Durante la presentazione dell’E3 2021 non rimasi particolarmente impressionato da Marvel’s Guardians of The Galaxy. La sensazione era quella di un titolo che sarebbe stato al massimo discreto, incapace di spiccare per qualsiasi valore produttivo.
Uno scetticismo condiviso con molti altri giocatori e che ho mantenuto fino al rilascio delle prime recensioni. Incentivato dagli ottimi voti e la mia passione per l’universo Marvel, ho dunque deciso di compiere questo salto della fede e comprare Marvel’s Guardians of The Galaxy.
La miglior decisione presa quest’anno.
I Giardinieri della Galassia
Per un’amante di casa Marvel questi ultimi mesi sono stati ghiotti. Tra serie e lungometraggi ci sono stati ben pochi giorni in cui davanti ai miei occhi non appariva qualche supereroe. Eppure, nonostante tutti questi contenuti, è stato finora un anno molto deludente per me. Soprattutto per quanto riguarda i film, praticamente ben poco mi ha entusiasmato. Se devo essere completamente sincero, a parte Loki e in parte Wanda Vision nessun altro prodotto Marvel dopo Avengers: Endgame mi ha convinto.
Marvel’s Guardians of The Galaxy è stato l’unico in grado di emozionarmi. L’unico capace di riattivare quelle emozioni e sensazioni positive che non sentivo dai tempi del loro esordio cinematografico.
Una famiglia galattica
Quando si parla di supereroi esiste una colonna portante senza la quale tutto crolla: i personaggi. La trama più sofisticata e intelligente; la regia più pionieristica ed elegante; la fotografia più bella e la colonna sonora migliore. Tutto inutile se i protagonisti non piacciono.
Come nella vita reale non importa cosa fai se lo fai con la persona che ami, lo stesso vale per la narrativa.
Fortunatamente, Marvel’s Guardians of The Galaxy non solo propone un’ottima storia ma soprattutto dei personaggi che difficilmente lasceranno indifferenti.
Star-Lord, Gamora, Rocket, Groot e Drax sono i peggiori criminali della Galassia. Assassini, ladri, bugiardi, egoisti, vendicativi, pirati, guerrieri assetati di sangue. Personaggi loschi che stando alle loro fedine dovrebbero ammazzarsi solo se messi nella stessa stanza. Sono molto diffidenti l’uno dell’altro, tengono gelosamente i loro segreti e non sono sicuri di voler fare parte della squadra.
A fare da collante è Peter Jason Quill, terrestre noto anche come Star-Lord, il quale ricopre il ruolo di capitano (nonostante non sia quello più intelligente, né forte, né letale, né affascinante, né saggio, né ricco, in realtà è solamente simpatico ma neanche troppo). Sua la responsabilità di tenere insieme questo gruppo di disadattati galattici, evitando che si ammazzino e rinforzando i legami personali. Questo senso di responsabilità è stato trasportato ludicamente con un sistema di dialoghi a opzioni multiple: Star Lord deve scegliere come rispondere e in base alle sue decisioni la storia cambia, con effetti più o meno rilevanti.
Per questo motivo Star-Lord è l’unico personaggio giocabile. Decisione che può deludere, ma che difendo a spada tratta. In parte perché sarebbe stato molto complicato e dispendioso aggiungere altri personaggi, tra l’altro ognuno con un stile di combattimento diverso, ma soprattutto perché nonostante il gioco si chiami Marvel’s Guardians of The Galaxy è Star-Lord il vero protagonista.
Un essere umano un po’ bamboccio, non proprio affidabile e di certo non la mente più geniale, ma possiede cuore ed è sinceramente interessato ai suoi amici, anche quando loro non ricambiano. Lui è la persona che riesce a trasformare i Guardiani della Galassia non solo in una squadra eccellente ma in una famiglia, che a loro modo si vuole bene.
Tra fumetto e cinema
Il gioco attinge nello stile e presentazione ai film del Marvel Cinematic Universe. Prende in prestito la fotografia pop estremamente colorata e satura, la colonna sonora Rock’n Roll anni 80′ e l’umorismo ormai marchio di fabbrica.
La storia è ispirata invece ai fumetti. Dall’aspetto dei personaggi (Peter Quinn è biondo e Drax verde, anzi color menta) e la trama, la quale presenta diverse influenze fumettistiche (oltre a essere ricchissima di citazioni), seppur la narrazione sia più vicina, per ovvie ragioni, al modello cinematografico.
Nonostante parli di eventi galattici, la trama rimane comunque “umana”. I temi trattati ruotano intorno ai legami sentimentali tra le persone che si amano e al dolore che si prova causata dalla loro perdita. Il tutto condito con quell’umorismo tipico delle Space Opera, leggero e mai eccessivamente serioso. Una direzione in linea con la controparte cinematografica, e come funzionava sul grande schermo, lo stesso vale per la versione videoludica.
La sceneggiatura regge, seppur con qualche sbavatura, le venti ore necessarie per completare l’avventura. I dialoghi frizzanti e le battute cucite su misura di personaggio. Non c’è un singolo momento in cui i guardiani manchino di personalità; la quale non solo viene espressa durante le ottime cinematiche ma soprattutto durante le sessioni di gioco. I membri del gruppo scambiano continue battute tra di loro, facendo commenti opportuni e inopportuni. Se non fosse abbastanza è anche possibile dialogare direttamente con loro a bordo della Milano.
Ho anche apprezzato l’utilizzo dell’antagonista come escamotage per narrare le storie personali di ognuno dei personaggi. In questo modo le informazioni non arrivano in maniera forzata e artificiale, ma al contrario scorrono naturali verso il giocatore.
