La nuova console di Nintendo ha un nome: Switch. Un device in grado di funzionare sia sul soggiorno casa sia in mobilità al parco o in macchina. Vi piace ?
La nuova console di Nintendo ha un nome: Switch. Una parola scelta per descrivere le capacità mutevoli della nuova ammiraglia Nintendo, un dispositivo in grado di funzionare sia a casa tramite un’apposita dock station, sia in mobilità grazie alle sua naturale forma simile a un tablet.
L’idea mi piace: una console che può essere usata a casa come anche in mobilità dove e quando vuoi, offrendo sempre un’esperienza di gioco di qualità. Switch è una console innovativa, diversa e con il potenziale di attirare molti detrattori delle console tradizionali.
L’innovazione è una tradizione a cui Nintendo non vuole rinunciare. È da lodare l’azienda giapponese per rimanere salda ai suoi fondamenti e mantenere le sue idee senza scegliere mai la strada più facile e meno rischiosa.
Il rischio è che Nintendo compia lo stesso passo falso compiuto con la defunta Wii U: puntare tutta sulla console stessa e i suoi giochi esclusivi senza supportare i titoli di terze parti. Un’errore che se la casa di Kyoto dovesse commettere anche con Switch, segnerebbe la fine delle console casalinghe marchiate grande N. Ci ritroveremo a rivivere quanto successo a SEGA.
Switch ha il potenziale per essere una grande console: la sua peculiare natura ibrida la rendono unica e speciale. Caratteristiche che la identificano e le danno personalità ma non sufficienti ad assicurare il suo successo nel corso dei tempi ad avvenire. Switch avrà bisogno di giochi di terze parti per sopravvivere, titoli popolari come Call of Duty o Fifa, quei giochi sempre in cima alle classifiche. Poca conta che le tue esclusive abbiano la media più alta su metacritic se dopo a goderne sono in pochi.
Per questo Nintendo ha bisogno di potenza hardware necessaria per concorrere con PlayStation 4 e Xbox One (standard perlomeno), potenza di cui non siamo ancora certi monti sotto la scocca. Il chip Tegra sviluppato da Nvidia dovrebbe avere sufficienti capacità di calcolo per far girare titoli abbastanza pesanti a livello tecnico, ma fino a che punto? La grafica non è uno degli elementi a cui punta Nintendo per i suoi giochi ma è quello più facile da vendere al pubblico. Il nuovo The Legend of Zelda potrebbe anche essere il capolavoro di una vita ma per una persona comune, non informata, tra un video dell’ultimo gioco di Link e tra un trailer di Battlefield 1, sarà probabilmente più attirato da quest’ultimo.
Ma se Nintendo non volesse attirare il pubblico di Sony e Microsoft? Se invece puntasse a invogliare all’acquisto gli utenti mobile?
Nintendo è entrata sul mercato mobile e dopo lo smisurato successo di Pokémon Go! si accinge a rilasciare a dicembre su iOS Super Mario Run, il primo gioco ufficiale dedicato all’idraulico italiano. L’annuncio è avvenuto sul palco della conferenza Apple del 7 settembre e due giorni dopo il creatore del noto personaggio, Shigeru Miyamoto, durante un’intervista ha spiegato che i giochi Nintendo su mobile sono un modo per attirare i giocatori a comprare i titoli in versione console e di conseguenza la macchina stessa per giocarci.
Forse Nintendo vuole attirare il pubblico mobile offrendogli un’esperienza di gioco simile a quella a cui sono abituati ma di miglior qualità grazie alle sue esclusive? Può darsi.
Lasciando questo discorso per un’analisi più approfondita in futuro, da un punto di vista personale sono piacevolmente colpito dal concept di Switch ma, nonostante ciò, non è una console che rientra nelle mie abitudini. Sono un videogiocatore casalingo, non mi piace giocare fuori, uso molto poco il telefono e i pochi giochi installati sul mio smartphone sono per lo più per riempire spazio. Se devo giocare, come anche se devo guardare un film o ascoltare la musica, preferisco sempre farlo in un momento opportuno e con tutto il necessario per la miglior esperienza. Quando gioco voglio essere solamente Io e il Gioco, nessun’altro, nessun input a distrarmi dalla mia bolla virtuale.
Io non rappresento il giocatore medio e non sono di sicuro il target di Nintendo, pertanto mi tiro fuori dal mucchio di potenziali clienti di Switch (seppur spero ci inviino un campione per la recensione).
E voi cosa ne pensate di Switch? Vi piace?
Fatemelo sapere nei commenti o in forma anonima tramite lettera minatoria.
scritto da Filippo Giacometti e pubblicato il giorno