Sviluppato del team indipendente Aggro Crab, Going Under è un action dungeon crawler dal particolare stile artistico e tono satirico.
Nella città distopica di Neo-Cascadia, una giovane stagista di nome Jackie inizia il suo percorso lavorativo (ovviamente non pagato) nella grande azienda di bevande Fizzle.
Going Under fa ironia sulle aziende moderne. Le enormi corporazioni tecnologiche che massimizzano il guadagno con sofisticati algoritmi e poi trattano i loro dipendenti come schiavi; mentre un giovane manager ipocrita sfora il budget in festini inutili e statue di ghiaccio.
Gli stereotipi sono portati all’estremo rendendo la critica meno feroce ma mantenendo comunque una certa attinenza alla realtà. Going Under mantiene sempre una linea comica leggera giocando sui luoghi comuni e con personaggi che rappresentano le diverse tipologie di persone che lavorano in quel mondo.
Nei sotterranei
Seppur il tirocinio sia sul marketing, la povera stagista si vede costretta a combattere mostri nei sotterranei (solitamente è quello o fare fotocopie, i lavori dello stagista).
I sotterranei sono dei dungeon generati casualmente popolati da mostri di svariato tipo. Ogni dungeon rappresenta un tipo di azienda; ad esempio la società di criptovalute è una miniera mentre quella dell’app di appuntamenti è infestata da diavoli che lanciano cuoricini.
Ogni dungeon si distingue dagli altri per ambientazione, tipologia di nemici e difficoltà. Tutti sono divisi in stanze di piccole/medie dimensioni ricche di oggetti che possono essere distrutti o utilizzati come arma. Che sia una mazza da hockey o un cuscino gigante si può utilizzarlo contro i nemici, sia nel corpo a corpo che con attacchi a distanza.
Originale e colorato
Potete vedere con i vostri stessi occhi che Going Under ha uno stile artistico veramente originale. Molto colorato e particolare. Non ho idea di che tecnica abbiano usato, ma sembra una specie di misto 3D con il design dei personaggi fatto di semplice forme con elementi 2D.
La protagonista può ottenere nuove abilità in alcune stanze del dungeon. Queste possono essere accumulate all’infinito e offrono potenziamenti come per esempio cuori extra o attacchi più veloci. Sconfiggere i nemici fa guadagnare soldi spendibili presso la caffetteria. In questi negozi è possibile acquistare cibo per ripristinare parte della salute, armi ed altre abilità.
Alla sconfitta della protagonista bisogna ricominciare da capo portandosi con sé solamente l’esperienza e alcuni punti utili a comprare nuove abilità.
Non c’è nulla per cui abbattersi: ripetere un dungeon fa parte della natura del gioco.
Anche abilità e soldi ottenuti nel dungeon vengono persi. L’unico modo per ottenere un’abilità permanentemente è ottenendo la sponsorizzazione. Questa si riceve semplicemente usando l’abilità per un certo lasso di tempo. Una volta sbloccata diventa disponibile a piacimento ma può essere attivata una solo abilità per volta e non può essere cambiata all’interno del dungeon.
Per concludere, ci sono mentori: colleghi di Jackie che forniscono bonus dopo aver completato alcune missioni secondarie per loro. Completata una di queste si ottiene un nuovo bonus e una nuova missione, più difficile della precedente, da completare.
Tra una schivata e un colpo di spada
Il sistema di combattimento è abbastanza semplice: attacco normale, potenziato e una schivata con rotolata. I nemici sono vari e richiedono approcci diversi. Ad esempio alcuni hanno armi da lancio, altri attacchi ravvicinati e altri ancora sono su un’automobile (guidabile una volta sconfitti).
Purtroppo Going Under soffre della ripetitività tipica del genere. In questo caso amplificata dalla necessità di rifare due volte gli stessi dungeon, solo con nemici più forti rispetto alla versione precedente.
In compenso si adatta a tutti i giocatori grazie a un menù che permette di personalizzare la difficoltà della partita. Si può infatti aumentare il numero di cuori, i danni inflitti e subiti etc.
Commento Finale
Going Under è semplice e immediato. Un titolo che si gioca con piacere ma che pecca per la troppa ripetitività. La sua ironia tagliente ed esagerata fa sorridere e allo stesso tempo riflettere, senza però mai essere troppo impegnata. Visivamente originale e colorato; un misto di stili perfettamente combinati tra loro.