La nostra prova di Outriders ne mette in evidenza i pregi, ma anche i numerosi difetti tipici della sua natura multiplayer.
Da fresco novello di videogiochi online ma brizzolato veterano degli sparatutto, mi sono cimentato nella versione dimostrativa su Steam di Outriders.
Il TPS di Square Enix si dimostra a primo acchito ambientato su lande aliene che generalmente richiamano, anche se soltanto con un flebile afflato, atmosfere come quelle della trilogia di Mass Effect.
Proiettili fluidi
Dopo le prime fasi introduttive del gioco, e nello special modo il tutorial, quello che salta subito all’occhio, in questo caso al mouse, di Outriders è il suo accattivante e fluidissimo sistema di combattimento. Cosa che fa provare gaudio e giubilo a ogni amante degli sparatutto su PC.
Ogni elemento a video si muove veramente in scioltezza, come se il mondo di gioco stesso fosse stato costruito solamente in un secondo momento. Facendolo ruotare attorno al battle system e a i suoi meccanismi, come venuto dopo. Pad alla mano la mappatura dei comandi potrebbe risultare più macchinosa, ma usufruendo dell’accoppiata mouse e tastiera, il titolo è una gioia per le dita.
Classi e poteri…ah ma non è fantasy?
Outriders può essere definito una forma deviata di “game as a service“. Non nel senso in cui comunemente lo intendiamo. Nel senso stretto di servizio. Questo perché, come si diceva, l’intero gioco è strutturato come un servizio ai fini di rendere fruibile la battaglia. La stessa ambientazione, i suoi fiumi, i suoi declivi e le sue alture sono posizionati come ripari naturali dietro cui accucciarsi per non essere freddati miseramente.
Elementi che, seppur caratterizzati da un bioma originale e interessante, perdono punti davanti all’evidente qualità non eccessiva delle texture e della grafica generale. Bella, ma non bellissima.
Scelta tipica di giochi di questo tipo (pensiamo a Destiny 2) è la possibilità di scegliere alcune classi, nello specifico quattro, con poteri e abilità uniche. Non staremo in questa sede a spoilerarvi il background alla base di questi “poteri”. Quello che possiamo dire è che, perlomeno sulle basi della demo provata, sì, il gameplay diventa più vario, ma non stravolto completamente in base alla scelta compiuta.
Tutto quello che potrebbe avere
In linea di massima si può affermare con assoluta certezza che Outriders, pur avendo sessioni single player, è essenzialmente un gioco votato e strutturato alla sua componente multiplayer. L’AI dei nemici cpu, programmata malissimo con proiettili che mirano in ogni dove, sottolinea come in Outriders a spararti debbano essere gli altri giocatori umani. Inoltre, manca totalmente dell’apporto narrativo di altri titoli, e pare non volerlo affatto avere.
Per quanto andando avanti nel gioco la trama assuma dei risvolti interessanti, le carenze nello storytelling sono palesi, con una partenza confusionaria non priva di salti e buchi di trama. Per non parlare dei fastidiosissimi continui caricamenti al termine di una cutscene e l’altra che smorzano terribilmente il ritmo narrativo.
Una trama dal potenziale raccontato male. Espressione di un titolo che potrebbe dare tanto, ma sembra concentrarsi solo nel voler fare una cosa, ma fatta bene.
scritto da Gianluca Gelsomini e pubblicato il giorno