Prima di cominciare a leggere la recensione è doveroso sappiate che non ho giocato al primo Red Dead Redemption e, per tale ragione, ero immune dall’hype per questo seguito.
La mia intenzione era di aspettare la versione PC. Tuttavia, come possessore di un blog non potevo esimermi dal pubblicare una recensione sul gioco più importante dell’anno e ho pertanto deciso di comprarlo su PlayStation 4.
Dopo due intense settimane di gioco sono giunto a un verdetto.
Red Dead Redemption 2 è veramente il capolavoro di cui tutti parlano?
La terra della libertà
Siamo a fine 1800, la civiltà si sta diffondendo in tutti gli Stati Uniti d’America. Il tempo dei fuorilegge sta per giungere al termine.
Gli ultimi rappresentanti di questo stile di vita sono Dutch Van Der Linde e la sua “famiglia”, una banda di criminali. Il giocatore interpreta Arthur Morgan, braccio destro di Dutch e pistolero di grande abilità.
Dopo una fuga da Blackwater, dove hanno abbandonato un grosso bottino, la banda ora squattrinata è costretta a nascondersi e fare dei “lavoretti” (ovvero rapine e altre cose non proprio lecite) per accumulare abbastanza soldi per andarsene definitivamente dagli Stati Uniti.
Uno spaccato su un’epoca passata in cui la società era più semplice ma anche terribilmente crudele. Quando l’uomo si sentiva libero e senza vincoli che l’era moderna impone.
Red Dead Redemption 2 mescola la finzione con la realtà storica toccando temi storici che si dipano ancora ai tempi di oggi. Rockstar Games non ha paura di parlare dello schiavismo e del razzismo, dei diritti delle donne e dell’abuso dei lavoratori. Dimostra un’alta sensibilità ed esprime tramite i suoi personaggi la propria visione su questioni morali e politiche.
Un uomo in cerca di redenzione
La sceneggiatura di Red Dead Redemption 2 è una delle migliori mai scritte nella storia dei videogiochi. Una storia che per qualità è paragonabile a una serie HBO (l’emittente televisiva di Trono di Spade e Westworld).
La trama di Red Dead Redemption 2 raggiunge la maturità necessaria per portare i videogiochi verso il passo successivo come forma d’arte e rappresenta una pietra miliare della narrazione videoludica.
La storia si concentra sui personaggi e la loro trasformazione durante gli eventi del gioco. Ogni componente della banda Van Der Linde è caratterizzato da una spiccata personalità espressa tramite le loro azioni e le interazioni con altri personaggi.
La scrittura dei dialoghi è la punta di diamante della sceneggiatura. Questi rappresentano con accuratezza ogni personaggio e non c’è mai una battuta fuori luogo. Anche il più semplice degli scambi è stato curato.
Arthur Morgan è il protagonista del gioco e l’alter ego virtuale del giocatore. Un uomo in conflitto con se stesso, dall’animo buono ma distrutto da una vita che non gli ha dato altro che sofferenza. Una persona in cerca di redenzione per tutti il male che ha portato agli altri durante la sua tormentata vita.
La storia e l’ambientazione creano un connubio solido necessario a immergere il giocatore nel mondo di gioco. La sensazione è quella di essere all’interno del migliore dei film Western.
Il nuovo mondo
Gli altri openworld come per esempio Far Cry 5 o Marvel’s Spider-Man sono paragonabili a un parco giochi: un’area limitata piena zeppa di attività, facilmente esplorabile, progettata per assecondare ogni esigenza del giocatore e massimizzare il divertimento.
Red Dead Redemption 2 non è un parco dei divertimenti. Il mondo creato da Rockstar Games è un fedele ritratto storico del 1899 in cui il giocatore può immergersi e vivere quell’epoca in prima persona.
L’universo di Red Dead Redemption 2 è un ecosistema autonomo indipendente dalle azioni del giocatore. Questo lo rende vero a un livello mai raggiunto in altre produzioni e un traguardo che in futuro altri sviluppatori tenteranno di raggiungere.
La realtà mille ottocentesca di Rockstar Games spicca per una verosimiglianza al mondo reale. Una perfetta riproduzione del Far West di dimensioni molto estese e curata nei più piccoli dei dettagli. Le ambientazioni sono varie e ognuna caratterizzata da una differente flora e fauna. Quest’ultima impressiona, oltre al numero di specie (200), per l’attenzione riposta in ogni singolo animale: dalla modellazione e l’animazione dei movimenti all’intelligenza artificiale che simula un comportamento speculare alla natura.
