Una figura celata nell'ombra, si avvicina mostrandosi nella sua possanza e il pubblico diventa euforico. Kratos è tornato. Cosa sappiamo del nuovo God of War ?
Il fantasma di Sparta è ritornato, in una veste inedita e rinnovata di cui abbiamo visto il debutto alla conferenza Sony di questo E3 appena passato. Un personaggio iconico di casa PlayStation che dopo undici anni si distacca dall’originale e trova nuova forma su questa generazione di console. Ma che cos’è di preciso questo nuovo God of War? Si tratta di un reboot? Un seguito? Che cosa sappiamo sul nuovo nato Santa Monica Studios?
Ci tengo a precisare subito che non si tratta di un reboot ma anzi di un seguito diretto che si svolge cronologicamente dopo gli eventi del terzo capitolo. Kratos, nell’epilogo di God of War III, si trafigge con la Spada dell’Olimpo dopo aver massacrato suo padre Zeus e aver ottenuto la sua vendetta. A quanto sembra però un dio non può uccidersi ma può essere solo ucciso, quindi lo spartano divenuto dio, non potendo porre fine alla sua esistenza decide di cominciarne una nuova, lontano dalla Grecia distrutta dalla sua guerra personale, da quel turbine di vendetta e sangue. Kratos si dirige quindi in Scandinavia, al nord, in una zona spopolata. In quel periodo non c’erano i vichinghi e gli dei norreni avevano appena messo piede sulla Terra.
Secondo gli sviluppatori, tutte le mitologie sono convissute nello stesso periodo divise dalle differenti regioni geografiche e culture. Quindi in Grecia abbiamo Zeus e gli dei dell’Olimpo, in Egitto Anubis e le altre divinità egizie e in Scandinavia, per l’appunto, Odino e Thor e tutti gli altri dei norreni.
God of War si svolge pertanto in un nuovo ciclo narrativo, in cui Kratos ha voltato pagina e ricominciato da zero. Ormai è un uomo di mezza età, barbuto e un po’ ingrassato, e con un figlio di una nuova famiglia a cui deve badare, qualcosa a cui tiene e per cui è disposto a sacrificarsi.
Non siamo più di fronte alla furia senza limiti dei precedenti giochi. Nel nuovo God of War l’intenzione degli sviluppatori è quella di mostrare un lato quasi sempre celato del personaggio, quello più umano.
“Abbiamo già raccontato la storia di Hulk. Vogliamo raccontare la storia di Banner adesso”
God of War director, Cory Barlog
In sette giochi abbiamo visto sempre un Kratos implacabile, alimentato dalla rabbia verso i suoi nemici e verso sé stesso, per gli errori commessi in passato che non smetteranno mai di tormentarlo. Incapace di togliersi dalla mente l’immagine dei corpi senza vita di sua moglie e le figlie. Una persona che dopo aver perso tutto non aveva più niente che importasse, senza controllo, solo una irrefrenabile collera distruttiva che l’ha portato a decimare chiunque si opponesse alla sua strada. Kratos è riuscito alla fine a perdonare sé stesso e concedersi un po’ di pace.
La collera dentro di sé non è svanita e la tiene a controllo perché ora ha qualcosa a cui tiene: un figlio. In questo nuovo viaggio, il dio della guerra imparerà a essere di nuovo umano traendo la forza dall’amore paterno. Un rapporto difficile e complicato a causa della dualità che affligge Kratos, in continua guerra contro la sua parte divina. Un conflitto interno che lo consuma e rende i contatti con suo figlio una prova più estrema di un combattimento contro un Titano.
Kratos
Il fantasma di Sparta è tornato. Più vecchio, con una folta barba e con la furia micidiale di un dio che lo contraddistingue. Si vedono ancora i segni delle lame del Caos e la cicatrice sul petto di quando Zeus lo trafisse con la spada dell’Olimpo. Il doppiatore è cambiato, come d’altronde il personaggio, ora padre severo ma giusto. Il legame col figlio gli dà un motivo per placare la rabbia, quella parte divina che lo tormenta.
Kratos ha passato così tanto tempo come guerriero che ormai la sua zona di pace è il campo di battaglia e quando si tratta di stare con il figlio, si sente a disagio, incapace di interpretare appieno quel ruolo. Lo si nota alla fine del filmato, quando Kratos e il figlio uccidono insieme il cervo e quest’ultimo appare visibilmente affranto per aver deluso nuovamente il padre, dopo non essere riuscito a portare a termine il compito da solo. Kratos vorrebbe confortare il figlio, tirarlo su di morale e con la mano cerca di avvicinarsi per dirgli “va tutto bene, sei stato bravo”, ma si blocca incapace di gestire la situazione.
