Poco tempo fa in una galassia vicina vicina usciva Star Wars Battlefront II, il seguito del reboot prodotto e distribuito da Electronic Arts e sviluppato da DICE. Un gioco che arriva giusto giusto per l’imminente uscita nelle sale di Star Wars Episodio VIII: Gli Ultimi Jedi.
Tralasciando da parte le critiche sulle microtransazioni, che non essendo più presenti (al momento) non sono elemento di giudizio di questa recensione, quanto c’è di buono in Star Wars Battlefront II?
In una galassia lontana lontana…
Star Wars Battlefront II si svolgono tra Star Wars Episodio VI: Il Ritorno Dello Jedi e Star Wars Episodio VII: Il Risveglio Della Forza.
La protagonista è Iden Versio, comandante delle Forze Speciali dell’Impero: la Squadra Inferno. Un soldato d’élite, cresciuta nell’impero e addestrata per servirlo. Al suo fianco il compagno robotico (immancabile), un’unità volante di supporto a Iden, e il compagno di squadra Del Meeko.
Nonostante dietro la storia ci sia
Premesse: io non ero tra quelli che volevano una campagna nel primo Star Wars Battlefront. Oltre al fatto che la serie è sempre stata (anche ai tempi di PS2) centrata sul multiplayer, la stessa DICE è una casa di sviluppo specializzata in tale campo. Le campagne di Battlefield non hanno mai brillato, né per la storia né per intrattenimento. Per questo motivo non volevo una campagna single player su una saga importante come Star Wars fatta da DICE.
…Una storia già sentita
La tessitura della storia è stata affidata allo sceneggiatore Walt Williams, la penna dietro Spec Ops: The line. Quei pochi che l’hanno giocato ricorderanno la sua eccellente trama, la tridimensionalità psicologica del suo protagonista e le particolari tematiche.
Non aspettatevi un lavoro altrettante lodevole per Star Wars Battlefront II. Seppur l’universo a cui attingere sia enorme e il potenziale per creare una storia originale ci fosse tutto, la trama di Battlefront II cade spesso in soluzioni banali, viste e riviste, cliché ormai imparati a memoria. Inoltre troppo spesso vengono saltati periodi temporali in cui non si viene a sapere nulla di quello che è successo.
Le premesse iniziali di giocare per una volta dalla parte dei cattivi, vengono presto sviate da un repentino quanto banale sconvolgimento dei ruoli. Il personaggio di Iden Versio, di gran carattere, viene fagocitato dalla costante presenza dei personaggi storici della saga. Nel corso dell’avventura si prendono infatti i panni di Luke Skywalker, Leia (o Leila), Han Solo e altri.
Seppur possa far piacere vestire i ruoli da tali icone della cultura pop, la loro presenza nella storia (e il loro uso da parte del giocatore) non è pienamente giustificata, e sembra una mera e semplice operazione di fanservice.
In realtà l’intera campagna di Star Wars Battlefront II mi è sembrata un giro in giostra nell’universo di George Lucas, senza però mai uscire fuori dalla sua bolla di sicurezza e stupire con un po’ di autonomia narrativa.
Può darsi sia stata Disney a imporre a DICE di non lasciarsi troppo andare, considerando soprattutto che gli eventi narrati nel gioco rientrano nell’universo canonico.
Dispiace vedere un grande potenziale sprecato in tale modo. Soprattutto perché le idee e la volontà di raccontare una grande storia fuoriescono ogni tanto dalla mediocrità generale dalla trama.
Tuttavia, una volta accettata la sua natura commerciale, da fan della saga posso apprezzare la varietà di situazioni che la campagna propone. Seppur la sua durata si fermi alle 6 ore a modalità difficile, si tratta lo stesso di tempo ben speso.
Lo splendore
Star Wars Battlefront II presenta una grafica fotorealistica e fedele all’universo immaginario di licenza Lucasfilm.
La scansione effettuata dei modelli originali è di altissima risoluzione, come le textura adottata per adornare ogni altro elemento del gioco.
I pianeti sono estremamente curati, pieni di dettagli dalla varietà di flora e fauna alla precisione dell’architettura. Tanti piccoli elementi che contribuiscono a un risultato straordinario.
I modelli dei personaggi presentano un grande quantità di poligoni e sono perfettamente animati, con movimenti dinamici e realistici.
L’atmosfera è rinvigorita da effetti particellari di prim’ordine con il fumo che si muove dinamicamente, il fuoco che brucia nell’area, le scintille di dispositivi danneggiati, le luce di emergenza e l’intensità luminosa dei cannoni blaster.
Performance Stellari
Tutto questa bellezza gira fluidamente a 120 frame al secondo sulla mia solita configurazione, composta da una GTX 1070 e un i5 3570k. Il gioco è stato settato con i dettagli al massimo e alla risoluzione di 1080p, con motion blur e filtri cinematografici disattivati. La DirectX è la versione 11.
Artisticamente
Se dal punto di vista tecnico siamo di fronte a un capolavoro, da quello di vista artistico la qualità è altalenante. Alcuni scorci sono stupendi, da cartolina, e stupiscono per la quantità di dettagli e il numero di oggetti su scena. Altri invece sono poco entusiasmanti, soprattutto quelli sui grandi paesaggi sulla città in cui si nota troppo lo stacco di risoluzione tra gli oggetti vicini e quelli distanti. Certo, è inevitabile per l’ottimizzazione del gioco ma alcune città sembrano dei fondali.
