La recensione dello sparatutto nato dalla collaborazione tra id Sofware e Avalanche Studios : Rage 2. Sarà all'altezza delle aspettative e una delusione?
Nato dalla collaborazione tra id Software (Doom) e Avalanche Studios (Just Cause) Rage 2 ha tutti i presupposti di essere un ottimo sparatutto openworld. Fin dalle prime apparizioni si è mostrato come un action game frenetico e divertente caratterizzato da uno stile sopra le righe e un vasto mondo da esplorare. Le anteprime erano positive, chi l’ha provato ne ha parlato con toni entusiasti. Eppure, nonostante i buoni presagi, Rage 2 non si è dimostrato il titolo di alto livello che tutti si aspettavano.
Un film di serie Z
Fin dal primo filmato si intuisce che la storia del gioco è immondizia. Sciocca e priva di mordente, volutamente da B movie ma non sufficiente trash da essere originale o perlomeno interessante. Praticamente una scusa per dare un motivo di esistere al protagonista, il ranger Walker (non sa dare calci rotanti però), un misto di personalità dall’eroica alla vendicativa collegate del denominatore comune della piattezza. Frasi che dovrebbe essere divertenti ma fanno piangere per lo loro bassezza. Avrei tanto preferito fosse muto come negli classici giochi id Software. Il suo antagonista, tale generale Cross è un modello tridimensionale di stereotipi e luoghi comuni. Il classico cattivo da frasi del tipo “l’umanità deve essere distrutta”, “sono superiore a tutti voi” “ti faccio a pezzi!”etc. Non vedrete loro di ucciderlo per porre fine alla sua sequela di frasi fatte.
Ci sono anche altri personaggi ma a parte il Dottor Kvasir (che era presente nel primo Rage) gli altri sono usciti da un generatore casuale di comprimari.
Non mi aspettavo un granché di storia ma speravo almeno ci fosse un plot che non fosse utile solo in mancanza di carte igienica.
Walker Wasteland Ranger
Il gunplay è la parte migliore del gioco. Sparare regala una grande soddisfazione grazie a un perfetto bilanciamento tra rinculo e manovrabilità. I nemici reagiscono in maniera realistica ai colpi di proiettili con movimenti convulsi del corpo e sangue a palate.
Le armi sono ottime: ben disegnate, con un feedback eccellente e un suono magnifico. Il fucile a pompa è una delle armi migliori che abbia mai provato, sembra un cannone portatile.
Ricorda un po’ Doom (la ruota di selezione delle armi mi sembra pure la stessa) con il personaggio che si muove super veloce, compie doppi salti e poche armi ma estremamente potenti. Non esiste l’approccio moderato, tanto meno quello furtivo, qui si corre e basta sparando a tutto ciò che si muove. Il gioco vuole che il giocatore sia aggressivo e per questo l’energia vitale fuoriesce dai corpi nemici (a parte i mutanti) e sparisce dopo poco, in modo da stimolare a prenderla in tempo tenendo i nemici a corta distanza.
I popup più odiosi della storia
Rage 2 ha un difetto veramente fastidioso. Per ogni obiettivo completato appare una finestra a tutto schermo che blocca il gioco un paio di secondi, giusto per fare il resoconto della missione. Estremamente frustrante e il peggior nemico del gioco.
I nanotriti nel sangue del protagonista gli donano sofisticati poteri. Questi non hanno altro scopo se non spettacolarizzare le stragi perpetrate dal giocatore. Non esiste un reale motivo tattico per essere utilizzati in quanto tutto si risolve sparando all’impazzata. La loro funzione è puramente accessoria e viene meno ancora voglia utilizzarli a causa della scomodità dei comandi (su PC almeno).
I combattimenti sono estremamente divertenti e sono ottime per sfogare la rabbia repressa. Se cercate una sfida però è meglio che andiate da un’altra parte. Rage 2 è lo sparatutto più facile che abbia mai giocato. Anche a livello difficile non sono mai riuscito a morire in una sparatoria, nemmeno mi ci sono avvicinato. Inoltre, anche se si viene abbattuti, i nanotriti fungono da defibrillatori per resuscitare il ranger.