Una pignoleria necessaria in quanto la caccia e la pesca sono una grossa componente del gioco.
Caccia e pesca
La caccia richiede impegno e molta pazienza: occorre studiare l’animale, muoversi discretamente e utilizzare apposite lozioni e trappole. Non è un semplice passatempo ma un lavoro che occupa una grossa porzione di tempo e necessità di bravura e abilità.
La carne degli animali serve per la preparazione di pasti e le loro pelli e altri parti del corpo per la costruzione di oggetti. Questi possono anche essere fonte di guadagno se venduti negli appositi negozi.
La pesca richiede invece meno pazienza di quanto ci si aspetti (soprattutto se confrontata con quella di Far Cry 5) e l’attesa tra la cattura di un pesce e l’altro va da alcuni minuti ai pochi secondi a seconda della zona.
Per i cacciatori più audaci in specifiche aree della mappa vivono gli animali leggendari. Questi sono unici e per catturarli bisogna seguire gli indizi e scovarli nei loro rifugi.
Il buono e il cattivo
Uno dei principali punti di forza di Red Dead Redemption 2 è l’interattività con i giocatori non giocanti. Ogni singolo NPC vive nel mondo di gioco e tutti i giorni svolge una routine che prosegue anche senza la presenza del giocatore. Inoltre gli NPC sono dotati di personalità e memoria: si ricordano delle azioni del giocatore. Se per esempio una notte al bar finisce in rissa, la volta successiva il barman chiederà al protagonista di non provocare ulteriori guai.
Il gioco presenta un sistema di karma chiamato reputazione. Si abbassa quando si prediligono le azioni criminose come rapine e omicidi d’innocenti, si alza compiendo atti di generosità, aiutando le persone in pericolo e i bisognosi. La reputazione influisce sul rapporto con le persone (un alto livello taglia del 50% i prezzi in tutti i negozi) e sulla storia.
Testimone in fuga
Se un NPC vede Arthur commettere un crimine, scapperà via per riferire l’accaduto alle autorità. Se il testimone non viene fermato, il giocatore diventa un ricercato e bisogna fuggire dalla zona di ricerca e aspettare che la situazione si sbolli. In caso le autorità trovino il giocatore ci sono due opzioni: scappare o farsi arrestare. Nel secondo caso si va in prigione e poi si viene rilasciati dopo un paio di giorni (pagando obbligatoriamente), nel primo la polizia sarà costretta a usare le armi da fuoco. Nella zona del crimine viene imposta una taglia, il cui prezzo dipendente dal reato e dal numero di persone uccise. Si può pagare il debito alle poste e portare tutto alla normalità, in caso contrario i mezzi di viaggio veloce rimangono bloccati e la legge cercherà nuovamente di catturare il giocatore quando lo vedrà.
In certi casi questo sistema può rivelarsi fastidioso. Mi è capitato diverse volte di essere accusato di un crimine non commesso, come una vota in cui volevo aiutare un passante caduto da cavallo ma due uomini di passaggio l’hanno frainteso come omicidio. Altre volte si viene accusati di reati ridicoli come disturbo della quieta pubblica o semplicemente insultando un poliziotto.
Il problema sono le persone estremamente suscettibili le quali non contemplano l’incidente casuale. Una semplice caduta o il mancato pagamento di una scommessa può portare a una sparatoria. La situazione diventa paradossale quando ad esempio, come ho vissuto personalmente, il momento prima si uccide una persona a duello e le autorità non si smuovono, e il secondo dopo a pochi metri di distanza picchio casualmente un passante e l’intero comando arriva di corsa.
Il difetto è la mancanza di coerenza e l’impossibilità di gestire certe situazioni in maniera pacifica parlando con l’NPC del caso. Forse è chiedere troppo ma per un gioco che punta alla simulazione si tratta di un problema da sistemare. Un po’ simile alla polizia di Grand Theft Auto V che arriva immediatamente anche quando si uccide una persona in mezzo al deserto senza testimoni.
Vita sociale
Nelle città ci sono svariati negozi dove poter comprare provviste, armi e vestiti. Ci sono anche ricettatori dover poter acquistare prodotti illegali e vendere la merce rubata.
Se invece opzionate per lo svago ci sono spettacoli teatrali (diversi per ogni teatro) oppure numerosi bar dove mangiare un boccone, farsi qualche drink fino a ubriacarsi e giocare svariati giochi come poker, cinque dita, domino etc. Una volta conclusa la giornata si può alloggiare in un albergo e farsi un bagno per rilassarsi.