Buona parte del comparto artistico, per cui DICE non è mai stata molto portata, è derivato dalla licenza di Star Wars. Armi, veicoli e ambientazioni sono state ricalcate con precisione maniacale dai modelli originali e riportati in digitale con grande cura e fedeltà.
Non si può non rimanere stupiti da scene in cui si mescolano effetti di fumo di una caccia TIE distrutto, la luce dei cannoni blaster, le scintille, i raggi del sole, il fuoco. Una goduria per gli occhi.
La palette presenta colori accesi e saturi, in linea col precedente gioco e anche Battlefield 1. DICE ha voluto dare al gioco un aspetto raggiante e luminoso.
L’audio è coinvolgente e replica perfettamente il sonoro cinematografico. Inoltre la configurazione audio include una modalità stereo e surround, a prescindere dalle selezioni si può cambiare il tipo di gamma. Viene consiglio anche quale scegliere in base al tipo di impianto audio, una novità che farà sicuramente piacere a chi come non era mai sicuro di quale gamma audio utilizzare.
Il mio blaster
Una delle cose che si notano immediatamente appena si inizia a maneggiare i blaster è la loro facilità d’uso. Non essendo armi a proiettili non hanno rinculo (o è talmente basso che non l’ho percepito), non devono essere ricaricate e sono altamente precise.
In termine di gunplay si traduce in uno sparatutto dallo stampo arcade, accessibile a chiunque e divertente fin dall’inizio. La curva di apprendimento è tutta in discesa e le abilità richieste sono davvero minime.
L’unica cosa da controllare è il riscaldamento: se si spara troppo a lungo senza staccare il grilletto dal dato l’arma inizia a scaldarsi. Se non viene usata per diversi secondi si attiva il raffreddamento automatico o è possibile fare lo stesso manualmente senza dover aspettare. Nel caso l’arma raggiunga il picco diventerà inutilizzabile e per riportarla in uso bisogna raffreddarla tramite un minigioco: schiacciare il tasto di fuoco quando il cursore passa sopra una barra gialla o blu. In caso di errore il personaggio si scotta la mano perdendo tempo ulteriore.
Le armi sono diverse e variegate. Non avendo praticamente rinculo, sono tutte abbastanza maneggevoli e la principale differenza è la potenza di fuoco, il rateo e la precisione. La varietà di armi va dai fucili d’assalto, mitra, fucili di precisione e pistole. Alcune hanno un colpo secondario o sono dotate di mirino.
Abilità spaziali
Iden può accedere a tre diverse abilità. Queste si trovano nelle case e ne vengono fornite di nuove proseguendo con le missioni. Le abilità sono diverse e distinte: un rivelatore di nemici a 360 gradi, uno scudo portatile, un medikit che porta la vita a 600 per un tot periodo e tanti altri. Ci sono sia abilità sia passive che attive.
Guerre Stellari
In un videogioco di Star Wars non possono mancare le battaglie spaziali a bordo dei caccia stellari. Nel corso dell’avventura è possibile pilotare diversi tipi di velivoli, dai caccia TIE agli Ala-X fino al leggendario Millennium Falcon.
Il sistema di guida è stato pensato per essere immediatamente fruibile e facile da utilizzare. Con una levetta si muove il mezzo e con quell’altra si controlla il rollio. Le navi sono molto versatili ed è possibile effettuare le manovre più complicate con estrema facilità.
Ritorna la gestione dell’energia presente anche nel primo Battlefront: si può usare l’energia per il motore e quindi andare più veloci oppure rallentare e canalizzarla nelle armi, ottenendo così maggior potenza di fuoco.
Riuscire a distruggere un caccia nemico è molto soddisfacente e veloce. Gli scontri sono rapidi e dinamici e puntano al divertimento. Il gioco facilita ulteriormente le cose aggiungendo un puntatore a cui mirare per colpire l’avversario, in modo che il fuoco intercetti la sua traiettoria.
Anche i caccia stellari dispongono di abilità. Questi sono diversi per ogni velivolo e vanno dai siluri protonici alle armi potenziate, fino al droide di riparazione e al turbo.
Conclusione
La campagna singolo giocatore di Star Wars Battlefront II si è dimostrata un buon passatempo di sei ore di durata, a livello massimo di difficoltà. Seppur le basi per una storia di qualità non mancassero il vizio di fare fanservice ha rovinato le buone intenzioni, mettendo in un’ombra una trama che avrebbe potuto essere molto più interessante ed espandere maggiormente la saga di Guerre Stellari.
Il gameplay è pensato per tutti: immediato e divertente da utilizzare fin da subito. Graficamente siamo di fronte a un capolavoro di tecnica e prestazioni. Il suono brilla sotto ogni punto di vista.
Ho diviso volutamente in due la recensione: in questa prima parte parlo della campagna, del gameplay, della grafica e del sonoro. Nella seconda invece il comparto multiplayer e la modalità arcade.
Ho preso tale scelta in modo da approfondire il sistema di progressione, come funzionano le carte e il bilanciamento.
Commento Finale
Star Wars Battlefront II è una versione migliorata ma non stravolta del primo capitolo. Un gioco fin da subito divertente e appagante, I fan della saga di George Lucas possono solamente rimanere stupiti dalla testardaggine con cui sono stati riprodotti armi, personaggi, veicoli e ambientazioni dal film, rinvigoriti da un comparto tecnico di prim'ordine e un suono coinvolgente. La campagna singolo giocatore è interessante ma mal sviluppata e la durata misera di 6 ore lascia a desiderare.