Il gioco perfetto per gli amanti di tower defense e amici quadrupedi canidi. The Last Friend è un titolo piacevole ma con qualche difetto.
Avete mai pensato a un tower defense come Plants Vs Zombies, ma al posto delle piante dei coccolosi cani? Ci hanno pensato gli sviluppatori di The Last Friend.
Creato da The Stonebot Studio e Ludus Games, The Last Friend è un ibrido tra un tower defense e un action picchiaduro.
Dogs Vs People
Il campo di battaglia è diviso su cinque righe immaginarie su cui i personaggi si possono muovere e le torrette posizionare. Il protagonista, Alpha, deve costruire le difese (azione che necessità materiali) in maniera tale da proteggere il camper dalle orde di nemici. A combattere non sono solo i suoi cani ma anche lui stesso. Il giocatore deve infatti combattere sul campo di battaglia prendendo a pugni e calci gli avversari.
The Last Friend offre al giocatore un’ampia scelta di torrette (corrispondente a una razza di cane): offensive (spara proiettili, fiamme, veleno etc.), difensive (scudi, trappole) e scientifiche (ricerca di risorse, potenziamento statistiche). Oltre a queste sono presenti abilità passive per Alpha, quali ad esempio aumento di forza o stamina, e per ultimo, un’abilità super in grado di cambiare le sorti della partita (attivabile quando la barra è carica. Questa si ricarica colpendo i nemici).
Ogni cane può essere potenziato tramite l’utilizzo di ossi (rilasciata dai nemici o a conclusione livello) fino a tre livelli. Con le stelle, assegnate a completamento missione fino a un massimo di tre, si possono potenziare alcune statistiche di camper o torrette. Il primo ad esempio, può ottenere uno scudo protettivo mentre le seconde possono costare meno risorse ed essere più efficienti.
Squadra che vince non si cambia
The Last Friend è uno strategico con molta varietà ma mal sfruttata. Nonostante il cospicuo numero di cani, quelli realmente utili sono una manciata. Una volta formata la squadra ideale non esistono reali motivi per cambiare formazione, se non per il gusto di sperimentare. Questo è dovuto a nemici che variano solamente per resistenza e tipologia di attacco, che però non presentano punti di forza o debolezze tali da incoraggiare il giocatore a usare nuovi cani.
Se ad esempio avessero aggiunto un nemico resistente ai proiettili normali ma debole al fuoco, il giocatore sarebbe stato incentivato a usare le torrette lanciafiamme. Oppure, sarebbe stato interessante avere nemici capaci di non fare scattare le trappole o di saltare gli scudi.
Alpha e i suoi molti amici a quattro zampe che fanno Woff!
Quello che manca sono avversari realmente capaci di mettere in crisi il giocatore. Senza una sfida sufficientemente alta viene meno anche il bisogno di rinnovarsi.
Nel mio giocato ho usato spesso lo stesso gruppo di cani, potenziati al massimo, vincendo al primo tentativo tutte le missioni di tipo Tower Defense. Ho ripetuto una missione solamente per ottenere tutte le stelle.
Solamente in missioni secondarie è obbligatorio giocare con una formazione specifica, decisa automaticamente dal gioco. Anche in questo caso però, la strategia per vincere è cambiata ben poco.
Sul campo di battaglia può insorgere un altro problema: nel momento in cui ci sono tutte le righe occupate da torrette e i nemici arrivano in massa, il personaggio comandato dal giocatore si perde nello scenario costringendo a navigare praticamente alla cieca.
Su questa immagine è presenta Alpha, il personaggio guidato dal giocatore. Riuscite a vederlo? In combattimento è ancora più difficile notarlo dietro quelle torrette.
Ultima difetto è una insufficiente differenza visiva tra i diversi livelli di torretta. Tra un trapanatore di livello 1 e livello 2, per fare un esempio, le diversità sono poche. Pertanto, quando si vuole potenziare una torretta si fa veramente fatica a distinguere quali sono quelle da migliorare. Per risolvere questo problema sarebbe stato sufficiente farle di tre colori diversi oppure con segni distintivi più evidenti (lavoro fatto solo per alcune).
Uomo di poche parole ma molti pugni
Alpha è un uomo massiccio che poco deve dire. Se con la lingua si astiene lo stesso non vale per i pugni, che utilizza per fracassare qualsiasi persona intenzionata a fare del male ai suoi cuccioli a quattro zampe.