Il gioco permette d’interagire con ogni persona. Quando si incontra uno sconosciuto è possibile salutarlo, insultarlo o rapinarlo. Il modo in cui ci si comporta influisce su come le persone vedono Arthur. Altro fattore d’influenza è l’igiene personale e il vestiario. In un bar borghese come quello di Saint Denis le persone sono tutte di un certo rango (leggessi ricche) e guardano dal basso all’alto i barboni. Entrare sporchi di fango o sangue porterà cattiva attenzione su Arthur.
Un simulatore di Far West
Red Dead Redemption 2 è un ibrido tra un gioco d’azione e un simulatore di Far West che permette al giocatore grande libertà di scelta ma lo costringe a diverse attività noiose ma necessarie per la sopravvivenza.
Sullo schermo ci sono tre cerchi che indicano la Salute, Resistenze e il Dead Eye di Arthur. Questi si possono aumentare svolgendo certe azioni (correre aumenta la Resistenza e fare a botte la Salute) e ripristinare mangiando, bevendo, fumando, riposando o assumendo un medicinale.
Il personaggio del gioco necessità di mangiare e dormire. Bisogna tenere una dieta adeguata per mantenere un peso medio, mangiare troppo fa ingrassare e troppo poco dimagrire. In entrambi i casi ci sono delle conseguenze sulla Resistenza e la Salute. Bisogna anche vestirsi in base al clima, altrimenti la Salute calerà.
Queste caratteristiche da tamagotchi sono spesso fastidiose e non migliorano l’esperienza di gioco, anzi costringono a dedicarsi ad attività uggiose. Anche cambiare d’abito in base al clima è abbastanza ridicolo visto che si rende necessario praticamente solo quando c’è la neve, che si trova solo in una piccola parte della mappa.
Non è assente il crafting: si possono creare diversi oggetti usando i materiali degli animali e portandoli all’accampamento o in certi negozi. Si possono potenziare le borse per portare più provviste, munizioni, animali ect. oppure nuove armi e vestiti speciali. Durante le mie 90 ore di gioco non ho mai avuto il bisogno di potenziare nessuno di questi aspetti in quanto la versione standard di ogni oggetto è più che sufficiente a trasportare tutto il necessario. Maggior spazio nella bisaccia serve solo alle persone che fanno molta caccia e tante rapine, ma per il semplice proseguimento della storia e per le missioni secondarie è del tutto futile.
L’accampamento
Dimora di Arthur Morgan è l’assembramento di tende e carri in cui il protagonista può parlare con i suoi compagni, contribuire con oggetti e soldi al fondo della banda e potenziare l’accampamento con oggetti estetici e provvigioni. Si può per esempio avere munizioni e cibo gratuiti ogni tot di tempo, gustarsi lo stufato nonché riposare, farsi la barba e cambiarsi d’abito alla tenda di Arthur.
Cavalli
La maggior parte dei viaggi si effettua cavalcando ed è quindi importante avere cura del proprio equino. In Red Dead Redemption 2 il cavallo non è un semplice mezzo di trasporto ma un essere vivente che bisogna accudire, nutrire, far riposare e coccolare. Ogni cavallo ha delle statistiche sulla Salute e la Resistenza che possono essere migliorate rafforzando il legame con l’animale. Ci sono quattro livelli di legame e ognuno sblocca nuove mosse, le quali però non servono a molto o almeno io non ho mai avuto motivo di usarle. Inoltre, se un cavallo muore si perde per sempre.
I cavalli possono essere rubati, comprati e addomesticati se prendete un esemplare selvaggio. Arthur ha un solo cavallo principale, dove è posta la sua sella, mentre gli altri sono nella scuderia. Il cavallo segue sempre Arthur e in caso non lo facesse è possibile richiamarlo nella stalla.
Seppur la gestione del cavallo potrebbe sembrare tediosa, la ritengo una componente necessaria per avere un’esperienza completa. Tuttavia ci sono alcune volte in cui le esigenze dell’animale diventano una scocciatura, come quando deve riposare o mangiare anche se è in salute oppure calmarlo quando vede un predatore.
Una lunga strada
La mappa è immensa e il mezzo principale di trasporto è il cavallo e, pertanto, per raggiungere gli obiettivi è necessario fare lunghe cavalcate. Calcolando che non si può andare al massimo della velocità perché il cavallo si stanca, i tempi possono essere molti lunghi fino anche a 15-20 minuti per le tratte più lunghe. Ci sono i mezzi di trasporto per il viaggio veloce ma si spostano solo in città, oppure all’accampamento si può accedere a un viaggio veloce gratuito in tutti i luoghi già visitati. Si può effettuare solo dal campo base e non viceversa.