Kratos crede che essere un Dio è una malattia, e che quella rabbia è un effetto collaterale di quella malattia, e teme che possa passare a suo figlio
God of War director, Cory Barlog
L’intenzione di Santa Monica Studios è quella di umanizzare il personaggio, dargli maggior spessore e renderlo tridimensionale. Un aspetto di God of War che è stato giusto abbozzato e mostrato in rari momenti durante la sua corsa omicida della scorsa generazione.
Il cambiamento necessario
Tra l’entusiasmo di molti non sono mancate le critiche, prima fra tutte il nuovo sistema di combattimento. I fan più accaniti, che avrebbero preferito semplicemente un gioco simile ai precedenti con qualche miglioramento, hanno definito i combattimenti di questo God of War simili a quelli di Ryse: Son of Rome, il titolo Crytek noto per il combat system pensato principalmente per la spettacolarità degli scontri. Un dubbio più che lecito e anch’io, nonostante la grande fiducia che ponga sul progetto, vorrei testare il prima possibile di mano mia il gioco.
Il gameplay è nettamente cambiato rispetto al passato e gli scontri sono molto meno frenetici e la visuale ora si trova vicino alle spalle, alla The Last of Us per intenderci, per enfatizzare di più i combattimenti e avvicinarci emotivamente al personaggio. In questo modo si sentirà maggiormente ogni singolo colpo e la forza brutale di Kratos. Ci saranno scontri con più nemici alla volta in cui dovremo utilizzare le combo, con ascia e pugni, la schivata e le epiche mosse finali per eliminare l’avversario di turno con una spettacolare uccisione, seppur apparentemente non ci saranno i quick time event. Anche la disposizione dei pulsanti è stata cambiata: i comandi di attacco saranno i grilletti e non quadrato e cerchio come nei vecchi giochi.
Non mancheranno nemmeno i combattimenti di larga scala tipici della serie in cui affronteremo gigantesche creature.
Kratos non avrà più le sue Lame Del Caos (si vedono ancora i segni delle catene sulle braccia) ma sarà dotato di una lancia che oltre a diverse abilità magiche, sarà evocabile a piacimento, come il martello di Thor; ad esempio sarà possibile scagliarla contro un nemico e lasciarla lì, continuare per la nostra strada e richiamarla anche dopo un’ora. In assenza di ascia, Kratos potrà fare affidamento sulla forza sovrumana per disfarsi dei nemici e quando necessario attivare la Furia di Sparta, la forza primordiale che lo rende ancora più micidiale. Non sono escluse altre tipologie di armi, seppur al momento non ci sia conferma.
L’assenza delle letali spade con catene è dovuta a parer mio alla volontà di modernizzare il personaggio e renderlo più realistico. Infatti, due lame legate con delle catene nella vita reale non sarebbero il massimo della praticità, inoltre un’arma più ravvicinata come l’ascia permette una più alta percezione dei colpi inferti. Ho anche notato che i danni sui nemici sono ben visibili sui loro corpi.
I livelli saranno più vasti e completamente esplorabili, bisognerà cercare diversi oggetti come metallo e alcune rune, ci saranno inoltre missioni secondarie basilari (distruzione di oggetti) da portare a termine. Non sono assenti i potenziamenti delle abilità e delle armi, nonché i vari bonus per migliorare salute e magia.
Padre e figlio
Kratos è il padre, mentore e protettore di un figlio determinato a guadagnare il suo rispetto. Spera di riuscire a fare ammenda per gli errori commessi nel passato, chiedendosi se il suo lato oscuro, la sua ira, sia passata anche al figlio. “Questo gioco parla di Kratos che insegna al figlio come essere un dio, e il figlio che insegna a Kratos come essere di nuovo umano” queste le parole usate da Cory Barlog per descrivere il rapporto particolare tra Kratos e il suo ragazzo.
Il rapporto padre e figlio non sarà solamente funzionale alla storia ma anche al gameplay. Infatti, seppur per tutta la durata dell’avventura comanderemo il burbero Kratos, il figlio sarà un utile compagno nel combattimento, oltre a essere l’unico a saper tradurre le scritte in scandinavo. Il figlio di Kratos non avrà mai bisogno di aiuto o sarà mai in pericolo (a parte scene scriptate) e ci affiancherà sempre negli scontri. Possiamo considerarlo una specie di abilità speciale, con il suo tempo di ricarica e un contatore, attivabile tramite la semplice pressione di un pulsante. La scena che si vede nel filmato dell’E3, in cui il pargolo di dio scaglia una freccia contro il troll è un’azione comandata da Kratos, ovvero da noi giocatori.