The Last Friend è un gioco di combattimento completo di tutto: combo, attacchi speciali, presa e parata attiva.
Le combo sono il classico attacco leggero, attacco leggero e attacco pesante. Semplice ma sempre comodo. Gli attacchi speciali sono quattro e richiedono una barra di stamina (che si ricarica nel tempo o picchiando gli avversari). La prese serve a buttare un avversario su un’altra riga (comodo quando non ci sono difese su quella striscia).
L’ultima abilità, la parata attiva, è purtroppo pessima.
La contromossa si attiva parando prima che il colpo venga effettuato, un tempismo poco naturale e anche difficile da prevedere. Il suo utilizzo consuma stamina, pertanto se non si becca il momento giusto si perde anche un colpo speciale. Ultimo difetto e anche il peggiore è la durata dell’animazione: la parata non è immediata e una volta premuto il pulsante bisogna aspettare mezzo secondo per poter effettuare qualsiasi altra azione. In alcune occasioni mi sono trovato immobilizzato per una parata mancata e costretto a subire il colpo nemico.
Alpha viene messo alla prova nelle missioni in cui non sono disponibili le torrette. In queste, il protagonista può contare solo sulla sua forza e le abilità passive (più la super).
L’obiettivo in queste missioni varia, ma buona parte vedono come avversario un boss. Questi sono ben fatti e abbastanza variegati.
Sbilanciamento canino
La difficoltà di The Last Friend è sbilanciata: ci sono alcune sezioni che richiedono il giusto sforzo, seguite da alcune troppo difficili e altre troppo facili.
Una sezione che ho trovato sbagliata è quella finale. Il boss di fine gioco è fattibile nella prima parte, ma poi nella seconda diventa un’infame. Effettua mosse imprevedibili, imparabili e letali; e anche di seguito. Batterlo è stato più una questione di lancio dei dadi che vera abilità.
Al contrario, certi livelli tower defense sono troppo facilitati. Quelli finali, che in teoria dovrebbero mettere alla prova il giocatore, sono stati superati con estrema facilità.
Per sopperire a queste problematiche quelle mosse del boss dovrebbero sparire. Per i livelli tower defense dovrebbero invece inserire una modalità con ondate infinite. Un modo semplicemente per dare motivo al giocatore di tenere installato il gioco mettendo alla prova le proprie abilità.
Mondo cane
Il mondo di The Last Friend è un po’ come un cartone per bambini. Chiara distinzione tra bene e male, animali parlanti, tanti amici a dare una mano e uno stile visivo fumettoso con colori pieni e saturi. Il design dei personaggi è curato come anche l’ambientazione. Il gioco è piacevole da guardare nella sua veste bidimensionale.
La colonna sonora invece è anonima e sembra in alcune occasioni copiare male (quanto basta per non essere plagio) musiche di film famosi (la musichetta nell’ambientazione spaziale ricorda un po’ troppo quella del tema di Prometheus).
scritto da Filippo Giacometti e pubblicato il giorno
Commento Finale
Nelle sue 11 ore di durata (comprese le missioni secondarie) The Last Friend è stato un buon passatempo. Nonostante un problema di bilanciamento, visibilità in combattimento e la peggior parata attiva mai provata. Per 15 euro (al momento di pubblicare questa recensione) vale i suoi soldi, ma non aspettatevi nulla di così straordinario. Un gioco corposo, con qualche idea interessante anche se non perfettamente funzionale. Obbligato l'acquisto per gli amanti dei cani.
Gameplay
Meccaniche di gioco e level design
70
Tecnica
Grafica e ottimizzazione
63
Arte
Direzione artistica, storia e musiche.
72
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Commento Finale
Nelle sue 11 ore di durata (comprese le missioni secondarie) The Last Friend è stato un buon passatempo. Nonostante un problema di bilanciamento, visibilità in combattimento e la peggior parata attiva mai provata. Per 15 euro (al momento di pubblicare questa recensione) vale i suoi soldi, ma non aspettatevi nulla di così straordinario. Un gioco corposo, con qualche idea interessante anche se non perfettamente funzionale. Obbligato l'acquisto per gli amanti dei cani.