La scusa è quella del realismo e invogliare il giocatore a esplorare la mappa liberamente. Tuttavia è innegabile che è anche un modo per allungare la durata del gioco, soprattutto perché ci sono lunghe cavalcate durante le missioni, in cui si può solamente seguire il percorso stabilito.
Attività secondarie e imprevisti
La storia principale dura da solo sulle 60 ore ma se volete allungare ulteriormente l’esperienza è completare il gioco al 100% ci sono diverse missioni secondarie.
La particolarità di queste missioni è che sono divise in capitoli. Non sono autoconclusive ma continuano per una certa durata e ognuna vede protagonista un personaggio diverso, differenti tra loro per personalità e storia. Ad esempio, a Saint Denis si può aiutare un’artista francese oppure a Nord Est della mappa incontrare una vedova alle prese con la natura selvaggia. Queste missioni sono estremamente curate alla pari di quelli principali, sono molto diverse l’una dell’altra e molto originali nonché aggiungono un pezzo di storia che influisce sulla storia principale.
Oltre le missioni secondarie, girando per la mappa possono avvenire degli imprevisti. Questi vanno da una donzella bisognosa di un passaggio all’uomo avvelenato da un serpente, a chi ha perso il cavallo o vuole fare una gara di velocità. Anche in questo caso non sono semplici NPC ma personaggi con una propria storia che è possibile rincontrare. Non tutte le persone che si incontrano sono brave ed è possibile imbattersi in figure losche intenzionate a rubare o uccidere Arthur. Ci sono diverse bande che fanno agguati, ladri di portafogli e addirittura persone che attirano nei veicoli per poi colpire alle spalle.
A circa metà del gioco si sbloccano le missioni diligenza. Si tratta di un’attività ripetitiva e noiosa, in quanto si passa più tempo a cavalcare che sparare e il guadagno è abbastanza misero.
Ultima attività sono i lavori come cacciatori di taglie. Dallo sceriffo ci sono dei manifesti, una volta presi sulla mappa appare il punto dove trovare il criminale da catturare vivo o morto a seconda dei casi. Una volta portato il lavoro a termine si riceve una somma cospicua.
Oltre a tutto questo il gioco permette di assaltare i treni, rubare cavalli e carri per rivenderli e altre attività illegali da fare a vostro rischio e pericolo.
Sei colpi in canna
Controcorrente alla filosofia del gioco, i combattimenti di Red Dead Redemption 2 non sono particolarmente curati. Le meccaniche TPS sono basilari, estremamente semplici e mancano di profondità.
Calcolando che attività secondarie come la caccia sono molto più complesse, sembra che Rockstar Games consideri le sparatorie quasi marginali, seppur siano presenti in gran quantità durante la storia.
Le sparatorie sono piuttosto facili e accessibili anche alle persone meno avvezze agli sparatutto. Questa facilità è dovuta a un sistema di mira quasi automatico: basta infatti puntare un obiettivo e il puntatore si sposta verso il bersaglio, a prescindere dalla distanza, le velocità e la visibilità.
Come ulteriore aiuto è possibile attivare il Dead Eye: il tempo rallenta e permette al giocatore di selezionare più bersagli e colpirli uno dopo l’altro in un lasso di tempo minimo e con la massima precisione.
I combattimenti di Red Dead Redemption 2 sono divertenti e poco frustranti. Le meccaniche sono semplificate e il livello di sfida abbassato per aumentare l’accessibilità e l’immediatezza.
Una scelta che porta uno squilibrio tra gli elementi del gioco: i combattimenti sono così facili che non si rendono mai necessarie pozioni o armi più potenti di quelle fornite in gioco. I nemici sono infatti deboli e dotati di una pessima mira, nonché le uniche differenze sono di tipo estetico con solo qualche piccola variazione gli uni dagli altri. Compensa lievemente un’intelligenza artificiale aggressiva ma anche in gran numero rimangono dei bersagli mobili più che una vera minaccia.
Red Dead Redemption 2 permette di utilizzare un vasto arsenale di armi che vanno dalle classiche revolver e fucile a canna mozza, ad armi a ripetizione e pistole automatiche. Non mancano armi bianche come coltelli da lancio o tomahawk, come nemmeno arco e frecce per la caccia.
L’usura delle armi è stupidamente veloce: bastano due o tre sparatorie che necessitano già di essere pulite nonostante siano nuove e in perfette condizioni.