Ho sentito il gioco essere accusato di avere una storia ridondante. Un’affermazione che si riferisce al fatto che si torna tre volte in un luogo con lo stesso obiettivo. Un problema che poteva essere ovviato riscrivendo parte della sceneggiatura e cambiando l’ordine degli eventi. Tuttavia non è un dramma e nel complesso la narrazione non ne risente.
Per tutti i motivi sopra citati ho deciso di proclamare Marvel’s Guardians of The Galaxy migliore titolo narrativo che ho giocato quest’anno. Nondimeno, lo considero anche il miglior prodotto Marvel del 2021.
Tecnicamente mancano la serie di Occhio di Falco e il nuovo film Spider-Man, ma non tengo grande speranza per nessuno dei due. Eternals invece mi fatto veramente cagare (scusate per il tecnicismo cinematografico).
Pistole elementari e razzi
I combattimenti sono la parte meno riuscita di Marvel’s Guardians of The Galaxy.
Non sono brutti ma mancano di quella cura e rifinitura necessaria per funzionare al meglio.
La prima cosa che si nota è la bruttezza quando si spara con le pistole elementali. Infatti, più che armi energetiche sembrano un superliquidator. Mancano di potenza, rinculo, e anche l’impatto con i nemici fa molto effetto spugna.
Le pistole sono definite elementali non a caso: queste possono sparare ghiaccio, plasma, elettricità e muovere gli oggetti. Potenziamenti che si acquisiscono in certi punti della storia e servono in combattimento per abbattere più velocemente nemici vulnerabili a un certo elemento.
Difficoltà personalizzabile
Marvel’s Guardians of The Galaxy offre tra diversi livelli di difficoltà. Questi però sono solo i preset consigliati dal gioco. Per ognuno di essi, infatti, è possibile cambiare diversi parametri in modo che ogni giocatore sia in grado di personalizzare l’esperienza alle proprie esigenze. Ad esempio, si possono cambiare i danni ricevuti e la resistenza delle armi, la rigenerazione dello scudo e la potenza delle pistole elementali.
Un’aggiunta a favore dell’accessibilità che apprezzo molto.
Star-Lord possiede un paio di stivali a razzo che gli permettono di spostarsi velocemente in orizzontale e verticale. Abilità necessaria per superare ostacoli e raggiungere piattaforme troppo distanti per un umano; altrettanto utile anche per compiere piroette e schivate durante gli scontri a fuoco.
Nelle fasi di combattimento è possibile utilizzare le diverse mosse speciali dei guardiani. Queste sono variegate e provocano diversi effetti agli avversari. Per una maggior efficacia possono essere combinate, ma non esiste un sistema di combo risultando quindi divertente da utilizzare ma non così efficaci.
Adunata dei Guardiani
I combattimenti caricano la barra dei guardiani; quando si riempie si può attivare l’adunata: i guardiani esprimono il loro umore e in base a ciò bisogna scegliere tra due frasi per ispirare il gruppo. La scelta sbagliata riesuma i compagni (se sono a terra), quella giusta potenzia momentaneamente tutti i personaggi.
Nonostante trovi bizzarro che si mettano in gruppo durante uno scontro a fuoco, penso che sia un’idea carina e in linea con lo stile del gioco.
I combattimenti sono alternati da sezioni platform ed enigmi piuttosto semplici e dalla soluzione immediata. Nella maggior parte dei casi bisogna comandare a uno dei compagni di spostare un oggetto o distruggerlo. Viene anche richiesto l’uso dei poteri elementari delle pistole; ad esempio per sciogliere del ghiaccio con il plasma o congelare l’acqua con il raggio gelante.
Lo scopo di queste sezioni è semplicemente quello di alternare le fasi più concitate con alcune più tranquille. Un buon modo anche per dare spazio ai dialoghi tra compagni che, come descritto nel paragrafo precedente, sono veramente numerosi.
La bellezza della Galassia
Da un punto di vista tecnico Marvel’s Guardians of The Galaxy si attesta su altissimi livelli. Le texture sono di alta qualità, pulite e incredibilmente dettagliate. I modelli dei personaggi sono ricchi di poligoni e le espressioni facciali non sfigurano se paragonate a The Last of Us: Parte 2. Avere degli ottimi muscoli facciali è fondamentale per la narrativa, in quanto permette ai personaggi di esprimere una maggior varietà di emozioni, senza ricorrere alla parola.
Grandissima cura è stata posta nelle creazioni delle ambientazioni: siano strutture spaziali o pianeti, ogni luogo brilla per originalità e lo stupore è un’emozione ricorrente quando si guarda il gioco. Per ottenere tale risultato è stato fatto un ottimo lavoro con le luci, che donano quel tocco in più in grado di esaltare e rendere spettacolare ogni scena.
Molta dedizione è stata posta anche nella creazione di mondi alieni. Nowhere, in particolare, è popolato da essere extraterresti di ogni forma e colore, alcuni particolarmente bizzarri.
Commento Finale
Marvel's Guardians of The Galaxy è un gioco con i suoi difetti che non riesce a primeggiare dal punto di vista ludico. Tuttavia, l'esperienza nel suo insieme è ottima grazie a una regia e una storia superiori rispetto alla media, I Guardiani non hanno nulla da invidiare alla loro controparte cinematografica, anzi sono maggiormente approfonditi e vicini al fumetto. Dal punto di vista tecnico si respira aria di next-gen, e la direzione artistica non è da meno. In definitiva, Marvel's Guardians of The Galaxy è un ottimo titolo con qualche sbavatura, che vi consiglio di provare a prescindere dal vostro interesse per le avventure Marvel.