Dopo aver imparato a gestire un campus universitario, la serie di Two Point ritorna con un nuovo gestionale: Two Point Museum.
Da piccolo ero sempre estasiato quando visitavo un museo. Andare in giro per quei grandi locali ad ammirare oggetti del passato e imparare di più di questo mondo era un bellissimo viaggio. Ma come sarebbe dirigerne uno? Decidere cosa esibire, decorare le sale, pianificare guide turistiche e cercare di rendere il pubblico felice come lo ero io nell’infanzia? Per fortuna SEGA e Two Point hanno pensato di accontentare questo desiderio con Two Point Museum.
Ogni tanto gli scheletri vengono assemblati a caso
Come gestore di un museo ci sono moltissime cose da gestire, ma andiamo con ordine. Per primo bisogna trovare oggetti da esporre: un click sull’elicottero e si apre una mappa delle diverse zone esplorabili, le quali si sbloccano proseguendo nel gioco e possedendo specifici requisiti. Selezionata una di queste bisogna decidere chi mandare dello staff in spedizione e con quale equipaggiamento. Una spedizione implica l’abbandono di parte dello staff dal museo, pertanto bisogna stare attenti ad avere sufficiente personale per compensare le persone in viaggio. Ogni spedizione comporta dei pericoli, i quali cambiano a seconda della stagione e della zona, e anche al tempo di permanenza: veloce, medio e lungo.
Osservare in silenzio fingendo interesse
Conclusa una spedizione, il personale ritornerà con esperienza guadagnata e un’enorme cassa di legno pronta per essere aperta con un piede di porco. All’interno si trova una nuova esposizione, le quale può essere esposta, immagazzinata o venduta oppure, se costruito un laboratorio di ricerca, smontata per l’analisi e sbloccare bonus e nuovi elementi estetici.
Per attirare visitatori bisogna esporre i reperti: posizionarli in una buona posizione e poi aumentare il livello di coinvolgimento con decorazioni e cartelli informativi. Maggiore è il coinvolgimento maggiore è la felicità dei visitatori, i quali saranno più contenti di donare soldi al museo attraverso i contenitori per le donazioni.
Non ci sono mai abbastanza cestini
Questo è l’obiettivo principale del gioco. Ci sono tuttavia altri compiti da assolvere: i prezzi, da quello del biglietto a quello del negozio di souvenir e via dicendo, devono essere onesti per evitare che il pubblico sia infelice dell’esperienza o addirittura non compri affatto il biglietto. L’igiene è altrettanto fondamentale: bisogna avere cura della pulizia del museo, assumendo inservienti a sufficienza e comprando cestini, e disporre di un buon numero di bagni, ovviamente funzionanti. I visitatori vanno anche nutriti, quindi vanno aggiunti distributori di bibite e merendine, oppure anche un chiosco per il caffè o addirittura una sala ristoro.
Come gestore del museo è necessario assumere i dipendenti nella giusta quantità e tipologia, formarli e rispettare le loro esigenze altrimenti si licenzieranno. Devono pertanto avere un post per lo staff, essere riposati e nutriti, nonché avere un giusto stipendio.
Alla ricerca della felicità
Seppur il gioco informi il giocatore sul da farsi, ci sono alcuni obiettivi che sono difficili da ottenere a causa dell’incomprensione di alcune meccaniche. Vi offro come esempio una situazione che mi ha fatto impazzire: per andare avanti nella carriera, a un certo punto è necessario ottenere il 75% di felicità dei propri dipendenti. Nonostante ogni tentativo, tra aumenti di stipendio, miglioramenti delle stanze dello staff e pulizia del museo la felicità non ha superato il 62% per ore (nel mondo reale, non di gioco), per poi salire senza un reale motivo, o almeno uno che fosse chiaro a me. Mi ricordo che ebbi lo stesso problema con la felicità degli studenti in Two Point Campus.
Ultima parte ma non meno importante: la sicurezza. Malintenzionati proveranno a rubare l’esposizioni, e per fermarli è necessario possedere un buon sistema di sorveglianza con telecamere, sala di controllo e guardie di sicurezza addestrate (che per qualche ragione usano una macina pepe per arrestare i malfattori).
