre, il faro in mezzo all’arcipelago svolge competentemente il suo ruolo di guida, soprattutto la notte in cui la visibilità è prossima allo zero. Sarebbe stato gradito che sulla mappa fossero segnati anche i luoghi da pesca e relative specie, in modo da rendere più facile la ricerca di specifici esemplari.
Un po’ di sputo e qualche bullone
La nave può essere modificata dai meccanici. I potenziamenti si creano trovando e consegnando i materiali necessari, e permettono ad esempio di installare motori di dimensioni maggiori (e solitamente più potenti) o allargare le stiva.
Le ricerche si sbloccano spendendo componenti per la ricerca e servono per installare (comprando) nuovo equipaggiamento. L’equipaggiamento include motori, canne da pesca, fari e tutto ciò che può essere necessario per affrontare il mare. Il meccanico, oltre a installare le modifiche, può anche aggiustare la nave a un prezzo moderato.
Magiche parole
Seguendo la storia principale si acquisiscono abilità soprannaturali come, ad esempio, la velocità turbo e un teletrasporto per andare nell’isola principale. Sarebbe stato gradito un teletrasporto anche per le stazioni sulle altre isole principali, in modo da evitare spostamenti lunghi, anche se non c’è l’obbligo di ritornare sulle isole una volta completa la missione.
Alzarsi all’alba, rincasare la sera
Steam segna che su Dredge ho passato 13,6 ore di gioco. Un tempo nettamente superiore a quanto richiesto per completare la sola storia principale, la quale proseguendo senza troppi indugi teorizzo possa essere portata a termine in 8 ore circa. Io il tempo l’ho perso a svolgere i vari incarichi, a potenziare la nave o anche semplicemente a pescare, navigando in lungo e in largo, fino ad arrivare ai confini della mappa (SPOILER: non succede nulla, se non l’apparizione di una scritta che avverte dello sconfinamento).
In queste ore sono stato affascinato dalle semplici ma suggestive immagini marine. Dal sole che si alza all’alba, e di quello che cala al tramonto. Mi sono rilassato, coccolato dalle maree, in cerca di un buon punto dove mollare l’amo. Dredge alterna piacevoli giornate illuminate dal sole, in cui vige la tranquillità, alle tenebre spaventose della sera. Due forze contrastanti che formano una coppia perfetta.
C’è qualcosa di particolare in Dredge che fatico a descrivere a parole. Qualcosa che può essere compreso solamente se vissuto in prima persona.
Commento Finale
Dredge è una perla in un oceano di videogiochi spesso anonimi, derivativi e che non riescono a emozionare nonostante tutti i loro sforzi. Seppur meccanicamente sia semplice, gli sviluppatori hanno fatto della sua semplicità un punto di forza rendendo il gameplay immediato. Gli sviluppatori si sono invece concentrati per creare un'atmosfera tenebrosa e inquietante. Un'atmosfera che gioca con l'incapacità del giocatore di comprendere gli eventi, e la paura provocata dalle strane apparizioni che avvengono la notte. Dredge non è un gioco per tutti, ma per persone pazienti che riescono a godere dell'azioni ripetitive e semplici. Per chi sa apprezzare un gioco che non punta tutto sul gameplay ma sull'ambientazione e una storia, forse troppo criptica, che però suscita interesse.