Basta vedere una sola immagine di Cloudpunk per portare alle mente famosi paesaggi dei cult della fantascienza come Blade Runner o Il Quinto Elemento.
Gli sviluppatori ION LANDS hanno voluto portare quelle atmosfere dal cinema ai videogiochi con un titolo dalle tinte noir.
Nivalis
Nivalis è la metropoli fantascientifica in cui è ambientato il gioco. Lo stereotipo della città del futuro: macchine volanti (gli HOVA), enormi grattacieli e un’infinita distesa di costruzioni con poco spazio verde. Non un posto idilliaco, ma comunque affascinante con le sue luci al neon e l’architettura che sfida le leggi della fisica.
ION LANDS, ha messo da parte il fotorealismo optando per un aspetto pensato per esaltare l’atmosfera cyberpunk.
Lo stile adottato è il Voxel Art, sostanzialmente un Pixel Art in 3D invece che in due dimensioni. Questa scelta artistica ha permesso al team di creare un’ambiente abbastanza grande per mostrare Nivalis in tutta la sua magnificenza. Centinaia di auto volano sospese in aria sfidando la gravità, passando in mezzo a palazzi imponenti: l’abitazione e il centro sociale dei cittadini.
Tuttavia, l’ambizione di fare un openworld con così tanti elementi su schermo ha costretto a usare molti artifici per mantenere il gioco fruibile. La distanza visiva è abbastanza limitata e nonostante ciò non mancano brevi blocchi d’immagine e caricamenti ogni volta che si entra in una nuova zona.
Nonostante questi difetti il lavoro fatto da ION LANDS è solo da lodare per ambizione e capacità di dare vita a uno dei posti più iconici della fantascienza.
Corriere di periferia
Rania è appena arrivata in città. Con pochi soldi in tasca, abbandona la sua passione per la musica e diventa un corriere per un’azienda non propriamente legale di nome Cloudpunk.
Questo l’incipit della storia di Cloudpunk: gioco noir. La storia è lineare, senza particolari picchi, ma mai banale grazie a una costruzione dei personaggi intelligente e dei dialoghi costruiti per ognuno di essi.
La trama è misteriosa, intrigante e riflessiva. Non aspettatevi l’epicità, nemmeno nel finale, ma un viaggio tranquillo alla scoperta di un mondo unico e affascinante, il quale però non viene esplorato appieno. Infatti, durante la storia viene solamente grattata la superficie dell’universo narrativo, lasciando un po’ l’amaro in bocca. Le tematiche sono interessanti, come anche i personaggi e le loro storie. Un vero peccato l’assenza di documenti o qualche forma di enciclopedia sul mondo di gioco.
Cloudpunk Prime
Cosa si fa esattamente in Cloudpunk? Come il titolo precedente fa intuire, Raina, l’avatar del gioco, è un corriere. Il suo lavoro è quello di prendere un pacco (alcune volte anche delle persone) e portarlo dal punto A e B.
Se state pensando “quindi è tipo Death Stranding ma Cyberpunk”. Non siete lontani dalla verità, ma se nel titolo di Kojima perlomeno durante il viaggio c’erano degli imprevisti in Cloudpunk il percorso è privo di ostacoli.
A parte alcuni momenti in cui bisogna arrivare in un certo posto prima che il tempo scada, il resto dell’azione è rimanere in autostrada (che aumenta la velocità del veicolo) e seguire la minimappa. La maggior parte del tempo si passa con l’occhio verso quest’ultima (che tra l’altro non indica l’asse Z, quindi a che altezza si trova l’obiettivo) e l’altro a cercare di schivare gli HOVA nel traffico.
Quando non si guida si cammina comunque da punto A a B per parlare con l’NPC di turno oppure cercare qualche oggetto da rivendere per fare un po’ di soldi extra. Peccato che questi non servono a nulla: a parte fare carburante e riparare il mezzo (tra l’altro sprovvisto di un indicatore di danno) possono essere utilizzati per comprare cibo e bevande, comunque non necessarie per far sopravvivere il personaggio, e alcuni accessori come un elegantissimo abito da sera o degli stivali i quali però non possono essere indossati.
L’abitazione di Raina
Il patrimonio in banca è poco, giusto quanto basta per permettersi un appartamento scadente a Nivalis. Tuttavia, con qualche decorazione, questo piccolo cubicolo abitativo ha già un aspetto più carino. Inoltre il terrazzo offre una bella vista.
Purtroppo la tv non si può guardare, non si può cambiare d’abito e né mangiare. D’altro canto il lavoro chiama e cincischiare fa perdere clienti e quindi soldi.
Cloudpunk ha un gameplay rotto e monotono. In un titolo del genere mi aspettavo una maggior componente di ruolo, come domande a risposta multipla o maggior personalizzazione del personaggio. Invece gli sviluppatori si sono focalizzati sull’atmosfera e la storia riducendo il gameplay al minimo indispensabile.
Cloudpunk è comunque piacevole da giocare. Rimango però fortemente deluso per la mancanza di attività stimolanti e un gameplay poco solido e malamente progettato.
Commento Finale
Cloudpunk è un gioco con una direzione artistica e uno stile che dovrebbe essere preso d'inspirazione. Un'atmosfera affascinante e una città che ricorda a ogni angolo i cult della fantascienza. La storia potrebbe annoiare alcuni ma è ben scritta e stuzzica la mente delle persone curiose, con tematiche attuali ma purtroppo non così approfondite quanto avrei voluto. Fallisce invece lato gameplay: ripetitivo all'infinito, povero di idee e scadente nelle sue meccaniche più semplici. Ho fiducia per un seguito, il quale mi auspico riescano a realizzare al più presto, per espandere il loro universo e magari inserire attività più stimolanti del semplice spostamento tra due punti.