Un solo museo, infiniti stili
Rispetto al precedente gioco di Two Point, ora è possibile modificare la texture di pavimenti e pareti a singolo blocco. In particolare, per le superfici è possibile usare anche triangoli e righe per la massima precisioni, e avere quindi un piano di diverse texture. Si può anche cambiare il colore di alcuni oggetti, tramite una ruota con tutte le tonalità disponibili.
La possibilità di decorare il pavimento con maggior precisione aumenta la personalizzazione del museo, tuttavia può essere scomodo quando si vuole ripetere lo stesso pattern geometrico più volte. A differenza delle stanze, che possono essere salvate come progetti evitando di rifarle da capo ogni volta, la stessa cosa non si può fare per il design del pavimento. Una limitazione forse che interessa pochi, ma che ho trovato frustrante quando volevo ripetere una forma geometrica sotto ogni oggetto d’esposizione. Alla fine ho rinunciato perché rifarla a mano ogni volta era una scocciatura.
A portata di tutti, ma occhio ai bug
Se avete giocato i precedenti titoli di Two Point, tutto vi sarà estremamente familiare. Per quelli che sono nuovi al genere sappiate che Two Point Museum non punta a essere un simulatore, e la sua parte gestionale è completa ma semplificata per venire incontro a chiunque. L’interfaccia di gioco è semplice e immediata, i comandi sono comprensibili e sono fornite sufficienti informazioni per capire dove trovare qualsiasi cosa.
Finti salvataggi manuali
Tuttavia ci sono una serie di difetti: l’assenza di un comando per annullare l’ultima azione o, ancora meglio, un comando per scorrere la cronologia delle azioni. Ancora più grave, l’assenza di molteplici salvataggi: questo significa che non è possibile salvare lo stato del gioco in un momento preciso perché viene sovrascritto dal salvataggio automatico pochi minuti dopo. Se il giocatore deve affrontare una situazione disastrosa e vuole tornare indietro non può farlo. Problema che, a essere onesto, raramente capita: se il bilancio va in rosso c’è sempre un modo per recuperare.
Tuttavia, un salvataggio manuale sarebbe stato utile in caso di bug, come purtroppo mi è capitato: una spedizione è rimasta bloccata, con il personale e l’elicottero fermo. Senza spedizioni non si possono ottenere nuovi oggetti ed è praticamente impossibile andare avanti se non comprando un nuovo eliporto, il quale però si ottiene raggiunto un certo livello (cosa praticamente impossibile senza poter fare spedizioni).
Sono presenti anche altri bug: capita spesso che certi oggetti prima posizionati in maniera corretta al caricamento successivo smettano di esserlo. Quindi bisogna spostarli in una posizione diversa o metterli sempre nella stessa, a prova che questo è un bug. Mi è anche capitato di vedere persone bloccate nonostante tutte le zone fossero perfettamente raggiungibili, e anche qui è bastato ricaricare è il problema è sparito.
scritto da Filippo Giacometti e pubblicato il giorno
Commento Finale
Two Point Museum non punta di certo a innovare la formula per cui la serie è conosciuta, ma semmai ne migliora certi aspetti e offre nuovi generi di sfide. Tuttavia, ci sono diversi difetti che ne minano l'esperienza a partire da alcuni bug che me ne fanno sconsigliare l'acquisto alla stato attuale. Probabilmente, se non conoscete la serie, è meglio partire dal precedente capitolo, che immagino si trovi a prezzi inferiori. Per quelli che invece hanno già giocato Campus, lascio a voi decidere quando amate la serie per decidere di diventare curatori di un museo nel ironico, surreale e cartoonesco mondo di Two Point Museum.
Gameplay
Meccaniche di gioco e level design
80
Tecnica
Grafica e ottimizzazione
80
Arte
Direzione artistica, storia e musiche.
72
Esperienza utente
Interfaccia utente, accessibilità e fruibilità
65
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Commento Finale
Two Point Museum non punta di certo a innovare la formula per cui la serie è conosciuta, ma semmai ne migliora certi aspetti e offre nuovi generi di sfide. Tuttavia, ci sono diversi difetti che ne minano l'esperienza a partire da alcuni bug che me ne fanno sconsigliare l'acquisto alla stato attuale. Probabilmente, se non conoscete la serie, è meglio partire dal precedente capitolo, che immagino si trovi a prezzi inferiori. Per quelli che invece hanno già giocato Campus, lascio a voi decidere quando amate la serie per decidere di diventare curatori di un museo nel ironico, surreale e cartoonesco mondo di Two Point Museum.