Nel gioco si otterrà esperienza sia per le azioni del padre che del figlio; ad esempio nel filmato si vede che si guadagnano dei punti quando il figlio uccide il cervo, oppure quando si trovano delle tracce dello stesso. Inoltre si guadagnerà esperienza scoprendo nuovi luoghi e facendo diversi tipi di attività. Questo nuovo sistema sostituisce “i globuli rossi” (almeno così li chiamavo io) dei precedenti capitoli i quali servivano per potenziare armi e magie e si ottenevano sconfiggendo i nemici o distruggendo gli oggetti negli ambienti, oppure si trovavano all’interno delle casse.
Figlio di un dio
Al momento sappiamo ben poco sulla storia e l’unica cosa confermata è la paternità di Kratos. Ma come mai questo nuovo figlio non ha ancora un nome? Che gli sviluppatori abbiano voluto celarlo perché si tratta di un grosso spoiler? Nel web sono già spuntate fuori tre interessanti teorie.
La prima teorizza che Kratos diventerà Odino, il padre di tutti, e che quindi suo figlio sarà Thor, il potente dio dei tuoni. Tale teoria si basa sulla scena in cui il figlio scaglia la freccia contro il troll, in cui si vede chiaramente che il dardo è elettrificato e quindi è possibile sia dotato dell’abilità di controllare i fulmini, una ipotesi avvalsa anche dal fatto che Zeus, il nonno, controllava per l’appunto i fulmini. Sempre secondo questa teoria, si pensa che più avanti Kratos costruirà per il figlio il mitico Mjolnir, il martello che può sollevare solo chi ne è degno. Infatti, già l’ascia di Kratos sembra dotata del potere di evocazione dell’arma di Thor. Quindi sono forse Kratos e figlio gli dei norreni?
La seconda teoria afferma che il ragazzo sia Ullr, il dio norreno abile arciere e cacciatore, figlio della dea Sif e figliastro del marito Thor. Infatti, il nome del padre biologico di Ullr non è conosciuto e potrebbe quindi essere il nostro Kratos. Nel gioco, Thor sarebbe quindi infuriato con Kratos per aver fatto un figlio con la moglie ed è per questo che gli manda contro dei mostri. Inoltre, Odino e gli altri dei potrebbero vedere di cattivo occhio il gesto dello spartano e inimicare Kratos. Tutto questo porterebbe ad un’altra guerra e all’abitudinaria strage divina.
Chi è la madre?
Abbiamo prima analizzato le teorie su chi possa essere il figlio di Kratos, ma la madre? Proviamo a ragionare su chi possa essere, tralasciando da parte il figlio e presupponendo sia un ragazzo qualunque slegato dalla mitologia norrena. Sappiamo due cose: la madre è sparita (e apparirà solamente più avanti nel gioco e avrà un ruolo fondamentale nella storia) e che è una cacciatrice. Il primo nome che mi viene in mente è Artemide. La dea della caccia e degli animali dell’antica Grecia, dona la sua spada a Kratos nel primo gioco, e per quel che sappiamo è ancora viva. Infatti le divinità greche rimaste sono scappate e rifugiate nel mondo per paura di fare la stessa fine degli altri dei dell’Olimpo. Che sia lei l’amante di Kratos? D’altronde essendo un dio e quindi immortale, non avrebbe senso creare una nuova famiglia con una donna mortale essendo questa destinata a perire un giorno e lui a vivere in eterno.
La terza e forse più assurda teoria, immagina che il figlio di Kratos sia il Ragnarok. Stando a quanto dice Wikipedia il Ragnarok è ” la battaglia finale tra le potenze della luce e dell’ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla quale l’intero mondo verrà distrutto e quindi rigenerato”. Pertanto gli sviluppatori si sarebbero presi la liberà di cambiare la mitologia e trasformare il Ragnarok in una persona, il quale per l’appunto sarebbe il figlio di Kratos. Infatti, il ragazzo già dimostra di avere delle abilità speciali e inoltre è figlio del Dio Della Guerra (Kratos), il quale ha già distrutto il mondo dell’antica Grecia. Che sia quindi anche lui destinato a distruggere un mondo? Forse è questo il motivo per cui Kratos non vuole che diventi come lui.
Sempre stando a questa teoria, gli dei norreni vorrebbero uccidere il figlio di Kratos perché una profezia gli ha rivelato il suo terribile destino. Kratos ovviamente farebbe di tutto pur di salvare il figlio andando contro, per la seconda volta, al volere degli dei.