Grafica
Red Dead Redemption 2 è visivamente eccellente. Nonostante a livello tecnico non sia il migliore sul campo, è stato fatto un lavoro eccezionale su quello artistico: gli scenari sono ricchi di dettagli, colorati con un palette che ricorda i quadri del 1800 e un utilizzo magnifico della luce.
Sono presenti alcuni elementi distruttibili e un’interattività ambientale come le orme sulla nave, l’acqua che bagna i vestiti, la cacca di cavallo, il fango ect. Le texture sono di buona qualità, seppur in alcune zone sono poco definite. Le animazioni sono buone ma non perfette, alcune volte un po’ legnose.
I corpi reagiscono ai colpi di armi da fuoco regalando momenti splatter degni di Tarantino. Inoltre si vedono i buchi dei proiettili e le ferite, come anche le scie di sangue sulla strada e le vesti.
Il gioco su PS4 standard è stabile sui 30fps a 1080p senza nessun particolare calo e mantenendo una distanza visiva dettagliata anche in lontananza.
Bello ma non perfetto
Red Dead Redemption 2 è un gioco innovativo sotto diversi aspetti ed è per questo che trovo ingiustificabile la presenza di errori apparentemente banali ma che compromettono l’esperienza di gioco.
- L’interfaccia utente è penosa: per selezionare un oggetto al volo bisogno utilizzare una combinazione di testa scomoda e poco pratica, con il risultato che sono frequenti gli errori.
- La mappatura dei comandi è scomoda e non sono rari gli episodi in cui si attacca per sbaglio una persona perché si preme un pulsante con l’intenzione di effettuare un’altra azione.
- La mappa si apre dal menu di gioco: una scelta insensata perché richiede due passaggi per aprire qualcosa che in un openworld si utilizza spesso.
- Sulla mappa non si può indicare la strada per una missione ma bisogna necessariamente mettere un indicatore il più vicino possibile. Seppur possa sembrare non ci sia differenza, una volta giunta nel punto della missione rimane il marcatore perché tecnicamente non lo si è raggiunto in quanto fuori tiro da dove si voleva effettivamente andare. Bisogna quindi aprire la mappa e toglierlo manualmente.
- Gestione dei salvataggi: durante lo svolgimento di una missione non si può annullarla o ricominciare dal checkpoint dal menù di gioco, tali opzioni appaiono solo al fallimento dell’obiettivo. Può essere una grossa scocciatura nel caso per qualche motivo avvenga un bug che non permette di proseguire. In questi casi l’unico modo è suicidarsi, ma alcune volte non è possibile fare nemmeno quello, come è capitato a me. Inoltre quando si esce dal gioco durante una missione questa viene annullata, pertanto non iniziatala se sapete di non avere il tempo di finirla.
- Ho fallito molte volte una missione a causa della morte dei miei compagni, i quali tendono a farsi uccidere se il giocatore non è vicino a loro. Una meccanica frustrante in quanto porta a un fallimento non causato dal giocatore. I compagni sono completamente autonomi e il giocatore non ha nessun controllo sulle loro azioni. Perché dovrebbe essere responsabile per la loro sopravvivenza?
Non è un gioco per tutti
Molti di voi avranno sentito parlare di Red Dead Redemption 2 come un gioco rivoluzionario con cui tutti i futuri openworld dovranno confrontarsi. Io non sono d’accordo: Red Dead Redemption 2 non è un gioco innovativo nel senso che migliora il genere ma semplicemente propone un approccio diverso.
Un approccio che non tutti sapranno apprezzare e molti potranno ritenere noioso. Il ritmo è lento ed estremamente allungato. Se cercate un gioco frenetico e caotico, in cui combinare tutto quello che volete Red Dead Redemption 2 non è il gioco per voi. Seppur offra una grossa libertà ci sono delle regole e delle conseguenze per ogni azione.
Un consiglio: non date giudizi affrettati. Non piace nell’immediato e ci vuole tempo per entrare in sintonia con il mondo di gioco. Abbiate pazienza e non corrette per finirlo il più velocemente possibile. Gustatevelo piano piano, come fosse un vino di elevata qualità.
Commento Finale
Red Dead Redemption 2 è un capolavoro di questa generazione. Nonostante non sia privo di difetti e il ritmo lento possa disincentivare una certa fetta di persone, il titolo di Rockstar Games è un'opera mastodontica e incredibilmente curata e complessa. Un mondo di gioco dinamico e reale, una riproduzione autentica del Far West e una storia delle migliori scritte in un videogioco. Non è un gioco per tutti ma se siete dei veri amanti dei videogames l'acquisto è obbligato.