Il nostro destino è segnato? Se avessimo la possibilità di prevedere il futuro saremmo in grado di cambiarlo? Domande che l’umanità si è posta senza mai trovare una risposta. E una risposta probabilmente non arriverà mai. Tuttavia, la fantasia umana viaggia al di là dell’inamovibile realtà oggettiva, e sono molte le persone che hanno pensato a una risoluzione per questo impossibile quesito.
Deconstructeam si aggiunge a questo gruppo di pensatori raccogliendo le loro idee sotto forma di videogioco: The Cosmic Wheel Sisterhood.
Un’anima perduta nel cosmo
Duecento anni di solitudine sono un periodo di tempo impossibile da concepire. Centinaia di anni senza poter parlare con nessun’altra persona, guardando lo stesso scenario alla finestra, senza nessuno scampo dalla monotonia. Un problema che per noi umani nemmeno si pone data la nostra natura mortale, ma un terribile realtà per Fortuna, strega esiliata su un asteroide per mille anni. La sua colpa è quella di aver previsto, tramite l’arte della divinazione, la caduta della sua congrega.
Fortuna, infuriata e sola, decide di ricorrere a un’antica canzone insegnata dalla sua maestra. Un canto proibito dalla legge magica poiché evoca un potente demone di nome Abramar.
La disperazione può portare a decisioni estreme. Ma Fortuna sarà in grado di pagarne il costo?
Streghe dello spazio
Fin dalle prima battute The Cosmic Wheel Sisterhood rivela la sua natura femminista e il suo favore a certi temi sociali tipicamente di sinistra. Si potrebbe definire un videogioco politico, ma francamente mi chiedo se ormai certe tematiche sono inserite per effettive intenzioni autoriali o semplice marketing. Non giudico il soggetto della storia in sé poiché un’artista è libero di parlare di quel che vuole. Ciononostante, a nota prettamente personale, ammetto che certe “frecciatine” tipiche del femminismo moderno le ho trovate fuori luogo e fastidiosamente forzate, in particolare in quei casi in cui invece di dare una risposta sensata fanno propaganda politica.
Giusto per fare un po’ di polemica..
Il testo che segue potrebbe rientrare nello spoiler, anche se non anticipa in alcun modo la trama, comunque se volete evitare qualsiasi elemento narrativo non leggete.
Ad un certo punto della storia, una delle streghe amiche di Fortuna chiede come mai solo le donne e le persone non binarie possono diventare streghe, e delle quattro risposte che il giocatore deve scegliere la prima proposta è “perché gli uomini hanno già troppi privilegi”.
Francamente io lo vedo come l’ennesimo e stupido attacco al così definito “uomo bianco etero cisgender”. Tanto più che tale quesito non riceve una risposta ufficiale, anche se mi sembra ovvio che il motivo per cui sono tutte donne (o persone non binarie o transgender) è il femminismo insito nel gioco.
Il vero motivo per cui critico queste scelte narrative è però l’incoerenza con il mondo di gioco. Infatti, le streghe di The Cosmic Wheel Sisterhood non sono esclusivamente essere umane ma anche creature di altri pianeti (e dimensioni). Per tanto mi chiedo, esattamente cos’è una donna? Domanda spesso posta a certi politici senza ottenere una vera e propria risposta, ma che io rivolgo agli sviluppatori. Trovo bizzarro che esista una definizione del genere femminile associabile al di fuori della specie umana. Essere viventi con biologia, cultura e conoscenze radicalmente diverse che però rientrano in una costruzione sociale inventata da noi terrestri. Per lo stesso motivo, cosa sono gli uomini? Esiste una definizione accettata universale di cos’è un uomo?
Certo, The Cosmic Wheel Sisterhood è un gioco fantasy, in cui la magia la fa da padrone, ma non sono io quello che ci ha inserito questi temi sociali e non vedo perché evitare di fare delle domande.
Tralasciando i temi toccati dalla narrazione, la scrittura è di buon livello con dialoghi genuini e in cui il pensiero di ogni protagonista è ben esplicito. I personaggi non mi stanno personalmente simpatici ma sono unici e la loro emotività ben chiara, che è ciò che conta alla fine.
La storia scorre a un ritmo non sempre ideale, con certi momenti inutilmente lenti. La trama invece prende delle derive che l’allontana da altri temi che avrei trovato più interessante approfondire. Avrei preferito maggior concentramento su Fortuna, sulla sua depressione a causa dell’isolamento e riflessioni sui suoi poteri. Invece, diverso tempo si passa a dialogare con personaggi che ben poco aggiungono alla narrazione.