Le ultime due teorie, seppur ben congegnate e realistiche, penso siano sbagliate per il fatto che gli sviluppatori, come spiegato all’inizio, vogliono mostrare il lato umano di Kratos e una nuova guerra contro gli dei porterebbe all’esito opposto. Non sono a favore delle tesi che vedono Kratos assassino di divinità, anzi sono fiducioso di vedere una storia non incentrata sull’odio ma sull’amore tra padre e figlio.
Un Nuovo Mondo
Il nuovo God of War si svolgerà in Scandinavia, nella mitologia norrena. Un cambio forzato (d’altronde i mostri da uccidere nella mitologia greca sono finiti) che ha portato ad un nuovo mondo, abitato da svariate creature e caratterizzato da una buona varietà di ambienti, assicurano gli sviluppatori. Il director del gioco Cory Barlog ha confermato che quella nella demo è solo una delle tante location che visiteremo nel corso dell’avventura. Forse andremo nella mitica Asgard? Cammineremo nel leggendario Yggdrasil? Una gita al lago non sarebbe meglio?
I nemici saranno variegati e ognuno apparterrà a una sua tribù caratterizzata da una propria lingua. Rispetto al passato, potranno quindi parlare (come il troll nel video) e alcuni avranno un ruolo di primo piano nella storia.
Ma quali saranno questi nemici? I primi che vediamo nel trailer sembrano dei non morti, al cui al posto del sangue scorre un fluido giallo/rosso e uno di questi è dotato di corna. Probabilmente avanzando nel gioco ce ne saranno di più numerosi e variegati. Data la loro poca resistenza presumo saranno i sostituti dei legionari non morti oppure i satiri per quelli più forti. Il troll che si vede verso la fine invece è la controparte del ciclope, per fattezza e forza. Oltre a queste due creature ce n’è una terza che si vede poco dopo l’uccisione del Troll, nel Dauthamunni e che potete vedere in questo video.
Essendo una creatura volante potrebbe essere la versione nordica delle arpie, anche se non è detto sia per forza un nemico. Infatti, dopo aver visto numerose volte il filmato, ho notato che le creature buone sono illuminate di blu e quelle malvagie di arancione. Sia i non morti che il troll sembrano utilizzare questa strana energia rosso/gialla, simile a lava, (l’arma del troll inoltre si illumina quando usa i suoi poteri) e mi viene quindi da pensare che tutti quei mostri abbiano un fattore comune fra loro.
L’ascia di Kratos e il cervo che si vede alla fine (le sue corna sono sporche di una sostanza che si illumina a intermittenza, per poi spegnarsi del tutto alla morte dell’animale) invece sono di color blu/azzurro. La loro energia sembra legata al ghiaccio o più in generale al freddo. Pertanto è evidente che gli sviluppatori abbiano voluto evidenziare a livello grafico quali sono i nemici e gli amici. Arrivo quindi alla conclusione che l’essere volante nel video sopra sia amichevole o perlomeno neutrale, essendo di colore bluastro.
Che ci sia forse qualcuno che comanda le creature? Che le corrompe? E che magari quell’essere diventerà nostro nemico più avanti? Una persona in grado di tale cosa è Loki, il dio dell’inganno, noto per i suoi piani maligni e cospirazioni. Forse non vede di buon occhio l’arrivo di Kratos nelle terre scandinave (o forse lo teme) e usa le creature della foresta contro di lui per cercare di convincerlo ad andarsene. Uno scontro diretto sarebbe da stolti (Kratos ha ucciso Titani e Dei. non è una persona con cui fare guerra) e non sarebbe nemmeno lo stile di Loki, noto per agire nell’ombra.
A confermare la mia teoria c’è una figura misteriosa che si può notare dopo che Kratos ha ucciso i non morti. Come si può ben notare da questo istantanea, qualcuno osserva in lontananza Kratos e figlio. Alta, nascosta da un mantello e con delle corna. Loki era solito indossare delle corna simili. Che stia osservando la scena per vedere se il suo piano ha avuto successo?
Un nuovo inizio
God of War: una nuova era per l’epopea di Kratos, un gioco rinnovato e diverso, il cambiamento di cui secondo me aveva bisogno. Non posso ovviamente giudicare ancora se questo stravolgimento della serie sarà positivo o negativo, ma alla fine qualsiasi cosa per migliorarsi deve cambiare, fa parte della natura. Io trovo coraggioso che gli sviluppatori decidano di creare un gioco, magari che crei perplessità tra i vecchi fan, ma che sappia evolversi. Kratos è tornato e più forte di prima.
scritto da Filippo Giacometti e pubblicato il giorno