Sicuramente vi sarà capitato almeno una volta di finire dentro una nave aliena in una stanza chiusa piena di dischi rotanti taglienti. Come ben saprete, in una situazione del genere potete affidarvi solamente alla fortuna, ai vostri riflessi e superpoteri. Superare sfida dopo sfida, arena dopo arena sperando di trovare l’uscita.
Se questa situazione non fa parte delle vostre esperienze di vita (mi sembra strano comunque) potete provarla in Disc Room.
Basta avere l’idea giusta
Disc Room è un esempio di come partendo da una semplice ma funzionale idea si possa ottenere un ottimo gioco.
Il protagonista, un’astronauta del 2089, deve affrontare camere pieni di dischi all’interno di una nave aliena. Non dischi da hockey o DvD, ma armi mortali di diversa forma, velocità e comportamento create con il solo scopo di uccidere il giocatore.
Le diverse stanze sono collegate tra di loro tramite porte. Per sbloccare le porte bisogna completare le sfide di ogni arena. Essendo la mappa a forma di griglia, in ogni stanza ci sono da una fino a massimo quattro porte.
Il giocatore può scegliere quali sfide completare e quindi quale arena sbloccare. In questo modo si possono accedere ad altri livelli senza per forza rimanere bloccati su un’arena.
Dischi, dischi ovunque
Le sfide di Disc Room vanno dal semplice “sopravvivi in una stanza per tot secondi” a quelle più a lungo termine, come farsi colpire da tutti i dischi o sconfiggere i boss. Ce ne sono alcune in cui bisogna adottare particolari strategie, alcune volte di facile intuizione ma altre molto poche chiare. Ci sono due stanze infatti di cui tutt’ora non comprendo le meccaniche. Inoltre, se deve essere proprio precisino, il font utilizzato fa somigliare “S” e “5” abbastanza simili.
Il gameplay di Disc Room rimane sempre fedele al tema del gioco senza mai aggiungere elementi di gameplay fuori contesto. Gli sviluppatori hanno dato sfogo alla loro fantasia garantendo varietà con decine di varianti di dischi e arene, con caratteristiche diverse in base alla zona. Ad esempio, in una la luce è a intermittenza e in un’altra c’è un mostro che sbuca dal terreno. Ci sono anche dei boss, che si sconfiggono raccogliendo delle palline d’oro, ovviamente schivando allo stesso tempo i dischi mortali.
Non mancano i superpoteri, sbloccabili in stanze specifiche. Questi vanno dal rallentamento del tempo (il mio preferito) alla clonazione del personaggio. Queste abilità sono perfettamente bilanciate e necessarie per superare un certo tipo di sfide.
Sfida assuefacente
Non sono una persona particolarmente amante delle sfide. Non sono un tipo da Souls o da Doom Eternal al massimo livello di difficoltà giocato con dei tamburini.
Disc Room era fuori dai miei radar. L’avevo bollato come interessante ma il cuore questa adrenalina non regge. Eppure, grazie al codice regalatomi da Devolver, mi sono trovato a giocarci e, sorprendentemente, mi ci sono divertito senza perdere le staffe. Anzi, ci sono stati momenti tipo “anche se sono le due di notte, faccio a tempo a fare un altro livello”. Le due sono diventate poi le tre.. e poi le quattro.
Disc Room è difficile. Richiede riflessi e dita veloci. La morte non è però una sconfitta ma parte del meccanismo di gioco. Si muore per poi ripartire un secondo dopo in un ciclo quasi infinito per conquistare il record della stanza (e la classifica sempre fissa su schermo stimola la competizione).
Per vincere occorre un minimo di fortuna (i dischi si muovono casualmente, anche se alcuni sembrano seguire un certo schema). A parte questa casualità, gli sviluppatori hanno reso i comandi precisi e semplici. Il personaggio si ferma e si muove esattamente senza animazioni di accelerazione o frenata. Anche l’hitbox è corretta, permettendo schivate in estremo.
Bidimensionale funzionale
Graficamente parlando non c’è nulla che possa dire oltre quello che già vedete con i vostri occhi. Disc Room è un bidimensionale con visuale dall’alto con un stile artistico non particolarmente dettagliato ma sufficientemente originale da dargli un’identità.
Commento Finale
Disc Room è un ottimo prodotto indie nato da una semplice idea e sviluppata verticalmente nella giusta direzione. Difficile ma mai stancante, con un buon livello di progressione e una longevità sulle 6-7 ore, che può essere allungata se decidete di continuare il gioco a difficoltà maggiore conclusa la storia. I comandi sono reattivi, i nemici una moltitudine e il level design offre continuamente sfide nuove. Graficamente fa il suo dovere, senza eccellere in originalità.