Attenzione ai contenuti
Nel menù di gioco una voce che ho notato è quella relativa ai contenuti pericolosi. Aprendolo si trova una descrizioni dei tipi di contenuti, considerati sensibili, che la storia affronta. Anche se può sembrare secondario, questo tipo di informazioni al giocatore rientra tra le azioni per rendere i videogiochi più accessibili. Nell’ultimo periodo diversi sviluppatori hanno lavorato molto per rendere ogni videogioco usufruibile a qualsiasi persona a prescindere dalle sue condizioni fisiche e mentali (scrissi un articolo sull’argomento tempo fa, un po’ datato ma comunque valido). La salute mentale o la sensibilità di alcune persone a certi argomenti è un altro aspetto dell’accessibilità di cui bisogna tenere conto. Mi rende felice il fatto che nel gioco ci sia una sezione apposita che anticipa le tematiche affrontate, anche se avrei preferito una descrizione molta più accurata e meno sbrigativa.
Pescare carte a caso
C’è chi legge le mani, che interpreti i fumi delle candele e chi ancora osserva i residui del tè. Tra tutti i metodi per vedere il futuro, Fortuna profetizza attraverso i tarocchi. Una capacità che The Cosmic Wheel Sisterhood propone sotto forma di gameplay (circa).
Fortuna è in grado di vedere il passato e il futuro (e forse non solo quello..) attraverso le carte magiche. Inizialmente usava dei tarocchi tradizionali, ma grazie all’aiuto di Abramar ha forgiato il suo personale mazzo di carte. In realtà è proprio il giocatore, tramite i panni di Fortuna, a dover costruire le carte tramite un editor che permette di gestire ogni elemento grafico.
Una carta è composta da tre elementi: le sfere (lo sfondo), gli Arcani (il soggetto principale) e i simboli (le decorazioni). Ognuno di questi ha un costo in elementi (terra, aria, acqua e fuoco) i quali possono essere guadagnati tramite la lettura delle carte (e anche in altri modi che però non svelo).
In base a come viene disegnata la carta cambia il suo significato e potere. Alcune carte, ad esempio quelle basate principalmente sul fuoco, simboleggiano il potere. Mentre invece l’acqua può rappresentare la conoscenza.
Si possono creare un numero di carte indefinito (e anche condividerle con altri giocatori online), e si possono “studiare” per sbloccare nuove possibili opzioni durante la divinazione.
Fortuna legge le carte in momenti precisi della storia e la metodologia è sempre la stessa: viene posta una o più domande, e il gioco seleziona automaticamente una carta. Il giocatore deve decidere a quale quesito corrisponde la carta, e selezionare una delle diverse interpretazioni possibili.
Probabilmente vi starete chiedendo su che base vanno prese le scelte. Come le diverse carte e i loro simboli influenzano il gioco. Se ogni carta creata dal giocatore è unica e possiede proprietà specifiche.
Tutte ottime domande. A differenza di Fortuna, però, io non ho poteri magici per saperlo.
L’enigmatica arte dei tarocchi
Dopo sette ore di gioco il meccanismo dietro le carte rimane un enigma. Il loro significato è indecifrabile probabilmente perché non c’è nessun significato. Il loro utilizzo è dettato dal gioco, e non sembra faccia alcuna reale differenza quale carta viene utilizzata. Quella di The Cosmic Wheel Sisterhood è un tipo di gameplay puramente ornamentale, che non aggiunge profondità in nessuno modo.
Trovo insensato aggiungere una meccanica praticamente inutile. Altro se una persona trova piacere a disegnare le carte (cosa che da graphic designer non ho trovato comunque divertente), non trovo nessuna utilità nell’aggiungere una meccanica del genere. Anzi, creare qualcosa che non serve solo per essere originali è solamente dannoso e va evitato assolutamente.
Fortunatamente, i dialoghi a scelta multipla permettono di manipolare la storia in maniera abbastanza interessante. Il finale rimane più o meno lo stesso, ma ci sono certe scelte morali che il giocatore deve compiere che ho trovato affascinanti.
Visite a domicilio
A concludere l’analisi critica di The Cosmic Wheel Sisterhood è la componente grafica. Non ho molto da dire in realtà, poiché il gioco di Deconstructeam vanta uno stile artistico in pixel art curato e abbastanza piacevole da vedere. Nulla di originale ma ben fatto.
Unica cosa che mi fatto storcere il naso è il fatto che l’intera avventura si svolga per la stragrande maggioranza del tempo nello stesso posto: la casa dove vive Fortuna.
Commento Finale
Il titolo narrativo di Deconstructeam fallisce nell'implementare i tarocchi come meccanica di gioco, ma vince nella narrazione con molteplici opzioni e una sceneggiatura ben scritta. Anche se alcune tematiche sembrano una forzatura politica fuori luogo, la cura nei dialoghi e nei personaggi è innegabile. I temi affrontati sono interessanti e lasciano qualche spunto di riflessioni. La grafica in pixel art è curata, sebbene l'ambientazione principale possa diventare ripetitiva nel corso dell'avventura.