Può una scocciatura come il parcheggio essere alla base di un videogioco divertente? I ragazzi di Happy Volcano pensano di sì. Hanno ragione?
Ogni volta che leggo “You Suck At Parking” (tradotto: “fai schifo a parcheggiare”) nella mia mente viene naturale rispondere “Sì, hai ragione”. Confesso infatti di non essere un parcheggiatore particolarmente abile. E tale inabilità vale nel mondo reale quanto in quello virtuale.
Fast & Parking
Sviluppato e distribuito da Happy Volcano, You Suck At Parking mette il giocatore alla guida di un’automobile con lo scopo di parcheggiarla nei rettangoli “P” marcati. Con una telecamera posta in alto, che permette una chiara visione del veicolo e della strada, il compito sembrerebbe banale. Se non fosse che i parcheggi sono posizionati in punti poco facili da raggiungere. Il percorso non è propriamente agevole, tra curve strette alternate a salti spericolati (che nemmeno Toretto oserebbe). Nemmeno aiuta la presenza di ostacoli quali mine, turbine, guantoni giganti, raggi congelanti e tanto altro.
Il modello di guida non è (volutamente) dei più fedeli. La precisione con lo stick analogico, come la padronanza di freno e acceleratore, sono richiesti per superare i livelli. Se tutto ciò non fosse abbastanza, un timer di pochissimi minuti sancisce la fine della partita al suo scadere. Nel caso per alcuni fosse ancora troppo facile, la macchina non può né fermarsi né fare retromarcia.
E io che faccio fatica con un parcheggio a S.
Almeno il parcheggio è gratuito..
You Suck At Parking potrebbe essere definito come un platform su quattro ruote. La destrezza con la levetta analogica, e quindi guidare senza andare a sbandare, è fondamentale quanto tanto l’analisi del livello. Infatti, non si tratta solamente di premere il piede sul pedale per ottenere il migliore tempo (anzi, spesso è meglio andare piano), ma comprendere come superare gli ostacoli e poi superarli. I più abili possono puntare alla perfezione (ovvero utilizzare tante macchine quanti i parcheggi), e quelli che vogliono scalare le classifiche online, completare il percorso nel minor tempo possibile.
…e sempre libero
Il mondo di gioco (che si visita in macchina) è diviso in isole. Le isole poi sono divise in livelli, e ognuno contiene cinque percorsi. Ogni livello introduce una nuova meccanica. Questa si sviluppa progressivamente nei cinque percorsi, insieme alle meccaniche già introdotte, creando percorsi sempre diversi e unici. You Suck At Parking riesce in questo modo a mantenere alta la varietà, come anche l’interesse del giocatore.
Nonostante la mia incompetenza nel parcheggiare e la conseguente frustrazione, il gioco di Happy Volcano è riuscito a intrattenermi e stimolarmi a proseguire. I percorsi sono molti e tutti ben progetti, con un livello di difficoltà graduale.
Accessibilità e frustrazione
Per quanto You Suck At Parking sia un gioco ben fatto, non nego che talvolta l’esperienza sia caduta nella frustrazione e ripetizione ossessiva. Riuscire a “conquistare” tutti i parcheggi è un obiettivo talvolta arduo, che può richiedere al giocatore svariati minuti a ripetere lo stesso percorso. Un lungo processo di apprendimento, in cui basta un piccolo errore, una microscopica irregolarità per portare alla sconfitta.
Non considero la difficoltà del gioco (che alla fine è soggettiva) un difetto di per sé. Sarebbe stato però consigliabile per gli sviluppatori ampliare il già presente menù di accessibilità. In modo tale da soddisfare le esigenze di un pubblico meno avvezzo con il pad.
Per esempio, l’assenza di retromarcia è molto penalizzante quando si va a sbattere contro un muro. In questa posizione è impossibile proseguire, e diventa particolarmente fastidioso quando pochi giri di ruota più indietro c’è il parcheggio.
Una scelta di design che non penalizzo perché non posso teorizzare come sarebbe l’esperienza di gioco diversamente. La mia è una semplice osservazione. Tuttavia, sarebbe stato piacevole una personalizzazione del gioco (perché l’accessibilità non è mai un difetto) e lasciare al giocatore decidere se attivare la retromarcia, o preferire senza come inteso dallo sviluppatore.
In diversi livelli ci sono dei guardrail incandescenti che distruggono la macchina al minimo tocco. Una punizione eccessiva a mio avviso, e responsabile di molti tentativi falliti. Avrei gradito che invece di uccidere istantaneamente il giocatore, il guardrail provocasse dei danni. Tre o cinque colpi è la macchina esplode. Questa più che una critica è un suggerimento a nome dei giocatori che, come me, gradiscono l’idea del gioco ma lo trovano spesso eccessivamente punitivo. Ripetere, e poi ripetere, per poi ripetere ancora lo stesso livello perché anche il più piccolo movimento sbagliato può portare alla sconfitta, non è la mia esperienza di gioco ideale.
Personalizzazione ed estetica
Concludo, come sono solito fare nelle recensioni, con la componente estetica. You Suck At Parking non brilla certo per uno stile visivo ricercato, ma è comunque piacevole da guardare. L’aspetto pulito e semplice facilita la comprensione del percorso.
I suoni sono anche loro altrettanto basilari, tranne per una colonna sonora che spicca per ironia.
Le macchine possono essere personalizzate: vernice, texture, modello, suono del clacson e altri effetti speciali. Tutte queste componenti visive si sbloccano procedendo nella carriera, oppure comprando con soldi reali pacchetti premium. Non ho avuto modo di vedere i prezzi (forse perché questo servizio sarà disponibile all’uscita del gioco), ma personalmente giustifico di più un servizio premium su un gioco indie come questo, che nei tripla A venduti a prezzo pieno.
scritto da Filippo Giacometti e pubblicato il giorno
Commento Finale
You Suck At Parking è il perfetto esempio di un'idea semplice e sviluppata bene. Un titolo che stupisce per varietà e riesce a intrattenere il giocatore per svariate ore. Seppur la maggior parte del tempo piacevole, la frustrazione non è stata una sconosciuta nel mio provato del gioco Happy Volcano. Un problema, seppur personale, che sarebbe potuto essere risolto con qualche semplice opzione di accessibilità.
Gameplay
Meccaniche di gioco e level design
86
Tecnica
Grafica e ottimizzazione
70
Arte
Direzione artistica, storia e musiche.
72
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Commento Finale
You Suck At Parking è il perfetto esempio di un'idea semplice e sviluppata bene. Un titolo che stupisce per varietà e riesce a intrattenere il giocatore per svariate ore. Seppur la maggior parte del tempo piacevole, la frustrazione non è stata una sconosciuta nel mio provato del gioco Happy Volcano. Un problema, seppur personale, che sarebbe potuto essere risolto con qualche semplice opzione di accessibilità.