La facilità è dovuta a nemici che muoiono in pochi colpi, dotati di pessima mira e incapaci di essere una minaccia anche in gran numero. Una stanza vuota e una piena di avversari hanno lo stesso livello di pericolosità.
L’obiettivo degli sviluppatori era quello di fare un gioco accessibile e puntare tutto sulla varietà dell’azione. In effetti i poteri e le armi combinate possono creare combo di morte piuttosto fantasiose. Il problema è la mancanza di incentivi a giocare con questo stile. Io avrei reso il gameplay simile a Bulletstorm, titolo di People Game Fly in cui si ricevono punti in relazione alla qualità del colpo. Se in Rage 2 avessero aggiunto un conta punti e dato dei bonus per le uccisioni immaginose i giocatori sarebbero stati incentivati a provare nuovi stili per uccidere i nemici.
Un mondo vasto ma noioso
Come in qualsiasi openworld anche in Rage 2 sono presenti diversi tipi di attività. Ce ne sono moltissime, fin troppe, e fin troppo simili tra di loro. Infatti, per quanto l’obiettivo sia sulla carta diverso in pratica si tratta nel 90% dei casi di entrare in una zona e ammazzare tutti. Data la mancanza di approcci alternativi e la facilità degli scontri, queste attività non provocano sonnolenza solo grazie alla validità del combattimento.
Avrebbero potuto variare facendo alcune missioni con elementi platform o enigmi. Ci sono anche attività casuali in strada (come corse con un tizio o distruggere i convogli) che sarebbero anche divertenti se non fosse per il pessimo sistema di guida. La fisica dei veicoli è orrenda ed è impossibile non sbandare almeno un paio di volte lungo un tragitto. Inoltre le armi dei veicoli sono a controllo automatico e non esiste un’opzione per impostarlo su manuale. Mirare così è più difficile in quanto la mira del computer spesso non seleziona il bersaglio corretto e non calcola nemmeno la distanza e la velocità di fuoco dell’arma in uso.
Dal punto di vista estetico il mondo di Rage 2 è caratterizzato da un ecosistema variegato e ambienti totalmente diversi tra loro. Si passa dai canyon, ai deserti passando per le paludi e le giungle. Nulla di particolarmente suggestivo ma comunque ben fatti.
Grafica
Rage 2 non eccelle dal punto di vista tecnico ma è comunque un bel gioco da vedere grazie a una direzione artistica di valore e un buon uso delle luci. Il gioco passa dai toni seppia del primo capitolo a uno stile più pop-up e acceso, con sfumature brillanti come il rosa e luci al neon. Una specie di Mad Max versione party.
Il gioco in versione PC è ben ottimizzato, con dettagli al massimo a 1080p rimane in media sui 80fps su una GTX 1070 e un Intel 3560k. I caricamenti sono piuttosto brevi e non ho notato nessun genere di artefatto, a parte qualche bug ogni tanto. Al momento su PC è meglio ottimizzato del primo Rage.
scritto da Filippo Giacometti e pubblicato il giorno
Commento Finale
Rage 2 è un gioco "Ok". Uno di quei titoli che ha ottime basi ma poi si sviluppa male. Un vero peccato perché sarebbe bastata un po' di dedizione e originalità e ne sarebbe uscito fuori un grande gioco. Invece purtroppo è un videogioco dimenticabile, incapace di uscire dalla banalità e perde contro una sempre più agguerrita concorrenza. Fosse uscito qualche anno fa forse sarei stato più clemente, ma gli openworld sono il genere che più ha bisogno di una rinfrescata. Rage 2 è acqua riscaldata.
Gameplay
Meccaniche di gioco e level design
75
Tecnica
Grafica e ottimizzazione
70
Arte
Direzione artistica, storia e musiche.
40
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Commento Finale
Rage 2 è un gioco "Ok". Uno di quei titoli che ha ottime basi ma poi si sviluppa male. Un vero peccato perché sarebbe bastata un po' di dedizione e originalità e ne sarebbe uscito fuori un grande gioco. Invece purtroppo è un videogioco dimenticabile, incapace di uscire dalla banalità e perde contro una sempre più agguerrita concorrenza. Fosse uscito qualche anno fa forse sarei stato più clemente, ma gli openworld sono il genere che più ha bisogno di una rinfrescata. Rage 2 è acqua riscaldata.